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impara l arte e mettila da parte


di Dide69
18.09.2021    |    3.873    |    2 9.2
"” “Si ma perché proprio stasera gli devi fare un massaggio? Dopo 12 anni?” “Senti, che sia l’ultima volta..."
MPARA L'ARTE E METTILA DA PARTE - 1
“Non ho ancora capito come l’hai conosciuto”.

Trasalii, ero intento a programmare ogni minimo dettaglio di quella serata e ancora mia moglie mi stava rompendo la concentrazione.

“Te l’ho detto, abbiamo fatto il corso di massaggi assieme 12 anni fa, per questo non te lo ricordi.”
“Si ma perché proprio stasera gli devi fare un massaggio? Dopo 12 anni?”
“Senti, che sia l’ultima volta. L’ho incontrato l’altro giorno, ci siamo fermati a parlare per più di un’ora dei vecchi tempi e siccome lui è tornato single da un po' ho pensato che sarebbe stato carino invitarlo a cena. In fondo saranno quasi dieci anni che non lo vedo, di cose da dire ne abbiamo. E sia chiaro, il massaggio me l’ha chiesto lui, perché si ricorda che il più bravo del corso ero io.”

Silenzio… porta che si apre…. lei che scende le scale….
Forse ce l’avevo fatta…
Era stato più difficile del previsto organizzare l’incontro.
Da molto tempo ormai avevo svelato a mia moglie le fantasie bisessuali e di incontri a tre che mi invadevano i sogni notturni, ma non ero riuscito a scalfire minimamente la sua corazza di perbenismo. Così, complice il nuovo amico di chat Davide avevamo architettato un piano tanto perfetto quanto infallibile… almeno così speravamo!

Nei due mesi precedenti, intento a sorseggiare l’immancabile prosecco con Davide, avevamo pensato a come far crollare le barricate di mia moglie, ed eravamo giunti alla conclusione che una rimpatriata di vecchi amici, con rispolverata di un bel massaggio sexy, forse forse… con un po' di fortuna…
In realtà io avevo una solida base su cui poggiavo tutte le mie speranze; negli ultimi mesi durante le rare scopate con mia moglie avevo preso l’abitudine di raccontarle ad alta voce i miei sogni. E lei si bagnava ed eccitava da morire!
Questo mi faceva presagire che facendola trovare nel mezzo di due uomini dedicati a lei, non avrebbe opposto resistenza. Il problema era come farcela arrivare. E qui mi era venuto in aiuto il diploma di massaggi di tanti anni addietro.

Ormai gli ultimi preparativi erano fatti; portai i figli dalla zia (sempre sia santificata la zia!) a vedere la partita della squadra del cuore e misi in forno il pesce.
Mia moglie rientrò proprio mentre stavo allestendo il lettino nel soggiorno, di fronte al divano.

“Perché nel soggiorno e non in camera da letto che state più tranquilli?”
“Perché qua c’è il camino acceso, fa più caldo e l’atmosfera è molto più rilassante”
“Si ma così io non posso stare qua, devo andare su in camera”
“E perché mai? Invece puoi approfittarne, ti metti sul divano e mentre io lo massaggio gli parli della tua attività, vedi mai che riesce a darti una mano. Lo sai che lui è dentro a quelle cose…”

Mentre maledicevo la ritrosia di mia moglie a conoscere estranei, cercavo di mordermi la lingua per essere il più possibile tranquillo e convincente.
Fortunatamente mi venne in aiuto Davide, suonando il campanello.

Saluti di rito.
Cenetta leggera col prosecchino, che speravo annebbiasse un po' la mente e le difese.
Aneddoti sul nostro passato di amici, spudoratamente inventati e studiati a tavolino, con tanto di ripasso il giorno prima al bar!

Insomma, la serata fu piacevole, sembravamo davvero vecchi amici intenti a contarsela, e mia moglie finalmente cominciò a rilassarsi. Complici i miei suggerimenti a Davide, su quali discorsi intavolare e su cosa dirle.
Davide fu eccezionale; sembrava assolutamente e sinceramente interessato alle attività di mia moglie, e a lei non pareva vero di poter dare libero sfogo alle sue passioni.
Insomma, arrivammo al momento fatidico con una bella atmosfera di convivialità.

