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Massaggio a Bangkok - terza parte


di Ulissex
20.04.2024    |    5.905    |    3 9.7
"Dopo tanto fantasticare, aveva sentito la dolcezza delle mani della massaggiatrice, e ne aveva provato piacere..."
Il giorno dopo, appena svegli Giovanni e Camilla concordarono che volevano assolutamente ritornare in quel fantastico posto, il prima possibile.
Camilla confessò a sé stessa a mente lucida che aveva pensato tutta la sera a quel massaggio e che avrebbe voluto provare ad avere un orgasmo con quella ragazza. Il giorno prima si era troppo eccitata, aveva goduto liberamente tanto che si era finalmente in lei sbloccata la paura del contatto fisico con un’altra donna. Dopo tanto fantasticare, aveva sentito la dolcezza delle mani della massaggiatrice, e ne aveva provato piacere.
In fondo era un po’ dispiaciuta che il massaggio fosse rimasto incompiuto, che la ragazza non avesse continuato fino all’orgasmo liberatorio.
Anche Giovanni era molto eccitato. Per entrambi sarebbe stata una prima volta, lui a guardare, e lei a godere un orgasmo lesbico completo.
Il pensiero di vederla posseduta dalle mani, e magari dalla linguetta di quelle belle ninfette tailandesi lo faceva impazzire.
Purtroppo, non potevano sapere se la thailandese sarebbe stata lì la sera dopo, ma in cuor loro entrambi speravano di sì.
Per quella giornata però avevamo però già programmato un’escursione ad Ayutthaya, una delle antiche capitali, a cui decisero di non rinunciare. Sarebbero tornati al centro massaggi la sera dopo cena. Durante l’escursione però non pensarono ad altro. In effetti l’idea di fare una visita turistica proprio in quel giorno non era stata una buona idea. Non erano concentrati per una banale escursione a templi e monumenti in rovina.
Arrivati in albergo fecero un bagno nella vasca idromassaggio della loro camera. Dopo il caldo umido e tutta la stanchezza accumulati nella giornata, un bagno profumato e rigenerante sembrò loro un paradiso. Camilla si avvicinò a Giovanni, seduto dentro la vasca di fronte a lei, e lo bacio dolcemente sulle labbra. Poi iniziò ad accarezzarsi i capezzoli. Li stuzzicò dolcemente strizzandoli con le dita rese scivolose dalla lozione da bagno. Li massaggiò finché li sentì ergersi turgidi e tumidi, e poi lentamente fece scendere la mano destra nell’acqua tiepida, fino a raggiungere il clitoride.
Giovanni pensò fosse il solito cenno d’intesa, ed iniziò a baciarla sulle labbra e nella bocca. La sua lingua la penetrò dolcemente ed incontrò quella di lei che si ritrasse attirando la sua in maggior profondità. Poi tutto ad un tratto Camilla prese a mugolare, mentre la sua mano scivolava lentamente su e giu. Si masturbava lentamente, con espressione sognante, senza forzare, ma concentrandosi a cogliere le sensazioni del proprio piacere
Doveva placare la tensione erotica che provava fin dal mattino. Si sfiorava le grandi labbra, poi il clitoride, poi scendeva fino all’ano. Giocava a sfiorarsi alternando il contatto con le diverse parti del proprio corpo per stimolarle tutte una per volta.
