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Prime Esperienze

Un caldo pomeriggio di inizio autunno


di actiondick
07.10.2018    |    7.331    |    9 9.6
"Quando dopo qualche minuto girando nuovamente lo sguardo mi accorgo che rivestiti dei soli costumi da bagno stanno venendo verso di me sono sorpreso e..."

Da noi all'inizio di ottobre le giornate sono ancora belle e passare un bel pomeriggio in spiaggia a godere il sole ancora caldo è un piacere, tra l'altro è la stagione ideale per un pò di sano naturismo, visto che la moltitudine di luglio e agosto si e ritirata in città.
Io che preferisco gli scogli alla spiaggia, dalla mia roccia isolata ammiravo alcune coppie che nella spiaggetta adiacente prendevano il sole integrale, un po' per timidezza, un po' per la paura di essere scambiato per un guardone me ne stavo in disparte.
C'erano tre coppie, una quasi insignificante, anonima di mezza età che non destava nessun interesse, come me in disparte un po' distante dalle altre due sembrava interessata solamente al sole caldo e piacevole.
La seconda, una giovane coppia di stranieri, pensai sicuramente nordici per i loro capelli biondi e pelle chiara già arrossata dal sole di fine stagione ma per loro ancora caldissimo, entrambi molto belli, lui alto e perfettamente in linea, lei più minuta ma non magra, anche le tette non erano grandi, eppure bellissime con il capezzolo roseo e turgido, il culo rotondo e sodo uno spettacolo per gli occhi dello spettatore.
Infine l'ultima coppia, un po strana a dire il vero, matura over 50, lui forse più vicino ai 60 ma con una folta chioma di capelli troppo neri per non essere frutto di una tintura neanche troppo elegante, lei bionda e formosa con due grandi tette leggermente cascanti per il loro stesso peso ma allo stesso tempo piene ed eccitanti con grandi capezzoli scuri.
Dal mio scoglio solitario ero in disparte ma non cosi lontano da non percepire quanto accadeva a poche decine di metri da me, la giovane coppia straniera mostrava i segni degli ormoni giovani ed impazienti con piccole effusioni, baci e carezze che però non andavano mai oltre la pudicizia di non essere soli, tanto bastava pero ad attirare la mia discreta eccitazione. La coppia matura invece non staccava gli occhi da quello spettacolo che pur nella sua discrezione stimolava la fantasia, soprattutto la lei sembrava voler divorare con gli occhi i due giovani.
Purtroppo a fine stagione le prime ombre si allungano velocemente e la mia posizione sugli scogli fu la prima ad essere coperta e a diventare fresca per la brezza fino ad allora piacevole.
Mentre mi accingo a raccogliere le mie cose per andare via mi accorgo che la prima coppia quella in disparte si sta rivestendo, preparandosi a lasciare libera quella porzione di spiaggia, decido che invece di tornare a casa potrei spostarmi in quella zona visto che il pomeriggio e ancora inviante.
Raggiunta la nuova postazione mi accorgo di essere più distante dalle due coppie e immagino che i due appena andati via la avessero scelta proprio per la posizione tranquilla e più isolata, pazienza, non godrò più della splendida vista nordica ma in compenso farò una bella nuotata.
Tornato al mio posto dopo una nuotata rinfrescante noto che preparati i loro bagagli i due giovani stavano andando via, probabilmente, per andare in albergo a dare sfogo tra le lenzuola a tutto il desiderio accumulato a pomiciare sotto il sole.
Rimasti soli, anche la coppia matura sembra volersi dedicare a qualche giochino erotico forse per consolarsi di non aver potuto mettere le mani sulla pelle chiara e invitante dei due giovani.
In parte per il fatto di essere un pò distante ed in parte perchè non sono un guardone incallito ma semplicemente un amante delle situazioni piccanti mi distraggo nei miei pensieri e non penso più a loro.

Quando dopo qualche minuto girando nuovamente lo sguardo mi accorgo che rivestiti dei soli costumi da bagno stanno venendo verso di me sono sorpreso e dispiaciuto al pensiero che forse per il disturbo creato dalla mia presenza li abbia indotti a rinunciare, invece, con sorpresa ancora maggiore, quando arrivano a meno di una decina di metri da me poggiano le borse, stendono i teli da mare e nuovamente nudi si stendono a prendere il sole.

