La Prima Volta di Michelle e sua madre
Libri 21.09.2007 0 | Canali: michelle ferrari pornostar libri
Lei è la famosa pornostar italiana Michelle Ferrari, l'altra sua madre! Di cosa stiamo parlando, no Ragazzi, non è un tradimento né un rapporto che trasuda l'incesto, il comune denominatore è l'arte dello scrivere. Eh si! Le due donne si sono dilettate entrambe alla stesura di un libro (molto autobiografico) che vedrà la luce della pubblicazione nello stesso giorno!! Le penne femminili si sono chiaramente spinte nelle trame dell'hard, del Sesso libero, gioioso, spinto ma spontaneo, senza inibizioni, però diverse, ognuna con i suoi modi, con le proprie esperienze.
Partiamo dal lavoro della più giovane Michelle Ferrari. «Volevo essere Moana», è la storia di una fanciulla cresciuta tra le colline della Liguria. Una fanciulla che si lascia travolgere pienamente dal Sesso e dalle scoperte che questo le dona. Una ragazza che arriva al cinema porno non per imposizione o per “necessità”, attraverso un fidanzato col quale aveva iniziato ad esordire in piccoli videoclip con la mascherina . Il tutto è condito da una sorta di autobiografia, un po’ romanzata, nel segno di Moana, la star di buona famiglia che, come lei, scelse l'hard non per denaro, non perché era nata in un Paese postcomunista dove accoppiarsi davanti alla videocamera era il modo più semplice per non fare la fame, ma per vocazione.
La madre, Alba Latella, pubblica invece «Ho trovato il punto G nel cuore», la storia di una donna abbandonata dal marito che elabora il dolore della separazione attraverso l'erotismo. Prima cauti amplessi casuali, poi la scoperta di infiniti giochi sessuali che danno la gioia di vivere. Decisamente un romanzo in cui trova largamente posto l'autobiografia. Lei stessa si è trovata ad affrontare l’esistenza sola, divorziata, con due giovani figliole, ad esplorare nuove frontiere dell’eros, curiosa e devota.
Michelle e sua madre lavorano assieme gestendo un agriturismo sulle verdi colline dietro la Spezia, dove producono anche vino e olio. Si chiama l'«Isola che non c'è», in omaggio a Peter Pan. Ovviamente i curiosi/fan della bellissima Michelle non hanno tardato a farsi avanti e addirittura sono circolate delle voci in merito alla possibilità di stare tra le sue grazie nel caso in cui non avesse avuto resistenza nel portare un sorbetto al limone richiesto dal cliente. Immaginiamo un po' quanti sorbetti al limone saranno stati ordinati!!
Due generazioni a confronto , due modi di intendere la vita dentro e fuori dal letto in modo diverso eppure accomunate dal desiderio di trasgressione e “di capire col proprio corpo i meandri interiori del districato labirinto della sessualità”. Per avere più chiare le idee in merito al loro voler scrivere vi lasciamo questa intervista fatta a specchio sia alla mamma che alla figlia.
I libri grondano eros da ogni riga. Che cos’è il sesso per voi?
Madre: «Il sesso è un modo straordinario per conoscersi, per liberarsi, per trovare la felicità. Purtroppo viviamo in una società sessuofobica che cerca di cancellarlo. Ma l’unica perversione è la castità».
Figlia: «E’ una meditazione. E’ stato un modo per conoscermi. Capendo meglio il corpo ho capito l’anima. Più o meno come il conosci te stesso di Socrate. Si può dire scopa, te stesso?».
Chi è andata per prima nei privé?
Madre: «Io».
Guarda i film di sua figlia?
«Sì, li ho visti. Se la cava più che bene. Ma i film porno dopo un po’ stufano, sembra di sbirciare in una palestra».
Lei, signora Latella ne interpreterebbe?
«Ora non ho più l’età. Ma se da giovane ne avessi avuto l’opportunità, perché no?».
E lei, Michelle, perché li fa?
«Perché mi piace. Ho cominciato col mio fidanzato, con gli amatoriali, e ho scoperto che era più eccitante che stare in camera da letto a luci spente. L’hard mi ha permesso di liberarmi, di gettare ogni maschera. Ora che sono diventata una professionista le cose sono un po’ cambiate. Paradossalmente più aumenta la qualità dei film e più il mio ruolo sembra diventare meccanico. Nell’ultimo film per esempio dovevo stare ferma, in una posizione, poi in un’altra. Non dovevo pensare al mio piacere ma a non spettinarmi. Ad un certo punto m’è venuto spontaneo dire “Dai, più forte”. Mi hanno sgridata... “No, no, zitta... rovini il doppiaggio”. Insomma, potevo solo gemere. Appena smetterò di divertirmi, lascerò l’hard».
Che cos’è una pornostar?
Madre: «Una ragazza che ha saputo scegliere con coraggio la propria strada. E’ meglio fare hard che cercare di entrare nel mondo dello spettacolo andando a letto con tutti, e alla fine non combinare nulla. Ha presente Vallettopoli? Beh piuttosto che andare con certi politici è meglio una flebo di minestrone».
Figlia: «Una ragazza che sa trasmettere il piacere attraverso il proprio corpo e le scene che interpreta. E’ una scelta di vita e di pensiero. Non si fa per soldi, altrimenti sei una prostituta. E’ tutta un’altra cosa. Non ho niente contro di loro. Ma io non andrei mai con uno che mi paga».
Perché scrivere?
Madre: «Mi è servito a superare un periodo di forte depressione. L’arte è terapeutica. Ho sempre amato scrivere. E vorrei poterlo fare ancora».
Figlia: «E’ stato un esperimento. Concentrarsi solo sul cinema hard è troppo poco. A me piace sperimentare tante cose. Ora, per esempio, incido un cd».
Più faticoso scrivere o fare film?
«Non c’è paragone. Però preferisco rileggere una pagina che ho scritto piuttosto che un mio film. Leggere trasmette emozioni più intense. Se mi rivedo mentre faccio l’amore mi sento più distaccata».
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