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Prime Esperienze

Campeggio e cedrata


di sociopatico
24.02.2022    |    18.150    |    13 9.7
"E’ passato qualche anno e quel ragazzino si è trasformando in un bel ragazzo, decisamente meno imbranato, conclude il terzo anno delle superiori con buoni..."
E’ passato qualche anno e quel ragazzino si è trasformando in un bel ragazzo, decisamente meno imbranato, conclude il terzo anno delle superiori con buoni voti ed ottiene come premio di passare qualche giorno in campeggio con gli amici, siamo nell’estate del 1985.

La prima vera vacanza senza nessun vincolo familiare, pochi giorni ma carichi di aspettative e una gran voglia di sentirsi adulto e indipendente (entrambi utopie al momento), comunque forte dei risparmi ottenuti come tuttofare in una trattoria.

Di certo la vacanza deve essere economica per i tre amici, quindi campeggio al mare a circa 40 km da casa, fervono i preparativi, tre motorini e tre schiene che devono suddividere una vecchia tenda canadese stipata in borsoni che contengono l’indispensabile abbigliamento e l’avventura può iniziare.

Si parte con i capelli al vento e un sorriso che raccoglie decine di moscherini nel tragitto, ma poco importa, si arriva al campeggio come veri motociclisti.

Sbrigate le poche formalità all’ingresso si inizia a piantare la tenda tra risate e pacche sulle spalle, incredibilmente l’operazione riesce (chi l’avrebbe mai detto), sudati ma soddisfatti si meritano il primo bagno rinfrescante.

Il giro d’obbligo di perlustrazione è positivo, spiaggia e campeggio sono ben popolati di famiglie straniere del nord Europa, splendide mamme e figlie fanno già bella mostra di se con bikini colorati e mettono in mostra capelli chiari, occhi azzurri e pelle diafana già scottata dal sole italiano.

All’entrata del campeggio c’è un piccolo market ideale per soddisfare il fabbisogno giornaliero dei tre baldi giovani fatto di birre, panini al prosciutto, birre, sigarette, birre, patatine, birre e, birre è già stato detto?

L’effetto delle birre inizia a farsi sentire e un pisolino all’ombra della pineta che ospita il campeggio è quantomeno obbligatorio, giusto per rimettersi in sesto.

Il piano dei tre è semplice, riuscire a fare amicizia con qualche bella ragazza straniera e poi, intanto iniziamo a conoscere qualche ragazza non alziamo troppo le aspettative.

La cultura nord europea, quantomeno all’epoca, è decisamente più libera di quella italiana e si può approcciare le ragazze senza che arrivi il padre a spezzarti le rotule, sfoderando il loro basico inglese iniziamo a corteggiare delle ragazze olandesi che si dimostrano subito molto socievoli e disinvolte, azz, vuoi vedere che è la volta buona?

Il pomeriggio scorre veloce, arriva sera, le ragazze si ritirano ma li invitano ad andare a trovarle dove hanno il posto camper le loro famiglie, meglio che niente.

Un ultimo bagno per soddisfare del sano erotismo e poi una bella doccia rigenerante, birra, sigaretta, birra, panino, birra e, un’ultima birra e si va dalle ragazze, l’abbigliamento non è proprio da passerella di moda, maglietta dei Deep Purle, calzoncini corti, infradito.

Arriviamo e, sono già pronti per andare a letto sti nordici, vabbè bisognerà anticipare i nostri italici orari per gustare la compagnia delle ragazze che in compenso sono radiose nei loro vestitini leggeri senza reggiseno, azz un particolare non da poco che fa fluire immediatamente il sangue alla testa, insomma ci siamo capiti.

Ci presentiamo con educazione e cortesia ai genitori cercando di fare una buona impressione, se la figlia vuoi corteggiare mamma e papà devi assecondare, almeno questo l’abbiamo capito, purtroppo il tempo è tiranno e le famiglie si ritirano per riposare, non senza qualche mugugno da parte delle signorine e questo ci fa ben sperare per il giorno successivo.