Il mio cervello comincia a bollire, dal mio cazzo sento arrivare il brivido del primo inturgidimento della cappella che non e ancora un'erezione ma il segnale che qualcosa sta per succedere, nella mia inesperienza e nella mia timidezza pero nasce il pensiero; forse l'ombra stava arrivando anche da loro e semplicemente si sono spostati alla ricerca del sole, ma allora perchè si sono fermati cosi vicino a me, bastava che mi superassero e avrebbero trovato ancora tanta spiaggia libera, no no, si sono fermati perchè lei ha voglia di un cazzo più giovane e duro che le riempia la fica.
Mentre faccio tutte queste congetture il mio bel pisellone si e quasi del tutto risvegliato e si offre turgido e gonfio ma non ancora eretto allo sguardo dei due che senza vergogna mi guardano in silenzio, senza però accennare ad invitarmi ad avvicinarmi, il mio cervello ricomincia a farsi domande, perchè non mi fanno un cenno, forse sono solo esibizionisti ma non vogliono fare niente se non vedermi eccitato...
Mentre faccio questi pensieri qualcosa si muove, ma e di nuovo una cosa inaspettata, lui si alza in piedi col suo cazzo grosso ma ciondolante e si allontana fino a sparire alla vista dietro uno spuntone di roccia, lei guarda nella direzione di lui e nel momento in cui sparisce guarda verso di me, mi alzo in piedi per mettere in bella mostra il mio cazzo ancora tra il limbo della turgidità e la prepotente erezione, mi guarda negli occhi, abbassa lo sguardo a valutare la mia virilità ma si sofferma solo un attimo prima di tornare con lo sguardo ai miei occhi per poi abbassarlo nuovamente ma stavolta per guardare le sue tette quasi ad indicarmi i capezzoli gonfi di desiderio.
Faccio i pochi passi che ci separano studiando il suo corpo, non e bellissima ma le sue curve leggermente abbondanti sono desiderabili e sprigionano erotismo, è il corpo di una donna che comunemente si definisce da letto, piena e soda, con lo sguardo languido e le labbra leggermente aperte che sembrano dire prendi tutto ciò che vuoi perchè altrimenti sarò io a sbranarti.
Sono davanti a lei, goffamente le chiedo se posso sedermi e se il ritorno del suo compagno non potrebbe costituire un problema, sorride ed invitandomi a sedere mi dice che a lui non dispiacerà, anzi.
Le faccio qualche complimento, mi piacciono le tue tette grandi, posso toccarle? Lei acconsente con lo sguardo, si butta indietro col corpo con i gomiti puntati sulla sabbia, le passo un dito sulle labbra e scendo fino a toccare un capezzolo, lo stringo leggermente tra pollice ed indice, lei ha un fremito, chiedo se le ho fatto male, no è la risposta con un sospiro di piacere che aumenta quando con tutta la mano comincio a massaggiarle entrambe le tettone, mi abbasso su di lei e dopo averle sfiorato le labbra con le mie scendo a baciarle il collo, e mentre continuo con le mani sui capezzoli faccio su e giù con la lingua tra collo e orecchio, quando scendendo ancora prendo un capezzolo tra le labbra e poi tra i denti si inarca ed emette un sospiro profondo e prolungato.
Il cazzo ormai e un pezzo di marmo, duro ma rovente, sono cosi eccitato che se provassi a scoparla non resistere più di pochi secondi prima di innaffiarla con la mia sborra, ho bisogno di allentare l'eccitazione per riuscire a godere in pieno e far godere anche lei, alzo lo sguardo sui suoi occhi chiusi e le chiedo se vuole prenderlo in bocca, apre gli occhi e senza rispondermi si mette in ginocchio, le sue mani sul petto mi spinge dolcemente per invitarmi a sdraiarmi, la assecondo, le sue mani si fermano ancora sul mio petto, mi carezza dolcemente i capezzoli, percorre la pancia lentamente, con una mano impugna l'asta e con l'altra scende fino alle palle cominciando un dolce massaggio, le dico di fare piano per non far scoppiare troppo velocemente la mia eccitazione, non da segni di aver sentito ma capisco che anche lei non ha fretta, si abbassa con il viso verso il cazzo duro, con la lingua lo percorre su e giù lentamente soltanto sfiorandolo con un tocco cosi leggero che quasi non si sente, ma quando finalmente lo prende in bocca sento che ho ripreso il controllo e la incito a prenderlo fino in gola, mentre lei fa su e giù con la testa spingo verso l'alto nel tentativo di scoparla in bocca.
