Perchè la legge anti-porno del Regno Unito non si farà mai

Qualche anno fa sul nostro blog abbiamo parlato del blocco ai siti porno in Uk per i minorenni, previsto da un piano stilato dal Governo del Regno Unito che aveva l'obiettivo di proteggere i minori dai contenuti pornografici presenti sul web. Quando si pensava che il piano ormai fosse saltato, l'Esecutivo ha deciso di rilanciarlo. Nonostante le critiche mosse dagli attivisti che si battono per la difesa della privacy, il Governo di Boris Johnson ha rilanciato l'Online Safety Bill.

Di cosa si tratta

La legge chiederebbe ai siti per adulti di verificare l’età degli utenti tramite carte di credito o sistemi terzi di certificazione dell’età anagrafica. Per i minori l’accesso dovrebbe essere pertanto vietato a seguito della verifica stessa, passaggio nel quale sarà però fondamentale la tutela completa dell’anonimato per evitare fughe di dati che sarebbero particolarmente pericolose.

Qualora tale verifica non fosse approntata, al sito sarebbe comminata una sanzione pari al 10% degli introiti annui.

Perchè è impossibile

Come ben analizzato da Punto-Informatico, l'applicazione di questa legge presenterebbe più di un problema, abbastanza ovvio diremmo.

In primis la difficoltà di distinguere tra ciò che è vietato e ciò che non lo è, a priori. Chi lo decide? In che modi?

Poi, analizza Punto-informatico, la difficoltà di perseguire siti ospitati su server sparsi ovunque nel mondo. Non c'è modo di imporre una legge nazionale al di fuori dei propri confini.

Infine, qualora si voglia passare ai fatti, rimane l’impossibilità oggettiva di perseguire penalmente società che fin troppo facilmente potranno celarsi dietro anonimato e confini nazionali.

Da non sottovalutare neanche il tema dell’indicizzazione e delle immagini disponibili sui motori di ricerca, anche questo, difficile da normare.

Il porno in Inghilterra è salvo?

Sebbene la BBC ritenga questa volta particolarmente vicino il raggiungimento del traguardo, riteniamo che mettere in atto in modo anche solo vagamente efficiente un filtro di questo tipo solleva questioni enormi, con grandi questioni etiche e tecniche che al momento non vedono soluzioni percorribili.

Resta insomma il sospetto che la lotta al porno inglese sia più un vessillo politico da sventolare che non una finalità reale che si vuol perseguire.

Staremo a vedere.