Complice le abbondanti bevute il risveglio avviene a sole ormai alto e con un cerchio alla testa che manco nell’iconografia religiosa, doccia, caffè e subito alla ricerca delle belle olandesi, per la prima volta i tre decidono di pianificare l’approccio concentrandosi ognuno sulla propria preferita, il primo di loro confida subito di avere un debole per quella dalle forme più prosperose, l’altro preferisce la biondissima dai capelli corti ed il Nostro stravede per la castana dai riflessi biondi con le labbra su cui non vede l’ora di poggiare le sue, una valchiria alta quanto lui (siamo almeno sul metro e ottanta) ma che si muove flessibile mentre ondeggia naturalmente i fianchi, una camminata ipnotica, le ragazze, coetanee o poco meno, sono ormai delle Donne.

La strategia però non tiene conto delle preferenze delle ragazze di certo anche i loro ormoni vanno a mille all’ora ed i tre ragazzi sono tutti carini, alla fine devono essersi accordate e tra sorrisi e brevi discorsi tra loro, in quell’idioma per noi strano, e le coppie sperate dai ragazzi vanno a buon fine.

La giornata passa tra giochi, bagni e innumerevoli baci, tra le ragazze ci deve essere una piccola gara tra loro per quale sia la più audace, sono piuttosto intraprendenti per la loro età e si vede proprio che i loro corpi sono come la carta moschicida per i tre maschi italici, carezze e abbracci si protraggono fino a sera, serata che subisce uno stop imprevisto …. le famiglie olandesi andranno a mangiare la pizza in centro e poi al minigolf, disdetta tremenda disdetta, serata sfumata non senza i mugugni delle tre ragazze.

La serata si conclude a birre e Federica.

L’indomani mattina i tre ragazzi iniziano a visualizzare la fine della loro breve vacanza (le risorse economiche sono quelle che sono) ed il morale è basso ma la voglia di divertirsi non manca, prelevate le belle olandesi si parte per un giro sul pattino, la ragazza dai capelli platino ed il suo partner decidono di non venire (scopriremo poi perché), la gita lontana da occhi indiscreti è perfetta, le ragazze decidono pure mettersi in topless ed il rigonfiamento dei ragazzi è al limite della sopportazione.

Al rientro dalla gita i due finti imboscati li attendono sorridenti, sti furbacchioni si erano nascosti in tenda a fare sesso, la faccenda alza l’asticella per gli altri quattro, ormai è chiaro che le ragazze sono più che consenzienti e si tratta di sfruttare il momento buono.

Il Nostro ha, però, l’indole romantica e non vuole affrettare le cose, è l’ora di pranzo e l’altra coppia informa che andrebbe volentieri a fare un riposino in tenda, sti maiali.

Lui non sarà certo innamorato dell’altissima olandese ma desidera un epilogo amoroso diverso, vuole creare una situazione da poter ricordare con piacere anche quando sarà vecchio e non solo raccontare agli amici di aver scopato, anche la nordica Kim (questo il suo nome) sembra avere meno fretta delle sue conterranee.

Il Nostro gentleman si reca quindi al ricevimento del campeggio a chiedere se c’è un bungalow libero per un giorno, ci sono ma il prezzo prosciugherà quasi per intero le proprie finanze, pazienza, la serata scorre nella più completa austerity, niente birre ma almeno è riuscito a comunicare a Kim, raggiante, la buona notizia.

L’alloggio sarà disponibile in tarda mattinata per le pulizie di rito, nel frattempo il Nostro è costretto a chiedere l’elemosina ai propri amici (che acconsentono a patto di conoscere poi i dettagli dell’incontro con Kim) per poter acquistare qualcosa da bere e mangiare,
Prosecco, ghiaccio per tenerlo fresco e, udite bene, vongole e cozze dalla gastronomia.

L’ingresso di Kim nel bungalow è l’entrata in scena di una diva di Hollywood, anche la ragazza si vede che ci tiene, l’abbigliamento è più da sera che da mattinata in spiaggia, vestitino leggero color carta da zucchero, sandali, cavigliera, braccialetto, e capelli lucidi appena lavati, da mangiarla con gli occhi.

I dialoghi in lingua inglese non permettono ai due di dire esattamente quello che provano ma gli occhi a cuoricino comunicano a entrambi che fanno anche quel che gli dice il cuore, l’anima, non soltanto quello che il loro corpo desidera, sono due ragazzi normali ma “speciali” in questo.

