Prime Esperienze

Teresa


di coppiamantioccasion
05.09.2022    |    1.064    |    0 9.3
"Mi misi sdraiato su un trave di cemento e Teresa sotto all'altezza del cazzo, la presi è gli misi la cappella tra le labbra e spinosi giù la testa, gli dissi..."
Questo è un mio bellissimo ricordo, dopo l'esperienza con la mamma del mio amico, (leggete il racconto)
Teresa era una ragazza di venti anni, bassina, non era alta più di 1,60, magra, aveva i capelli neri lunghi, ed era ancora vergine.
Conobbi Teresa quando io avevo appena 16, viveva nel mio quartiere, e frequentava la chiesa sotto casa mia. Quel giorno pioveva, uscendo dal portone la vedi lì sotto i portici che si ripara dall'acqua. La vidi che piangeva, mi scosse un po', e d'istinto gli dissi... non vale la pena piangere per il fidanzato... Teresa sorrise, e io con lei, ma lei mi disse che non era fidanzata.
Io la salutai con un sorriso, e scappai via di corsa, perché ero in ritardo per gli allenamenti di calcio.
Quel giorno, non so perché, ero un po' più distratto del solito, il mister se ne accorse, e mi incitava nel dare di più, fino al punto che mi caccio via, mi disse: che non era il caso che continuassi, perché distraevo i miei compagni.
Io non capivo perché stavo così, perché pensavo a quella ragazza che nemmeno conoscevo è che avevo appena scambiato una battuta.
Dopo uscito dal campo sportivo, mi recai direttamente in piazzetta, dove ci si incontrava con gli amici. Il mio intento era di trovare informazioni su Teresa.
In piazzetta c'erano solo mio cugino e Angelo, un amico con cui avevo più confidenza, e che era un bel ragazzo, e alle ragazze della zona piaceva molto, e che sicuramente poteva conoscere anche Teresa.
Angelo mi disse che di Teresa non sapeva molto, anche perché, lei aveva una famiglia poco raccomandata, in quanto erano aggressivi.
Passarono un paio di settimane, per puro caso, rividi Teresa in compagnia di una ragazza che conoscevo, che si chiamava Antonella. Mi avvicinai per salutarla, e lei mi presento Teresa, io spavaldo le strinsi la mano per poi darle due baci sulla guancia. Teresa arrossi`, io feci finta di nulla, ma nel frattempo continuavo a fare domande.
Gli chiesi cosa facevano, se volevano una compagnia, e magari se si andava in una pizzeria al taglio per fare merenda. Credo che sia stata la mossa giusta, perché Teresa accetto subito, mentre Antonella disse che non poteva.
Passammo metà pomeriggio insieme, parlammo di cose futili, e non si tocco l'argomento fidanzati. Quel pomeriggio ci salutiamo e nel mentre lei mi dava un ciao, io la presi per mano e la tirai a me per dargli un bacio a stampo sulle labbra.
Teresa si è subito allontanata, si guardava intorno, e arrossi come un pomodoro maturo. Non ho avuto tempo per chiederle scusa, che lei corse via, senza nemmeno girarsi.
I giorni passavano, e di Teresa nessuna traccia.
Fu una domenica di due settimane dopo, che ricevo un pizzino da parte di Antonella, in cui mi scriveva che mi voleva parlare nella scuola in costruzione. (era uno scheletro di cemento) mi diceva che dovevo trovarmi lì per la sera stessa ad una certa ora.
Io capii subito che si trattava di Teresa, e che magari mi voleva dire di lasciarla stare, ma mi sbagliavo, all'appuntamento, non c'era Antonella, ma Teresa, lei che per vedermi ha dato il pizzino ad Antonella.
Io ero contentissimo, ma anche un po preoccupato.
Teresa appena mi vide, corse verso me, dandomi un bacio, Rimasi sorpreso, ma felice che era lei che mi avesse baciato.
Teresa mi chiese scusa per come si era comportata l'altra volta, e che per paura dei suoi genitori è fratelli, non poteva farsi vedere in giro con ragazzi, per l'avrebbero maltrattata. Io gli confessa che la pensavo sempre, e che mi mancava, ma rispettava la sua decisione di non farsi vedere.