Allora lui avvicinò la sua mano al clitoride di lei per sostituirla alla sua, Lei la respinse e gli disse:
“No. Voglio fare da sola. Sto pensando a te che mi guardi mentre mi faccio masturbare da quella ragazza” sollevò lo sguardo verso di lui mentre parlava “Sono troppo eccitata. Non riesco a resistere fino a stasera”
Poi continuò: “Questa sera ti farò il regalo che immagino tu ti aspetti. Mi farò scopare da una donna davanti a te” il tono della voce si fece più grave e caldo “
Giovanni le prese la mano libera e le baciò la punta delle dita, poi lei riprese
“mi guarderai, e potrai finalmente godere una scena che hai più volte immaginato”. “voglio che ti masturbi davanti a tutte e tre e che ti eiaculi addosso. Ti devi sporcare per bene”
Lui posò la mano di lei sul bordo della vasca e le disse: “dopo il massaggio torneremo in camera e ti punirò come meriti. I giochetti che faremo con quelle due ragazze faranno salire la nostra intesa. Sarà ancora più erotico farlo con te dopo questa nuova esperienza”
E mentre lui parlava lei sentiva salire l’ardore nel suo corpo e si abbandonava all’onda crescente dell’orgasmo. Piano piano smise di mugolare e muoversi e venne dolcemente, stringendo le gambe intorno alle dita incollate sul clitoride.
Andarono a cena in un buon ristorante locale. Scelsero il piatto tradizionale Thailandese, il Tom Yum Gung, una zuppa rossa piccantissima di Gamberi, Citronella lime e altre spezie. Camilla volle ordinare un bicchiere di vino bianco per andare su di giri, e liberarsi degli ultimi deboli, debolissimi freni inibitori.
Il centro massaggi era lì vicino, non dovettero camminare molto. Entrarono nel grande atrio decorato di strelitzie e orchidee, la grande parete con i divani per i clienti in attesa li aspettava in fondo, vicino alla cassa.
Avevano portato con sé il loro carico di fantasie e anche un po’ di imbarazzo, visto che non capivano ancora bene come comportarsi.
Giovanni prese in mano alla situazione e chiese alla signora che sedeva alla cassa se le ragazze di ieri fossero disponibili ad un “happy ending” per entrambi. Lei capi subito e gli disse che non c’erano problemi, avremmo dovuto solo fare loro un regalino extra. La signora, una bella thailandese sui sessant’anni con i capelli impomatati e il rossetto rosso scarlatto li guardava. Sicuramente era abituata a quelle situazioni ma sorrideva in modo un po’ imbarazzato, cosi come anche le ragazze sedute sui divani in attesa dei clienti.
Forse erano contagiate dal loro tono impacciato e li guardavano emettendo gli stessi risolini infantili delle due ragazze del giorno precedente. Evidentemente era un modo loro di reagire al fatto che avevano saputo del piccolo fuori programma nella doccia.
Ridevano e li guardavano. Anzi guardavano Camilla che anche quella sera era bellissima. Vestita di un abito nero scollato, impreziosito da un collier di perle elegantissimo. Il vestito attillato non mostrava il segno delle mutandine e del reggiseno tutte le ragazze intuivano che lei non portava biancheria intima.
Camilla era alta, slanciata ed aveva un bel portamento. Era proprio il tipo di ragazza che le orientali ammirano. Le sue lunghe gambe affusolate erano ambrate dal sole degli ultimi giorni. Profumavano in modo inebriane di crema solare e del sapore naturale della sua pelle.
Le massaggiatrici se la mangiavano con gli occhi sperando che lei decidesse di cambiare idea e di andare in camera con una di loro. Giovanni non poteva sapere se fosse per il denaro o perché erano attratte dalla sua bellezza.
Ma Camilla non voleva di certo farsi massaggiare da un’altra ragazza. Aveva ancora in mente le mani di Aoey che furtivamente le stimolavano i capezzoli, e la scena della porta socchiusa del giorno prima, con quelle due ragazze seminascoste dietro lo spiraglio che la spiavano mentre si faceva sodomizzare dal suo uomo.
L’attesa fu particolarmente nervosa. La signora era andata a chiamare le due ragazze ma sembrava non tornare più.
Dopo un tempo che a loro sembrò lunghissimo, Aoey e Kung comparvero da dietro una porta che dava nel corridoio con passo deciso ed espressione angelica. Dietro di loro un’altra ragazza uscì dalla stessa porta, accompagnandosi ad un buffo tedescone alto e grosso e dalla faccia rubizza. Il suo volto arrossato dal sole aveva lo stesso colore del glande di Giovanni quand’era eccitato. Indossava una comoda camicia decorata a fiori verdi enormi, ed un sorriso beato stampato sul volto. Segno evidente che il suo massaggio si era concluso con una per lui felice masturbazione.
