La mia prima coppia

Avevo 25 anni e non avevo ancora alcuna esperienza, ma avevo scoperto sul web un portale con una bacheca per annunci di incontri, diviso per città. Spesso lo sfogliavo e provavo a propormi a qualche annuncio di coppia delle città vicine, senza sapere a cosa mi avrebbe portato, ma non avevo mai ricevuto risposta.
Quel sabato pomeriggio invece la risposta arrivò da una coppia di una città vicina; cercavano un singolo giovane da incontrare la sera stessa. Risposi alla mail cercando di sembrare il più tranquillo e affidabile possibile. Non essendo della stessa zona non c’era il pericolo di conoscenze comuni; mi dettero appuntamento per le 22 nei pressi dello Stadio.

Da giovane alle prime armi quella sera non presi alcuna precauzione del tipo sentirli prima al telefono per essere sicuro si trattasse di coppia...andai completamente al buio con un senso di eccitazione e di paura dell'ignoto allo stesso tempo.
Ricordo che chiamai un amico e gli chiesi di telefonarmi alle 22:15. Qualora la situazione non fosse stata tranquilla avrei trovato una scusa per schizzare via.

Appuntamento quindi alle ore 22, unico indizio per entrambi il modello delle rispettive auto.
Arrivo puntuale, vedo da lontano la station wagon grigia come da indicazioni, parcheggio dietro la loro auto e intravvedo una chioma cotonata sul sedile del passeggero. Un primo sospiro di sollievo: sono una coppia, almeno così pare.
Scende lui e viene al mio finestrino. Un uomo sui 50 anni molto alto, fisico tarchiato ma asciutto, leggermente brizzolato. Si presenta: sono Carlo. “TI va se andiamo a bere qualcosa per fare 4 chiacchiere?” “Certo” rispondo. “Vi seguo”. Preferisco muovermi con la mia auto, sempre in caso di fuga improvvisa.
Ci fermiamo ad un bar con tavolini all’aperto. Ci presentiamo: la moglie si chiama Chiara: un tipo tutto pepe. Anche lei attorno ai 50, viso non particolarmente interessante, ma dalla gonna corta e il top attillato si intravvede un bel corpo tonico con seno prosperoso. Il tacco 12 decollate la slanciava e dava forma ad un bel fondo schiena a mandolino. Prendiamo tutti un super alcolico, c’è bisogno di allentare la tensione. Sopratutto lei è un po’ tesa, parla poco e non si espone. In ogni caso sono due brave persone di cultura e affidabili…da quel che sembra dal primo approccio.
Arriva la chiamata del mio amico, lo saluto e gli dico tutto bene. La serata prosegue.
Faccio il simpatico e disinvolto, senza essere indelicato e senza corteggiare lei. Questo viene letto come segno di rispetto nei riguardi della coppia; mi propongono di tornare in zona Stadio.

Cerchiamo un anfratto buio, parcheggiamo uno dietro l’altro ed io salgo sul sedile posteriore della loro auto con lei al centro e lui dall’altra parte. Cominciano a baciarsi, lei mi da quasi le spalle, ma nel buio sento la sua mano che mi accarezza la patta dei pantaloni cercando di sbottonarla. Le do una una mano abbassandomi i pantaloni fino a metà ginocchio. Sono molto eccitato. Lei accarezza la mia eccitazione con sicurezza di donna matura. Io comincio ad accarezzarle l’intimo insieme al marito; lui le allarga le labbra esponendo il clitoride, io lo accarezzo con cura. Il seno è nudo, bianco e prosperoso, proprio come mi aspettavo. le accarezzo e succhio i capezzoli che diventano olive tra i miei denti.
Con la coda dell’occhio vedo che l’altra sua mano è impegnata con il membro del marito che sbuca dritto dalla cerniera dei suoi pantaloni. Lui ad un tratto allunga la mano a cercare quella della moglie che mi sta masturbando e dice a lei compiaciuto “vedo che L’hai trovato è?”. Lei annuisce e si piega sulla patta di lui per prenderglielo in bocca. A quel punto io mi dedico solo al piacere di lei con entrambe le mani spostando il perizoma a filo che le divideva il rotondo sedere e lascio che vivano il loro momento di eccitazione e piacere reciproco. Lui le inonda la bocca, gemendo, lei ingoia tutto.
Apre lo sportello e scende dall’auto per ricomporsi lasciandoci soli.
Lei allora si lancia con la bocca sulla mia eccitazione. E’ davvero brava, si vede che lo fa con gusto usando mani e bocca. Capisco l’orgasmo del marito. Ma ho un pizzico di imbarazzo a godere anche io così…magari non gradisce lo sperma altrui, mi sembra troppo intimo. Le sollevo la testa dal mio membro e comincio a masturbarmi mettendolo tra i suoi seni. Sembra gradire l’alternativa. Le inondo così il petto con il mio umore caldo e abbondante per l’eccitazione.
Usciamo tutti dall’auto e ci salutiamo con cortesia e con la promessa di rivedersi in ambiente più comodo.
Mi sembra chiaro che il loro gioco non fosse completo…desiderano andare avanti, essere più spinti.
Un paio di settimane dopo vengono a casa mia. Più rilassati e con maggior confidenza si lanciano nel loro gioco di piacere che come sospettavo era più vivace. Vuole che io la scopi davanti a lui. Mi chiede di mettermi il profilattico e di penetrarla alla missionaria mentre lui le scopa la bocca. Godiamo tutti e tre quasi in contemporanea. Io le vengo dentro con il preservativo e sento le contrazioni della sua vagina che palpitano attorno al mio membro. Lui le riempie la bocca al culmine dell’eccitazione dopo aver guardato attentamente tutti i momenti della moglie riempita da un altro e sentito il suo orgasmo profondo.
Questo era il loro gioco. Io solo uno strumento per realizzare l’immagine mentale della loro trasgressione.
Nessuna confusione, nessuna confidenza in più.

In questa prima volta la mia inesperienza è stata d’aiuto a non essere troppo intraprendente, lasciare l’iniziativa a loro ed essere il singolo che stavano cercando per realizzare un eccitante gioco a tre con Chiara al centro delle attenzioni sotto gli occhi attenti e libidinosi di Carlo.