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Prime Esperienze

festa in costume


di 1homme
12.10.2013    |    4.795    |    2 8.9
"Per lei, e in che relazione fosse con quell’uomo che le stava di fronte così gentile e premuroso..."
Stropicciava con nervosismo un biglietto tra le mani chiedendosi come era arrivata a quella situazione assurda...Continuava a mettere in borsetta e a tirar fuori il biglietto da visita perchè il vero problema era chi glielo avesse fatto fare di cacciarsi in quella situazione..La risposta la conosceva fin troppo bene: nessuno..a parte se stessa. La realtà era che la eccitava immensamente restare sul filo del rasoio tra i suoi desideri più segreti, le sue voglie e l’abitudine a fare la brava ragazza..
Ma ormai aveva accettato di andare in quel negozio dove due persone la aspettavano..Due sconosciuti che sapevano cosa fare di lei. Il suo M le aveva mandato il bigliettino che teneva ormai da due giorni fra le dita, annusando di tanto il tanto il profumo che aveva percepito, eccitata, quando aveva aperto la busta con le istruzioni.
Due righe, un imperativo: “Vai a quest’indirizzo fra due giorni. M” Solo questo, e poi il biglietto da visita elegante con l’indirizzo: S&M confezioni e costumi, via…
Tra lei e M il tempo e la distanza non avevano alcun significato. Non l’aveva mai visto né incontrato. Ancora non capiva come una donna come lei, bella, poco più che trentenne, potesse lasciarsi andare a questi giochi mentali e terribilmente erotici con uno sconosciuto irraggiungibile con cui parlava solo via skipe. Ma era così..
Doveva solo girare l’angolo e si sarebbe trovata di fronte il negozio.. S&M, in una via appena defilata dell’elegante centro storico cittadino.
Sentì il cuore pulsarle più forte in petto..Come sempre non indossava intimo, a parte le calze a rete che le solleticavano l’interno delle cosce mentre accelerava il passo facendo ondeggiare la gonna a balze e sentendo con piacere i seni muoversi sotto la maglia aderente che portava in modo che le sfiorasse i capezzoli ad ogni passo.
Era così eccitata da quando aveva in mente che si sarebbe lasciata andare al gioco di M, qualunque cosa lui avesse avuto in testa per lei.. Ed ora doveva solo entrare nel Suo mondo..
Sobbalzò appena quando sentì la porta chiudersi con uno scatto. Un campanellino suonò.
L’ambiente era tranquillo, velluto rosso e bancone di legno. Una sartoria elegante e d’altri tempi.
Uno stockman alla sua destra con uno smoking e un altro a sinistra con un vestitino anni trenta. Mancava solo un twist di sottofondo e sembrava essere in un viaggio del tempo. Non pensava esistesse un ambiente del genere. Un istante dopo un uomo si materializzò davanti a lei da una tenda sul retro.
“La signora S? La stavamo aspettando.. Si accomodi sul retro, la servirà mia moglie. Se ha bisogno di qualsiasi cosa, non esiti a chiamarmi..”. L’uomo aveva occhi lucenti, fisico giovanile nonostante i capelli sale e pepe. Per un attimo si chiese se fosse M..ma la voce, la sua voce che aveva sentito una sola volta, era troppo diversa.
Gentile, professionale..S si chiese cosa avesse in mente..M.. per lei, e in che relazione fosse con quell’uomo che le stava di fronte così gentile e premuroso.
Entrò nel retro scostando una tenda pesante e si trovò in un ambiente ben diverso dal retrobottega di un negozio. era piuttosto un salottino di prova, in tono con l’ambiente: ovattato, coperto di specchi tra una boiserie e l’altra, con una poltroncina in pelle rossa su un lato e un pouf in centro, vicino a una specie di piccolo podio che evidentemente serviva per le prove dei costumi.
Il tempo di guardarsi intorno e da un varco comparve una signora elegante, inguainata in un camice nero attillato, un filo di perle e un filo di rossetto rosso.
La guardò, un istante più a lungo del necessario, misurandola con uno sguardo, fissandola negli occhi le sorrise, avvicinandosi e stringendole la mano.

Era gentile, aveva un tocco fresco e fermo, occhi azzurro ghiaccio e un lieve profumo inebriante.
S si lasciò guidare docilmente mentre la Signora le mostrò che dietro ogni sportello della boiserie si celava un carrello di costumi.