In un momento di lucidità mi ricordo di lui, mentre lei continua a spompinarmi cerco con lo sguardo lo spuntone di roccia dietro il quale era sparito e lo vedo, semi nascosto dietro la roccia ci sta guardando e pur non vedendolo esattamente sono certo che si sta masturbando, si accorge che l'ho visto e anche lui mi guarda, distolgo lo sguardo e torno ad occuparmi di Rita, cerco con la mano la sua fica e non ho nessuna sorpresa nel trovarla in un bagno di umori caldi, le solletico il clitoride, infilo un dito, poi due e poi ancora tre dentro la fica bagnata e rovente, mugola di piacere, spinge col bacino per farsi penetrare con più facilita, mugola con la bocca ancora piena del mio cazzo, aumenta sia il ritmo con cui spinge col bacino sulle mie dita che il pompare della sua bocca sul mio cazzo che non resisterà ancora molto a quella frenesia.
Mi ero di nuovo dimenticato di lui, mentre cerco la posizione migliore per la mia mano indolenzita dalla furiosa cavalcata di Rita lo vedo di nuovo, approfittando del fatto che eravamo totalmente presi dal nostro gioco si era avvicinato, usando come nascondiglio uno scoglio in acqua a pochi metri da noi ci spiava da vicino, mi resi conto, non solo che non mi disturbava ma che anzi la cosa mi eccitava.
La vista di lui mi ha distratto solo per un momento, la mia cappella gonfia sino allo spasimo stretta nella gola di Rita e pronta ad esplodere dentro la sua bocca, Rita con urla e gemiti di piacere di piacere semi soffocati dal cazzo che la riempie ma dal quale non vuole staccarsi inarca la schiena, per un attimo sembra quasi bloccarsi nell'attimo del primo orgasmo che la travolge, sento le contrazioni della sua vagina sulla mia mano ormai quasi interamente dentro di lei, ma è solo un attimo, riprende subito la sua cavalcata affondando furiosamente la mia mano indolenzita dentro di se mentre con la bocca spalancata per l'urlo di piacere scatenato dall'orgasmo fa cadere la mia ultima resistenza, gli schizzi di sborra le inondano la bocca ed anch'io mi unisco al suo urlo mentre sta avendo un secondo orgasmo, si ferma con la bocca sull'asta vibrante per le ultime contrazioni mentre rallentando i movimenti del bacino continua, adesso più lentamente, quasi con dolcezza, a far scorrere le mia dita dentro la fica sconquassata dal piacere, anche le sue contrazioni rallentano mentre sento i suoi umori scivolare sulla mia mano.
Siamo esausti, lei si abbandona col viso sul mio ventre con ancora in bocca il cazzo palpitante, continua con movimenti lenti a percorrere a prenderlo tutto dentro la bocca mentre con una mano spalma sul mio ventre e sulle palle la sborra ancora calda che ha lasciato uscire dalle labbra aperte, si lascia sfuggire l'asta dalla bocca solo per percorrerla con la lingua e scendere a leccare le palle ed assaporare ancora il gusto del piacere che mi ha dato, torna su, mi lecca la pancia, si ferma solo un attimo a titillare con la lingua l'ombelico, sale ancora, mi mordicchia delicatamente un capezzolo dandomi un nuovo brivido, poi mi guarda negli occhi e comincia a ridere.
E una risata di piacere la sua, la conferma che il godimento e stato totale, è il suo modo di dire che ha avuto ciò che cercava, poi si mette a sedere, è evidente che lo sta cercando con lo sguardo, quando lo vede vicino allo scoglio si alza e gli va incontro, anche lui e sorridente mentre aspetta che lei gli arrivi vicino, allunga una mano verso di lei che gliela stringe per poi stringersi a lui in un abbraccio che subito diventa anche un bacio lungo ed appassionato.