L’aria è fresca nell’alloggio immerso nella pineta, i due si accomodano nella zona pranzo e il Nostro con galanteria serve il Prosecco in due bicchieri di vetro (sono tre giorni che beve direttamente dalle lattine), cozze e vongole in piatti di ceramica bianca (sembra il Grand Hotel) e pure del pane per fare la scarpetta, Kim apprezza queste semplici premure, la fanno sentire desiderata oltre che desiderabile, sono proprio belli assieme, finito il pranzo leggero si trasferiscono nel piccolo patio esterno con un ultimo bicchiere di prosecco ad osservare il mare, mai così bello ai loro occhi, stretti nel piccolo divanetto si baciano a lungo per poi contemporaneamente farsi un cenno di accordo per entrare lontani da occhi indiscreti.

Il profumo del pino mugo, l’aria carica di iodio del mare, si spogliano nella penombra e si stendono su lenzuola pulite, che bella può essere la vita, fanno l’amore in modo intimo trattenendo i loro gemiti quasi per pudore, non c’è rabbia sessuale, i loro corpi si trovano per un incastro perfetto manco fosse il cubo di Rubik, completato l’amplesso restano abbracciati perdendo la cognizione del tempo e rifanno l’amore (beata ricarica veloce della gioventù), riemergono dopo una doccia che è quasi ora di cena, corrono all’area camper della famiglia di lei tenendosi per mano e lei chiede arrossendo forse un pochino troppo di trascorrere la serata con gli amici, i genitori acconsentono, Kim torna fuori dal camper con una bottiglia di cedrata.

Il Nostro decide di portarla al Faro in motorino per osservare il tramonto, pochi minuti con lei stretta a lui e si siedono sugli scogli con la bottiglia di cedrata in mano ad ammirare il tramonto, mai bottiglia di cedrata fu più buona, un gusto che ancora oggi resta indelebile, Kim abbracciata a lui ha gli occhi lucidi.

Rientrando verso il campeggio Kim chiede di fermarsi a una cabina di quelle automatiche per fare una foto, bella idea, all’apertura del portafogli l’amara sorpresa, bastano giusti per farne una e pure in bianco e nero (si poteva scegliere tra quattro piccole oppure una grande), il loro unico ricordo assieme.

E’ tardi e la ragazza deve rientrare, lo raggiungerà al bungalow al mattino presto con qualche scusa, il nostro passa per la tenda dove i due amici stanno facendo la conta dei soldi, cinque mila lire vengono messe da parte per fare il pieno ai motorini e poter tornare a casa (quelli non si toccano), ne restano pochi altri, per resistere altri due giorni bisogna rinunciare quasi a tutto, niente birre, sigarette, vengono fuori sei panini, sarà fame nera.

La nottata è lunga in quel solitario bungalow ma Kim arriva di prima mattina con la colazione, la divorano guardandosi negli occhi e tenendosi per mano per poi accomodarsi nel letto per il tempo che gli resta prima di liberare l’alloggio, fanno ancora l’amore dolcemente.

Si ritrovano con gli amici in spiaggia che ghignano al loro arrivo, saranno gli ultimi due giorni perché anche gli olandesi torneranno a casa, intensi di baci e lunghe passeggiate, per gli altri anche qualche capatina in tenda ma non per loro, del resto sono speciali in questo.

Il giorno della partenza c’è malinconia, baci e abbracci di nascosto, decidono di scambiarsi gli indirizzi con la promessa di scriversi, una promessa sincera, perché si scriveranno a lungo, per anni, tenendosi aggiornati sulla propria vita, non si incontreranno mai più, sino a che in una lettera Kim non gli scriverà che sta per sposarsi ed allegherà quella foto in bianco e nero di loro due giovanissimi, il segno che quella parte di gioventù finisce ed inizia una nuova fase.

Sono passati tanti anni, tanti davvero, ma il ricordo di Kim è ancora ben radicato in lui ed ogni volta che riguarda quella foto ormai sbiadita, solo la foto però, gli torna la voglia di bere una cedrata, quanto era buona.

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