Accettò il vino con le mani che ancora tremavano appena ma le chiacchiere e il calore dell’alcool.. la sensazione di non aver fretta la mise presto a suo agio.. Dopotutto quei signori non la conoscevano e non l’avrebbero forse mai più rivista. Perchè non lasciarsi andare e divertirsi..Avrebbe voluto farle domande su M, ma capì che non era il caso..
Vide costumi da dama, boa e suite da cat woman, mostrate con la stessa leggerezza con la quale una commessa avrebbe mostrato serissimi tailleur.
I suoi occhi e le sue mani si posarono su un costume di raso nero, da gatta: cerchietto con le orecchie, top nero, con uno scollo importante e gonna cortissima da cui usciva una coda impertinente.
Lo provi, le sussurrò Monique mentre lo osservava giocando con la coda. Sentì il suo profumo e si sentì bagnare.
Questo non lo aveva previsto..
Non indossava intimo..



- la voce si era fatta imperativa e gli imperativi la eccitavano..ma Monique era una donna, una bella donna certo, M sapeva che lei aveva fantasticato di farsi leccare da una donna, ma sapeva anche che non era pronta per passare ai fatti..
Prese il costume dalle mani di Monique che la prese per mano e la portò in centro alla stanza. Le mando a prendere le scarpe adatte. Sorridendo la lasciò sola, andando verso il salone principale dove doveva trovarsi il signore dai capelli grigi..
imbarazzata si svestì restando con le autoreggenti e le decolletee. Si affrettò a indossare il costume, facendo appena in tempo, prima che rientrasse Monique.

monique si mise dietro la sua schiena e tirò i lacci che le serrarono il corpetto del top mettendo in risalto i seni e la vita.
Sedendosi impettita la gonna del costume si sollevò mostrando il pizzo delle autoreggenti. Si chiese se M avesse detto a Monique che lei non portava praticamente mai le mutandine..
Entrò il signore elegante che si inginocchiò davanti a lei, molto professionalmente e le sfilò le scarpe. Nessuno la aveva mai trattata con tanta gentilezza..si sentì una raffinata donna erotica, l’amante di M..vezzeggiata e viziata..
Pensando alla parola “viziata” , sentì un rivolo di eccitazione scorrerle fra le cosce. M spesso non lasciava che si toccasse fino a che questo non avveniva..stava imparando con lui l’arte della lentezza nel sesso. Accettò un altro calice da Monique che bevette con lei mentre l’uomo le infilò il primo stivale, altissimo, con tacchi vertiginosi..Qualcosa del genere lo aveva visto indossare solo a una sua vicina di casa una sera.. Sapeva che lei facesse la cubista, o la escort di lusso, secondo le malelingue..
Lei aveva la fica completamente nuda e rasata a pochi centimetri da quello sconosciuto che non alzò mai lo sguardo.. e questa sensazione di potere le diede il coraggio di socchiudere le cosce lasciando salire la gonna ancora..
Monique la fissava negli occhi, sorseggiando le sue bollicine dal cristallo lucente..
Si chiese se era sicura di non essere pronta..a farsela leccare..
Fu un lampo. i desideri sono più veloci dei nostri freni inibitori..
Monique le si avvicinò e la fece salire sul piccolo podio, prese il suo posto e l’uomo si alzò sorridendole gentilmente e sussurrandole.. “bellissima”.
La lasciarono ad ammirarsi in quei venti specchi lucenti, in silenzio. S sentì che ora sarebbe stata capace di toccarsi per togliersi la voglia davanti a loro.. se solo M glielo avesse chiesto..
Quando S fu sul podio, chiese cosa M avesse scelto per lei..per quella sera.
Monique sorrise e le prese un costume che teneva pronto dietro uno stipo.

Monique le si avvicinò e la fece scendere, lentamente, le si mise dietro, le scostò i capelli e le disse: < ora è pronta per lasciarsi spogliare davanti a noi, e a lasciarsi preparare per M?>
fece S.
Le mani di Monique erano calde, sicure. non la guardò mai negli occhi mentre le slacciò il corpetto, scoprendole i seni, sfiorandole appena i capezzoli dritti e appuntiti, lasciando che il vestito le cadesse ai piedi e mettendo in mostra la sua voglia, completamente nuda..
L’uomo era in piedi davanti a loro, sorseggiando dalla stessa coppa di Monique, non le staccava gli occhi di dosso.
S si chiese se si sarebbe fatta scopare da lui..da lei..da entrambe..
Era nelle mani di M.. anche se lui non era con loro..riconosceva il suo tocco..e si abbandonò.
Restò solo con le autoreggenti e gli stivali. Monique la fece avvicinare all’uomo che nel frattempo si era seduto sul pouf.