Aoey vide Camilla e capì subito. Non disse nulla e puntò dritta verso di lei. La prese per mano facendo un cenno con il capo a Kung che ovviamente sapeva già quale sarebbe stato il suo ruolo e prese per mano Giovanni.
Le due ragazze li accompagnarono nella stessa camera del giorno precedente, e seguendo il copione già scritto gli chiesero di passare attraverso il rito della doccia.
Nella grande cabina l’eccitazione della coppia era già al massimo. Il membro di lui era eretto come nel giorno precedente. Anche Camilla era visibilmente eccitata. Gli diede un bacio d’intesa alla fine della doccia e si asciugò velocemente. Quando rientrarono le ragazze loro erano già distesi sul letto, con i due piccoli asciugamani posti a coprire le loro intime nudità. Ancora una volta il pene di Giovanni non ne voleva sapere di restare quieto e sollevava impudicamente il piccolo lembo di cotone come un tovagliolo sul braccio di un cameriere in un ristorante.
Una volta entrate le thailandesi si ritirarono, questa volta in bagno, e ne uscirono già nude, la signora doveva aver già detto loro che tipo di massaggio dovevano fare. D’altronde dopo il siparietto del giorno prima non c’erano dubbi che quella sera la tensione erotica sarebbe stata alta, molto alta
Giovanni e Camilla aspettavano sui loro lettini, intanto che le ragazze completavano i preparativi per il massaggio, facendo commenti tra di loro in italiano sul loro aspetto fisico.
Sia Aoey che Nang avevano lunghi capelli neri e lisci che in parte scendevano sul petto fino a quasi arrivare ai capezzoli ed in parte ricadevano sulle spalle e sulla schiena. I loro seni erano entrambi di una terza misura, forse a metà strada con una seconda, ma molto ben formati. Erano naturalmente sodi, certamente non ricostruiti. I loro capezzoli erano inaspettatamente lunghi e turgidi. Si ergevano impudicamente al centro delle areole. I loro culetti erano ben modellati e la linea della schiena abbastanza incurvata da farli sporgere;
I loro sguardi erano dolci e maliziosi al tempo stesso, i grandi occhi neri, contornati dal mascara che metteva in evidenza i contorni orientaleggianti, gli davano un tocco di malizia mista ad innocenza che le faceva sembrare più giovani di quanto probabilmente fossero. Profumavano di balsamo per la doccia, quasi certamente anche loro l’avevano fatta prima di rientrare.
Gli chiesero di voltarsi e di mettersi a pancia in giù, poi dolcemente gli aggiustarono i cuscini per la testa. Quindi modo molto naturale gli tolsero gli asciugamani.
Aoey prese infine un cuscino addizionale dalla poltrona di fianco ai due lettini e maliziosamente si avvicinò a Camilla. Le porse una mano sul fianco destro facendole un cenno di sollevare il bacino, poi con la sinistra infilò il cuscino sotto il pube di lei mettendo in questo modo il suo culetto in posizione più elevata.
La situazione era estremamente erotica. Camilla poteva vedere riflesso nello specchio le sue natiche rialzarsi dal lettino per i massaggi e mettersi in mostra agli sguardi di Giovanni e delle due ragazze. Per il breve spazio di un attimo arrossì ma poi si lasciò andare ad osservare gli ultimi preparativi.
Pensò alla stranezza di quella situazione, al fatto di trovarsi in Thailandia, completamente nuda, con il sedere in aria e le gambe semi-aperte, in un bel salone per massaggi in compagnia di due sensuali ragazze tailandesi dalla pelle vellutata, anche loro in completa nudità e quasi sicuramente disponibili ad assecondare le loro fantasie.
Guardò Giovanni che come sempre la capì e con il capo senza parlare le fece un cenno di intesa prendendole la mano. Un dolce brivido di lussuria le percorse la spina dorsale. Chiuse gli occhi ed aspettò che il massaggio iniziasse.