Ma la montagna andava ancora scalata.
Io e Davide lo sapevamo bene. E non potevamo più sbagliare.

Davide cominciò con lo stiracchiare la schiena, lamentando quel tremendo fastidio di cui mi aveva parlato; io con fare estremamente professionale gli dissi: “Davide, te l’ho già detto l’altro giorno e te lo ripeto: non ti garantisco di farti passare l’algia lombare ma posso aiutarti a sfiammare la zona fino ai glutei ed il sollievo non ti sembrerà vero”.

LA BOMBA ERA LANCIATA

Davide titubante mi disse: “Ok, mi fido. Ma vedi di non farmi uscire peggio di prima..” e andò in bagno a spogliarsi.
Bisbigliando dissi a mia moglie di sedersi sul divano e di insistere a parlare di lavoro, che forse avrebbe avuto un grosso aiuto dal mio amico.
Davide uscì con l’asciugamano in vita e scusandosi con mia moglie ci disse che se non era un problema avrebbe preferito fare il massaggio stando nudo.
Io finsi un poco di imbarazzo di circostanza ma, prima che mia moglie potesse intervenire, risposi che non c’era alcun problema.

Non so se mia moglie sbirciò, ma se lo fece non lo diede a vedere; Davide tolse l’asciugamano e si sdraiò prono a testa in giù, mentre io abbassavo le luci lasciando che gli scoppiettii del camino facessero da colonna sonora all’azione.

Posato un piccolo asciugamano sui glutei cominciai con la preparazione: dopo aver riscaldato e versato l’olio iniziai lo sfioramento, lunghi passaggi dal dorso alle spalle, sia laterali che incrociati.
Dopo qualche minuto di preparazione Davide era pronto per il frizionamento, che proseguii sempre sul dorso ma stavolta cominciando a scendere fin sopra i glutei.

L’asciugamano già piccolo cominciò ad abbassarsi, scoprendo una buona parte di sedere.
I muscoli già tonici di Davide, con l’azione termica della frizione cominciarono a ossigenarsi e a prendere una buona definizione; ma a me non bastava, volevo accelerare quel processo così eccitante ed iniziai lo stesso trattamento anche sulle gambe.
Mentre massaggiavo Davide il mio uccello cominciava a prendere vigore, non era la prima volta che toccavo un uomo ovviamente ma l’obiettivo nascosto di tutto quel teatrino rendeva la situazione estremamente eccitante.

Mia moglie era stranamente silenziosa, osservava e non diceva nulla. Ed io evitavo accuratamente di guardarla perché timoroso di tradire la mia eccitazione, comunque già visibile dai pantaloni della tuta.

Terminata una buona frizione cominciai l’impastamento, principalmente di dorsali e deltoidi; il mio obiettivo non era li ma dovevo arrivarci per gradi; nel frattempo Davide sempre più rilassato aveva preso una respirazione lenta e profonda, quasi rumorosa.
Forse stava al gioco e fingeva di essere emozionato, pensai.

Dopo qualche minuto di schiena, alzai l’asciugamano scoprendo i glutei bassi e iniziai lo stesso trattamento sulle gambe.
Pian piano gli aprii le gambe scoprendo l’interno coscia, compresa una buona parte dei suoi coglioni adagiati sul lettino.
Inizia l’impastamento dal ginocchio a salire e volutamente cominciai a sbattere l’estremità delle mie mani sulle sue palle. Davide iniziò ad emettere strani versi gutturali, appena accennati, ma estremamente chiari: il trattamento gli piaceva.
E non stava più fingendo.

Anche i suoi coglioni reagivano, si muovevano, quasi attratti dal tocco della mia mano; intanto lui si prodigava in una danza appena accennata sul lettino, quasi a cercare una posizione che non fosse fastidiosa per il grosso ingombro che stava crescendo sotto la sua pancia.
Proseguii qualche minuto, con una stimolazione continua delle palle, fino a che con voce roca gli chiesi di girarsi… continua
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