Mi ritrovo da solo disteso sull'asciugamano ad osservare la scena, due porci depravati o due teneri innamorati, questo e quello che chiunque si chiederebbe davanti a questa scena, propendo subito per la seconda ipotesi, quali accordi e quali compromessi hanno dovuto mettere insieme per raggiungere questa armonia, forse sono solo io il porco che ha approfittato del loro bisogno di continuare a vivere anche sessualmente il loro amore, mi e chiaro che Rita è una donna con le sue voglie intatte, con una sessualità prorompente e vorace, mentre per tutto il tempo non ho mai visto una sua erezione, il suo pisello floscio, ma di una dimensione importante fa pensare che in passato sia stato capace di soddisfare a pieno il loro rapporto, e forse pro prio per questo ha saputo concederle di non rinunciare a vivere la sua voglia di cazzo seppure in modo cosi complesso ed articolato, si sono io il solo porco in questa situazione, ma loro avevano bisogno di un porco come me per far girare l'ingranaggio che li porta ad essere ancora felici insieme.
Sono indeciso se prendere le mie cose e lasciarli lì, da soli nel loro abbraccio, non per maleducazione o per menefreghismo, il mio è semplicemente il pudore di non voler interrompere il loro dolce momento.
Mentre faccio questi pensieri si voltano entrambi verso di me, contemporaneamente, come se si siano accordati su qualcosa, sono sorridenti e a quel punto capisco che andarmene non è la cosa giusta, mi alzo e mi dirigo verso di loro, entro in acqua fino alle ginocchia per prendere la mano tesa di lui, si presenta “Piero” grazie mi dice mentre io senza sapere cosa dire mi lascio attirare in un abbraccio a tre, e solo un attimo ma sono quasi commosso, per fortuna Rita interrompe il mio imbarazzo sussurrandomi all'orecchio, ma con voce abbastanza alta da farsi sentire da Piero: “non penserai di cavartela cosi? Non ho ancora sentito il tuo bel cazzo duro tra le cosce, e la serata non è completa senza una scopata completa” “se è per quello sono due volte in debito, non hai ancora sentito neanche la mia lingua ed io non vedo l'ora di sentire il sapore della tua fica bagnata” rispondo, ridiamo tutti e tre e Rita con una spinta divertita butta in acqua i suoi due uomini e corre a distendersi sull'asciugamano.
Faccio due bracciate a nuoto prima di tornare anch'io in spiaggia, mi hanno lasciato lo spazio in mezzo a loro, mi siedo e sento la mano di Rita che sfiora la mia coscia e carezzandola lentamente sale fino a cercare il cazzo con un tocco leggero, lo massaggia dolcemente col palmo della mano prima di impugnarlo, non è completamente floscio, ha ancora una certa turgidità ricordo dei momenti appena passati, gioca con le dita sull'asta quasi con indifferenza, massaggia le palle delicatamente mentre mi guarda con aria provocante, il sangue nelle mie vene riprende a correre ed in pochi istanti sono di nuovo eccitato e il vigore torna subito ad ingrossare il cazzo già di nuovo pronto a riprendere il gioco.
Mi guarda con aria allegra, maliziosa e strafottente in un solo sguardo, si passa la lingua sulle labbra e mi chiede se davvero voglio sentire il sapore della sua fica bagnata, e mentre lo dice mette le mani sul mio petto invitandomi cosi a sdraiarmi, tutto questo insieme di azioni e amicamenti e troppo simile alla situazione precedente per non pensare che adesso mi prenderà il cazzo in bocca per ricominciare con un altro pompino che mi fare impazzire, in effetti la sua lingua calda e guizzante stuzzica con sapienza le palle, risale lungo l'asta ormai di nuovo pienamente in tiro, arrivata alla cappella gli rotea intorno un paio di volte con la lingua prima di affondare velocemente con la bocca fino ad ingoiare completamente il cazzo fino in gola, ho un sussulto ed un brivido mi attraversa il corpo, affonda ancora due, tre volte e risale lentamente fino ad avere in bocca solo la cappella, con un risucchio prepotente sembra volermela staccare, affonda di nuovo fino alle palle continuando a succhiare con forza, in meno di un minuto mi sta facendo impazzire ma all'improvviso tutto cambia, si ferma, alza lo sguardo e dice: “adesso tocca a te” e con un unico movimento mi si siede sul petto e prendendomi per la testa mi sbatte la fica già completamente bagnata davanti alla bocca.