Continuammo a baciarci come solo due ragazzini sanno fare. Io ero eccitatissimo, avevo il cazzo che mi faceva male per quanto era duro, ma non sapevo se osare al primo appuntamento.
Decisi di fare un tentativo, e presi la mano di Teresa, la portai sopra il mio cazzo ancora nei jeans, lei in primo impatto cerco di sottrarsi, ma dopo ci stette, ma senza muoversi.
Io volevo che sentisse che cazzo avevo, e la portai a percorrere tutto il bozzo. Teresa si stacco dalla bocca, e mi guardò dritto negli occhi... "MA COSA HAI LI SOTTO" mi chiese un po' dubbiosa.
Ovviamente gli disse che era il mio organo riproduttivo, e mi alzai, mi misi difronte a lei e lo tirai fuori. Teresa era senza parole, mi disse che non era esperte di cazzi, ma sicuramente non era piccolo. Io gli chiesi come mai mi dice questo, e come sa la grandezza dei membri maschili. Mi disse, che avendo tre fratelli maschi più il suo papà, qualche volta e capitato di vederli masturbarli. Nel mentre mi diceva questo, si intristiva, e la cosa mi vennero dei sospetti.
Ero lì davanti a lei, e avevo sempre il cazzo duro, gli chiesi se aveva mai fatto un pompino, lei mi rispose che ero il primo ragazzo che vedeva. Io volevo godere, a 16 anni gli ormoni erano incontrollabili e gli chiesi di farmi vedere come si masturbavano i suoi fratelli che aveva visto. Gli presi la mano e la diressi sul mio cazzo, mi disse che non voleva che pensassi male di lei, e che girasse voce che era una ragazza facile. La rassicurati della mia discrezione, che ora era la mia fidanzata, e che i fidanzati queste cose le facevano. Teresa comincio con un movimento lento, prese il cazzo con due mani e comincio a menarlo, lei lo guardava rapita, io cercavo di avvicinare la testa, gli dicevo di baciarlo un po', e lei mi obbedì. Mentre appoggio le labbra alla cappella, disse... " LUCA NON VENIRMI IN FACCIA" in quel momento non pensavo a cosa diceva, ma un dubbio si inseriva nella mia testa.
Lei continuava a masturbarli, a baciarmi la cappella, ma non mi bastava, gli chiesi di leccarmelo e sentire come era buono, Teresa era un po' restia, ma gli presi la nuca, gli dissi di aprire la bocca e di succhiare, perché volevo la mia fidanzata che sapesse fare i pompino. Teresa si Fermo e mi disse... " IO TI FACCIO IL POMPINO, MA POI DIVENTI IL MIO FIDANZATO UFFICIALE!!!" io ero troppo preso, e gli dissi di sì, e lei spalancò quella bocca, e mi prese tutta la cappella in bocca. Era meravigliosa, mi stava facendo un pompino, io la spingevo sempre più giù, sentivo i suoi conati di vomito e mi eccita o di più, gli chiedevo di usare la lingua, perché da lì a poco venivo. Teresa non riusciva ad andare oltre la cappella, ma succhiava che era una meraviglia, ogni tanto si fermava, sembrava che non volesse che venissi. Teresa mi ridisse di non venirgli in bocca, ma la mia intenzione era quella, visto che la mamma del mio amico, ingoia a e ne voleva sempre di più. Dissi a Teresa che doveva abituarsi al mio cazzo, perché se voleva essere la mia ragazza, doveva fare tutto. Mi misi sdraiato su un trave di cemento e Teresa sotto all'altezza del cazzo, la presi è gli misi la cappella tra le labbra e spinosi giù la testa, gli dissi di ingoiare il più possibile, e così ricomincio un super pompino, venni con le mani sulla nuca di Teresa, che la costringeva a ingoiare tutto, e lei succhiava, sentivo che più schizzavo, più lei apriva la bocca.
La cosa mi sciocco, quando vidi lei che mi menava il cazzo e mi leccava lo sperma che c'era sulla cappella. Quel dubbio che si era inserito in testa si sciolse, Teresa non era la prima volta che faceva i pompini...
........... CONTINUA............
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