Chirurgia estetica genitale: voi lo fareste?

La labioplastica è un intervento di chirurgia estetica genitale correttiva per cambiare i connotati della vulva. E’ richiesta soprattutto per risolvere casi di ipertrofia labiale, condizione per la quale le piccole labbra sporgono dalle grandi in un modo ritenuto eccessivo.

Durante l’intervento, in anestesia locale, il chirurgo procede alla rimozione mediante bisturi del tessuto in eccesso, per fare in modo che le piccole labbra siano completamente accolte nelle grandi: questo, secondo le pazienti, risolve il problema dei fastidi causati dallo sfregamento su altre superfici di una parte del corpo estremamente sensibile, come nel caso dei pantaloni troppo stretti, del sellino della bici o dei genitali del partner.

L’ipertrofia delle piccole labbra, a quanto pare, può compromettere il piacere dei rapporti intimi: del resto anche qui, come nel canale vaginale, a ridosso dei corpi cavernosi del clitoride, si trovano resti di tessuto spugnoso erettile che reagisce all’eccitazione sessuale. Ma non tutte le pazienti che si sottopongono al trattamento lo fanno per ragioni strettamente fisiologiche.

A orientare la scelta delle donne, anche in questo caso, interviene l’estetica. Perchè se è vero che non esiste una vagina uguale all’altra e che la fisionomia genitale è paragonabile ai tratti somatici del viso ed è dunque unica, è altrettanto vero che sembra esistere una sorta di bello ideale cui aspirare.

A questo punto sarebbe indispensabile aprire una parentesi sull’influenza mefistotelica della pornografia e sulla più generica sovraesposizione mediatica del nudo, fenomeni che hanno impattato parecchio sulla percezione del corpo. Se da un lato siamo meno pudici rispetto al passato e complessivamente abbiamo adotatto usi e costumi più scollacciati, dall’altro mostriamo ancora poca confidenza estetica e un'ancor più scarsa accettazione del limite e del difetto fisico. Senza uscire troppo dal seminato, il discorso si fa particolarmente stringente se rapportato alle statistiche della SIGO - Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia che negli ultimi cinque anni ha registrato un incremento consistente delle richieste di intervento, e una diminuzione dell'età media delle pazienti.

Non solo Over 60

I principali target di riferimento della chirurgia estetica genitale, in Italia e nel resto del mondo, sono ragazze piuttosto giovani e donne over45, interessate più che altro ai trattamenti di ringiovanimento vaginale: con l’avanzare dell’età e la menopausa le grandi labbra, che contengono la componente adiposa, si svuotano, le piccole labbra diventano preponderanti e, in assenza combinata dello stimolo degli estrogeni, il canale vaginale resta a secco. La condizione "patologica" prende il nome di atrofia labiale, cui si può ovviare con la radiofrequenza e le iniezioni di grasso endogeno e acido ialuronico, lo stesso che si usa per i filler cosmetici. 

Naturalmente si tratta di situazioni estremamente distanti tra loro: non c'è niente di male a sfruttare i progressi della medicina per migliorarsi l'esistenza ed evitare che piccoli disturbi di natura fisica interferiscano con la propria sessualità. In caso di disagio è sempre bene consultare uno specialista che possa aiutarci a gettar luce sul problema. Diverso è invece quando il ritocco estetico è motivato da altre esigenze, come si sospetta accada nelle giovanissime che sembrano vittime di un modello culturale aspirazionale, votato al confronto e alla critica. 

Non è chiaro perchè delle ragazze sane e sessualmente attive sentano il bisogno di intervenire chirurgicamente sulla loro intimità. Le pazienti stesse preferiscono mantenere il riserbo sulle motivazioni profonde della propria scelta che, più o meno coscientemente, viene descritta come un disturbo di natura funzionale o fisica. Anche fosse solo per la depilazione integrale, che può essere problematica per chi non ha un monte di venere perfettamente compatto. 

Sotto il profilo estetico tutto è discutibile e nulla è condannabile; ma la chirurgia estetica resta comunque un argomento scivoloso, soprattutto quando si va a intervenire sull'aspetto dei genitali, che sono parte fondamentale dell'espressione erotica. Il primo a parlarne fu David Matlock che nel 2000 presentò due nuove tecniche operatorie, ora protette da copyright: la DLV (Designer Laser Vaginoplasty) e LVR (Laser Vaginal Rejuvenation). Qualche anno dopo, nel libro Sex by Design, il dottore teorizza l'utilità della chirurgia estetica genitale per migliorare la percezione della propria femminilità e, di conseguenza, aumentare la self-confidence tra le lenzuola. Con una vagina perfetta avrai una vita sessuale perfetta, è il sillogismo implicito nella comunicazione del Dr. Matlock, ad oggi pioniere e mentore della chirurgia estetica genitale. L'intimità diventa un feticcio e cade l'ultimo baluardo del relativismo estetico: l'aspetto dei genitali.

Le affermazioni ingenue del Dr. Matlock gettano luce sull'aspetto più controverso della sua professione: la chirurgia estetica può essere considerata un valido strumento per risolvere le proprie insicurezze, o cambiarsi i connotati con l'illusione di stare meglio è come spostare la polvere sotto il tappeto? Possiamo parlare di motivazioni giuste e scelte sbagliate? Ma soprattutto, possiamo lasciare che la sessualità venga inquinata da banali questioni formali? 

In questo post ci siamo concentrati soprattutto sulle donne; ma la questione interessa anche gli uomini, e magari ne parleremo in futuro. Intanto, diteci cosa ne pensate. 

Voi lo fareste? Avete avuto esperienze di amici e conoscenti che sono ricorsi alla chirurgia intima genitale?