Anche se sono stupito per l'improvviso cambiamento di situazione ci metto un attimo a riprendermi e per avere un migliore contato tra la mia lingua e il suo clitoride mi aggrappo alle sue natiche alternando colpi di lingua e succhiotti sul clitoride gonfio di desiderio, subito Rita comincia a spingere col bacino scegliendo lei, cambiando posizione, dove vuole essere leccata, mi offre a turno il clitoride, o si apre con due dita la fica se vuole che la mia lingua come un piccolo cazzo frughi dentro tra le labbra, quando poi riesco ad arrivare a leccarle il culetto me lo offre incitandomi a penetrarlo con le dita, usando i suoi stessi umori che colano dalla fica aperta mi lubrifico due dita che spingo dentro con delicatezza, prima uno e poi tutti e due insieme, mugola dei siiii! di approvazione e strusciandomi la fica in faccia mi costringe di nuovo a leccare il clitoride, si muove con sapienza per prendersi il meglio di ciò che le piace.
Ancora una volta mi ricordo che non siamo soli, o forse e un movimento diverso che mi distoglie dalle attenzioni che sto rivolgendo a Rita, nella mia posizione con la faccia affondata tra le sue cosce non mi è facile vedere cosa sta accadendo, però mi accorgo che Piero e davanti a lei e dai movimenti intuisco che Rita sta giocando col suo cazzo, cerco una posizione che mi consenta di vedere senza smettere di leccare la fica.
Adesso riesco a vedere le mani di Rita che massaggiano le palle e il cazzo semi inturgidito di Piero, lo prende in bocca con dolcezza, lo fa sparire completamente tra le labbra mentre lui con lenti movimenti del bacino la scopa in bocca, ho il cazzo in fiamme abbandonato a se stesso, quella vista mi ha eccitato ulteriormente e vorrei prendermelo in mano per segarmi ma non ci arrivo.
Non so quanto tempo sia passato, ho perso la cognizione del tempo ma sento chiaramente che i muggiti di piacere di Rita aumentano di ritmo ed intensità, so che sta preparandosi ad esplodere in un nuovo orgasmo, il suo corpo vibra e il clitoride tra le mie labbra e gonfio e duro, l'ano si contrae ritmicamente intorno alle mie dita e quando sento tutto il suo corpo fremere ed irrigidirsi so che ha raggiunto l'apice del piacere.
Si rilassa solo un attimo per riprendere il controllo, abbandona il cazzo di Piero e si lascia scivolare con tutto il corpo sul mio, quando la fica fradicia arriva a strofinarsi sul cazzo duro la sua bocca e all'altezza della mia, sento l'odore del cazzo di Piero che l'ha impregnata, mi bacia cercando con la lingua la mia, rispondo al bacio e i sapori di fica e cazzo si mescolano in un intreccio di lingue, cerco con le mani le sue grosse tette che fino a quel momento ho trascurato, le massaggio, le strizzo cerco i capezzoli con le labbra appena Rita abbandona la mia bocca per cercare il cazzo e trovatolo, con un movimento lento e continuo se lo fa sprofondare tra le grandi labbra dopo aver giocato un attimo con la cappella su clitoride.
Ho la bocca piena delle sue tette sode, avvicino i capezzoli l'uno all'altro per poterli leccare ed imboccare insieme, Rita con movimenti dolci e lunghi del bacino fa su e giù sul cazzo durissimo, sale quasi fino a farlo uscire dalla fica per poi affondare completamente tutta la verga dentro di se.
Piero seduto di fianco a noi le carezza la schiena e giù fino al culo, Rita gira lo sguardo da me a lui, senza fermare il movimento profondo, ogni tanto rotea il bacino per sentire meglio il cazzo che la riempie, chiede a Piero di infilarle un dito in culo, lui si mette alle sue spalle ed esaudisce il desiderio, sento le sue dita che attraverso la sottile parette di separazione sfregano sul mio cazzo in una sorta di doppia penetrazione, l'eccitazione già alta sale ancora e comincio a rispondere ai movimenti di Rita con colpi di reni per andare incontro alla sua fica che si abbassa su di me, spingo con forza e lei seguendo i miei movimenti mi asseconda.