Restò solo con le autoreggenti e gli stivali. Monique la fece avvicinare all’uomo che nel frattempo si era seduto sul pouf.

Le fece socchiudere dolcemente le cosce, sollevando una gamba, poggiata sul pouf in modo da aprirsi a lui.
Monique presse il capo di lui e glielo avvicino al sesso.
Restò a guardarla.. si guardarono negli occhi a lungo mentre l’uomo cominciava a leccarle la fica con lentezza e diligenza.

Monique le voltò le spalle e per un istante S temette che la sua amante la lasciasse sola a godersi suo marito..Ma l'erotismo di Monique non era così superficiale. Lentamente, ancheggiando, andò fino alla poltroncina, si voltò e, senza staccarle gli occhi di dosso, si sfilò le microscopiche mutandine nere che indossava sotto il severo grembiule.Si sbottonò alcuni bottoncini sul seno e alcuni bottoni , dal basso, sino all'altezza dell'inguine.

Sedette sulla poltrona con le gambe perfettamente a squadra e lentamente le aprì completamente, lasciando che S ammirasse la perfezione del suo sesso, perfettamente rasato e lucido di voglia.

I suoi occhi e gli occhi di Monique si incrociarono. Monique non si accarezzava il sesso mentre lei si stava godendo le lunghe leccate di fica che le regalava il devoto maritino.

S sentiva di essere una specie di tramite tra lui e lei e questo le fece aumentare la voglia e il piacere.

Forse non era quel che avevano in mente i due ma lei prese il marito di Monique per i capelli e cominciò a sfregarsi il suo volto sulla fica sempre più aperta, sempre più fradicia.Non lo aveva mai fatto a questo modo e godette a veder fremere Monique.

S socchiuse gli occhi e per un momento si sentì capace di lasciarsi andare a un lungo orgasmo . Fu allora che sentì la mano di Monique che la afferrava per il polso staccando il volto di suo marito dalla sua figa e impedendole di godere.

Socchiuse gli occhi e vide il suo volto a pochi millimetri dai suoi occhi. Abbandonò la sua mano alla volontà di Monique e lasciò che lei si sfregasse la figa con il dorso della mano..Non aveva mai toccato la fica di un'altra donna. Sentì la lingua di Monique leccarle la mano, incurante del marito che restava in basso, silenzioso, eccitato spettatore..

Lasciò volentieri a Monique il ruolo di padrona del gioco..lo voleva..lo volevano entrambe.

Monique dispose lei sulla poltroncina, dove S assaporò il contatto con la pelle fredda sulle cosce..Senza parlare le mise le cosce sui braccioli in modo che lei le offrisse la sua fica, restando completamente aperta.

Monique le si spogliò completamente davanti, restando solo con indosso la collana di perle fra i seni..Si inginocchiò davanti al suo sesso e senza staccarle mai gli occhi di dosso prese a leccarle la figa.

Il marito era in piedi dietro Monique e si toccava fra i calzoni che evidentemente non aveva il permesso di levarsi.

Nessuna donna mai lo aveva fatto..nessuno mai le aveva regalato tanto piacere, perverso, erotico..Chiuse gli occhi e lasciò che Monique la leccasse come e quanto voleva, muovendo appena la fica e il bacino per assecondare le sue voglie. La teneva sul filo..senza lasciarla godere appieno..

Nessuno doveva godere..per il più lungo tempo possibile..solo lasciarsi andare sino al limite estremo del piacere e poi ritrarsi..e poi ricominciare.

Aprì nuovamente gli occhi e vide Monique fare un gesto imperioso al marito che si spogliò e le si mise dietro.

Lei era in ginocchio, un folto cuscino sotto di lei, il suo culo sodo e bellissimo sporgeva invitante ed il marito le avvicinò il cazzo.

Glielo prese in mano mettendoselo nel sesso.. S vide l'espressione del volto di Monique cambiare mentre capì che il cazzo del marito la stava prendendo..Lasciò finalmente che il marito la scopasse..

A sua volta, Monique prese a leccarla con lunghissime leccate, senza più badare all'uomo che la stava prendendo..

La fica di S colava fra le labbra della donna che finalmente le parlò, con una voce roca..vicina al climax.. Smise di leccarla tenendole la fica aperta con due dita, gliela accarezzò facendola fremere e le infilò lentamente due dita nel culo e due dita in fica.

Mentre le affondava le disse soltanto..

< Ora, S, godrai..>.


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