Le due ragazze cominciarono a prendersi cura dei loro piedi. Con i pollici premettero sulle piante delle loro estremità partendo dalle dita per arrivare ai talloni. La pressione era dolce ma decisa e dava alle loro estremità un soave conforto, dopo le fatiche della giornata passate a girovagare tra le rovine dell’antica capitale.
Poi con tutta la forza delle loro mani passarono a prendersi cura delle loro gambe cominciando dalle caviglie e spingendo i muscoli verso l’alto.
Con movimenti lenti e sincronizzati, fecero salire i palmi e le dita verso le loro zone erogene. Giovanni e Camilla capirono subito che i movimenti, pur simili a quelli del giorno prima, avevano un tocco ed uno scopo decisamente più diretto.
Il procedere del massaggio era questa volta più erotico e sensuale. Meno professionale forse, ma più intimo, decisamente rivolto a far crescere la loro eccitazione.
Il trattamento arrivò infatti abbastanza rapidamente nella zona dei glutei, dove le due ragazze indugiarono per alcuni lunghissimi minuti.
Giovanni aveva riposto il pene verso il basso, ma il fatto di tenerlo piegato cominciava a procurargli un po’ di fastidio visto che era sempre nel suo stato di erezione massima. Il glande sporgeva da sotto il solco delle natiche e Nang innocentemente lo sfiorava quando con movimenti precisi del pollice scivolava all’interno delle gambe per stimolare l’ano e la zona pubica dal di dietro.
Giovanni guardava Aoey che massaggiava i glutei di Camilla e che faceva scivolare le sue mani all’interno delle cosce della sua ragazze.
La thailandese iniziò con una piccola discesa incompiuta, e poi ad ogni movimento, si spinse più in basso, sempre più lentamente ma sempre più profondamente, indugiando particolarmente sui punti sensibili.
Camilla guardava il suo uomo e gli lanciava sguardi di intesa. Quando le mani di Aoey scendevano in profondità chiudeva gli occhi per godersele tutte.
Il massaggio continuò in quel modo per un tempo indefinibile, piacevolissimo ed intensamente sensuale. Aoey aveva poi cambiato tipo di stimolazione, prendendo a massaggiare i glutei di Camilla con lenti movimenti circolari, stringendo la base delle chiappe con il pollice e l’indice e infilando il pollice sempre più verso l’interno.
La thailandese aveva infatti rotto gli indugi per farle capire chiaramente cosa volesse farle. Aveva continuato in quel modo per qualche minuto poi aveva cambiato ancora, tornando a farle scivolare le dita in mezzo alle natiche.
Poi improvvisamente Giovanni vide Camilla inarcare la schiena con il solito movimento del bacino che lui conosceva bene.
Quasi per sbaglio infatti aveva raggiunto la vulva con le dita, scendendo tra i due glutei con il dito medio, indugiando un po’ sull’ano e poi e continuando lungo le grande labbra fino a stringendo il dolce bottone senza più esitazione. Lo premeva con l’indice e il medio muovendo le due dita intorno ad esso in su e in giù con una lenta e stimolante stimolazione.
Camilla sentiva che la sua figa era già piena di umori, un po’ si vergognava e un po’ si sentiva ancor più stimolata dall’immaginare che la ragazza se ne stesse accorgendo sentendo le sue dita inumidirsi al tocco delle parti intime. Volle allora renderne partecipe il suo Giovanni
“Mi sta masturbando” disse in italiano “mi sta accarezzando il clitoride”
“Si ti ho visto. Stai godendo” disse lui
“Sono già tutta bagnata, sento che le sue dita scivolano dentro i miei umori”
“Ti sto guardando. Godi” continuò lui
Aoey non indugiava soltanto sul clitoride, ma alternava il tocco anche sulle grandi labbra e sull’ano. Lo accarezzava con il dito medio, facendolo girare tutt’intorno. Camilla aveva dei piccoli movimenti di reazione, piccoli brividi che scuotevano il suo buchetto in modo decisamente impudico. La ragazza se ne accorgeva e guardava quel fiorellino rosa con sguardo iptonico, probabilmente immaginando la scena della doccia del giorno prima.