Si stacca da me mettendosi carponi per farsi prendere alla pecorina, le sbatto dentro il cazzo con un solo colpo di reni, la pompo con forza e con ritmo veloce, Rita di dimena offrendosi completamente aperta ai miei colpi, Piero adesso leggermente scostato e con lo sguardo pieno di lussuria mi incita a sfondarla, ora sono le mie le dita che frugano dentro il culo di Rita, anche lei mi incita ad andare più forte, sbattimi, sfondami tutta sono le parole che escono dalla sua bocca ansimante, le dita nel culo da due diventano tre, mi dice fai piano, le dico che se e pronta voglio scoparla in culo, dice si ma fai piano, estraggo il cazzo dalla fica e poggio la cappella sull'ano già dilatato dalle dita, spingo lentamente ed entro, un gridolino di dolore e mi fermo, subito lei dice non è niente continua, spingo ancora lentamente e metà della verga dura le è dentro, comincio ad andare su e giù senza andare più in profondità e sento che è lei che spinge il culo indietro per farmi entrare di più, la assecondo e sono tutto dentro, mi fermo ancora e Rita continua a farsi scopare facendo entrare ed uscire il cazzo al ritmo che le è congegnale.
Con la faccia appoggiata sull'asciugamanoe liberando le mani che fino ad allora la avevano sostenuta si allarga le natiche per mostrare a Piero l'ano pieno del mio cazzo che la sta sfondando entrando ed uscendo ora velocemente nelle sue viscere, lui la accarezza gentilmente, percorre con le mani la schiena e quando arriva alle natiche la sculaccia lasciando il segno rosso della sua impronta sulla pelle delicata, mi incita a sbatterla forte, vuole sentire il suono delle mie cosce che si stampano sulle natiche della moglie, lo accontento e Rita risponde colpo dopo colpo alla veemenza con cui la sto inculando, il viso contratto e soddisfatto di Piero mi invoglia ad aumentare il ritmo, dico a Rita che non resisterò ancora per molto, che sono quasi pronto a sborrarle tutto il mio sperma dentro il culo ma che voglio che raggiungiamo l'orgasmo insieme.
Si, vieni sborrami fammi sentire i fiotti caldi dentro di me, e comincia il suo ululato di piacere spingendo ancora verso il cazzo per sentirlo fino in fondo, con una mano va veloce a stuzzicare il clitoride e nel preciso istante in cui sente il primo schizzo inondarle il culo rallenta il ritmo e comincia a godere con me, perde il controllo del respiro e ansima nei muggiti che le escono involontari dalla gola, il mio corpo e teso come una corda, non riesco più a spingere con la forza precedente ma continuo a pomparla lentamente per scaricarle nelle viscere fino all'ultima goccia di sborra, le crollo addosso spossato e senza forze senza però estrarre il cazzo dal buco che comincia a colare i nostri umori, lei pur schiacciata dal mio peso continua a muovere lentamente il bacino, cercando di catturare gli ultimi fremiti che ancora le percorrono il corpo.
Rimaniamo cosi immobili ed ammutoliti per qualche istante, poi lei con un movimento si libera del mio peso facendomi rotolare di lato, si gira a guardarmi e ride, forse ride perchè col suo movimentò mi ha buttato sulla sabbia, più probabilmente perchè è il suo modo di comunicare la sua gioia, la sua soddisfazione sessuale, ride con me e sorride a Piero che si avvicina per darle un altro tenero bacio sulle labbra, anche lui e soddisfatto.
Ci buttiamo tutti e tre in acqua, tra una risata e qualche commento spiritoso sulla performance appena conclusa ci rinfreschiamo, non c'è nessun imbarazzo tra noi, nemmeno quando Piero mettendomi una mano sulla spalla mi dice: “abbiamo affittato una villetta qui vicino, potremo cenare insieme se ti và?”
… ma questa è un'altra storia che vi racconterò un altro giorno.


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