Camilla non potè trattenere un piccolo gemito di piacere cercando di mordicchiarsi le labbra per non rivelarsi troppo, ma senza grande successo.
“Ahrrgghhhhh” disse chiudendo gli occhi
Nang nel frattempo stava masturbando il cazzo di Giovanni. Aveva infilato le mani tra le natiche di lui e gli accarezzava il glande cercando di far scivolare le dita il più in fondo possibile.
Ma il pensiero di lui alternava tra le proprie sensazioni e anche sulle espressioni del viso di Camilla che con gli occhi chiusi e la bocca semiaperta godeva senza pudore.
Poi Aoey lasciò improvvisamente il clitoride di lei ed iniziò a massaggiarle la schiena. Il massaggio su questa zona fu intenso ma più veloce di quello del giorno prima, arrivando in fretta alle spalle ed al collo ed alla nuca.
Giovanni non ne poteva più di rimanere con il pene schiacciato verso il basso e sollevò il ventre per farlo rialzare. Nang capì che la situazione per lui non era delle più facili e gli chiese di voltarsi per massaggiarlo frontalmente
Aoey invece continuò a massaggiare Camilla dal di dietro. Le sue dita scesero ancora verso il clitoride e la vulva di lei, indugiando un po' su di esso ed un po’ sulle grandi labbra. Poi con le dita della mano sinistra scese dolcemente dalla schiena fino al fiorellino dell’ano di Camilla e riprese a stimolarglielo girandogli intorno. Il dito medio della mano destra poggiava sul clitoride, sfiorandolo in modo lieve con movimenti concentrici, mentre quello della mano sinistra scivolava sui muscoletti ormai umidi dell’ano. Poi di colpo, senza preavviso, infilò il dito nell’ano di lei penetrandola fino alla prima nocca. Camilla prese allora a godere in modo incontrollato inarcando ancor di più la schiena
“Ahrrgghhhhh” si lamentò di nuovo
Aoey muoveva il dito in su e in giù in modo sapientemente dolce e stimolante.
Camilla aprì gli occhi per guardarsi nel grande specchio, e si vide oscenamente esposta al tocco di quella ragazza a lei sconosciuta. Il culetto di cui era tanto orgogliosa sporgente dal rigonfiamento del cuscino, ed indifeso ad essere vellicato da quelle dita tanto esperte.
Vide il viso ed il petto arrossati di Giovanni ad esprimere una voglia ormai incontrollata
“Me lo sta mettendo nel culo” disse sempre in italiano
“Ti sto guardando” disse lui “mi fai godere”
Progressivamente la penetrazione di Aoey stava diventando più profonda, sempre mantenendosi lenta e gentile. Ma il suo grado di eccitazione di Camilla era ormai al massimo. Bastò quel lieve tocco a farla esplodere in un primo orgasmo.
Sentiva che il dito della ragazza non si fermava ma saliva e scendeva in sincronia con quello nella vagina e venne ancora, due, tre, cinque volte, senza pudore e senza trattenersi.
L’oscenità della posizione in cui si trovava e gli sguardi di Giovanni e di quelle due ragazze avevano scatenato in lei una voglia inconfessabile, una voluttà oscena ma al tempo stesso tranquilla.
Nang stava masturbando Giovanni come aveva fatto il giorno prima. Camilla vide ancora quel sensuale luccichio misto di sperma e di olio da massaggi sul glande di lui.
Il cazzo di lui era come sempre durissimo e strabordante. Nang lo guardava estasiata dicendo di tanto in tanto qualcosa in tailandese ad Aoey
Questa, nel frattempo, aveva fatto girare Camilla, togliendole il cuscino e facendole segno di mettersi a pancia in su.
Voleva ripetere lo stesso giochetto che aveva fatto il giorno precedente con i capezzoli di lei. Si versò sulle sue mani un bel po’ di olio profumato e prese a massaggiarle i seni puntando direttamente al piacere della sua cliente.
Camilla riprese a gemere e ad inarcare la schiena. Anche Aoey sembrava eccitata. Forse un po’ per l’invidia ed un po’ per l’ammirazione per quel corpo stupendo. I suoi movimenti si fecero sempre più espliciti. Il suo modo di stringere i capezzoli sempre più diretto.
Giovanni nel frattempo non aveva più il controllo della sua erezione. Il suo corpo quasi tremava, pervaso da una tensione erotica che lo scuoteva con il suo brivido elettrico. Era sul punto di venire, ed ogni tanto doveva chiedere a Nang di interrompere il massaggio per non eiaculare prima che il massaggio di Camilla fosse finito. Voleva godere insieme a lei, guardandola negli occhi.
Aoey stava massaggiando ancora il seno di Camilla quando Lei le fermò la mano afferrandole il polso. Aoey pensò che Camilla volesse fermare il massaggio ma invece si accorse che la ragazza, guardando Giovanni negli occhi e con un cenno d’intesa volle che lei gliela mettesse mise sfrontatamente sul clitoride. Non ce la faceva piu ad aspettare. Voleva godere subito.
Aoey fu lievemente sorpresa da quel gesto repentino, ma si riprese in fretta. Le prese il clitoride ancora con il pollice e l’indice sfregandolo con le dita cosparse del suo olio e degli umori della fighetta stessa di Camilla ormai completamente bagnata Anche Giovanni fu un po’ sorpreso ma l’eccitazione era tale che il suo stupore durò lo spazio di un attimo.
Anche Nang nel frattempo, accorgendosi del progredire della situazione decise di alzare il ritmo del suo massaggio.. Si versò ancora un po di olio nel palmo delle mani e poi prese a salire sul mio cazzo eretto all’inverosimile fino alla punta, ruotando poi le dita ed il palmo della mano intorno ad essa. Giovanni doveva fare tutti gli sforzi che gli erano possibili per non esplodere nel suo orgasmo
Aoey si interruppe brevemente per versare anche lei un po’ di olio direttamente sul clitoride di Camilla e poi riprendere masturbarla con il medio rivolto verso il basso Il viso di Camilla era diventato ancora più bello, trasformato dall’ intensa espressione del godimento libero e vicino al suo culmine.
Non gridava più, mugolava in sincronia con i movimenti di Aoey Aoey capì che la sua bella straniera era ormai prossima all’orgasmo e prese a carezzarle il clitoride in modo più frenetico. Camilla iniziò a stimolarsi i capezzoli, massaggiandosi intorno all’areole con entrambe le mani.
In pochi minuti la masturbazione di Aoey la fece arrivare all’ orgasmo. Il suo corpo gemette e lei ed esplose in un grido forte e sordo… Ahhhhhhaaaahhhh
Anche Giovanni allora si lasciò andare e venne, esplose con tutta la forza del suo sperma schizzando in tutte le direzioni. Nang mise una mano per proteggersi da quelle frecce innumerevoli che le stavano trafiggendo il corpo nudo, ma continuò a premere il pene di lui sotto il glande ed a stimolarlo con un movimento ritmico dall’altro al basso.
L’orgasmo fu per entrambi molto intenso, non riuscivano quasi a smettere di godere. Giovanni fu il primo che riuscì a riprendersi, mentre Camilla ancora veniva stimolata dalle dita di Aoey che si accorse presto di questa nuova situazione e lentamente ridusse l’intensità della stimolazione per accompagnare Camilla nel suo viaggio di ritorno al mondo reale.
Aveva sentito il corpo di lei godere tra le sue mani in modo totalmente libero, ed ora voleva aiutarla a riprendersi dallo stato di estasi totale e di riacquistare il suo livello normale di coscienza.
Giovanni allora si alzò dal lettino e si avvicinò a quello di lei per baciarle teneramente le labbra. Il massaggio era terminato, potevano andare a fare la doccia
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