Racconti Erotici > lesbo > Fottuta commercialista
lesbo

Fottuta commercialista


di sticazzi
03.11.2021    |    23.029    |    7 9.8
"Lei era entrata nella sfera languida del piacere e si vedeva che non ci pensava minimamente a ricomporsi nel suo ruolo professionale..."
Esperienza realmente vissuta.
Io e mio marito frequentiamo questo ambiente avendo un particolar riguardo all'anonimato
per non far sapere ad amici e famigliari il nostro lato segreto di un rapporto di coppia aperto ad esperienze di scambio. Negli incontri garantiamo e vogliamo massima riservatezza senza foto, oltre a tante altre cose questo è un aspetto che ricerchiamo nelle coppie che incontriamo. Non essendo nuovi dell'ambiente ormai ci muoviamo abbastanza a nostro agio con delle prassi consolidate.
Il nostro lavoro non è a diretto contatto col pubblico per cui siamo tranquilli. L'imprevisto però rende la vita emozionante ed eccitante. Causa problemi informatici dell'ufficio, assenza del direttore, maternità una collega e varie mi hanno "costretta" (di solito non mi muovo mai) ad uscire dal posto di lavoro e fare una commissione, niente di eccezionale dovevo presentarmi al posto del titolare in agenzia delle entrate per consegnare una carta.
Niente di eccezionale, ma del tutto straordinario.
L'appuntamento 9.00, mi presento con 5 minuti di anticipo come era raccomandato dalle norme anti-covid, presento il green pass, entro prendo il numero e attendo. Neanche il tempo di sedermi che vengo indirizzata dal monitor all'ufficio, entro saluto il tipo e gli spiego brevemente porgendogli il foglio. Dopo che ha letto brevemente mi fa notare che manca una firma, mi fa che il documento va firmato con firma autografa dal commercialista che ha compilato la richiesta. Esco chiamo il titolare avvisandolo del disguido e mi dice di passare dal commercialista che è di strada e di lasciargli la carta che poi si arrangerà lui a recuperarla. Lo studio del commercialista è a due passi dall'agenzia. Suono al citofono mi aprono e salgo con l'ascensore.
Entro nello studio e appena alzo gli occhi quasi mi blocco, quelle donna, quella donna...
Lei: "Ciao Sandra, che ci fai qui?"
Io: "Ciao Luisa, sono qui per lavoro, devo consegnare questa carta al commercialista"
Lei: "Bene, sono io il commercialista, vieni!"
Ero ancora bloccata, erano saltate le mie protezioni, si era aperta una crepa nel muro che divideva la mia vita segreta e la vita quotidiana
Lei: "vieni avanti non stare impalata sulla porta, vieni con me"
Mi sveglio dal torpore e come se stessi camminando sulle spine entro nel suo ufficio. Si era già seduta mentre io rimanevo in piedi.
Lei: "su Luisa, cosa mi devi consegnare?"
Per Sandra la mia vista non aveva causato nessun effetto almeno dalla nonchalance con cui mi aveva accolto. Come se l'incontro con annesso scambio di coppia avvenuto qualche mese prima fosse naturale e che in quel momento di lavoro non incidesse per niente (nel precedente non avevamo parlato della nostra vita privata, dei lavori, ecc.).
Cerco quindi copiarla e pensare a ciò che ero li a fare cioè a consegnargli quel foglio con la firma mancante. Le spiego cosa volevo lei io ero seria, stavo lavorando, ma lei era in un altra dimensione, lo capii da come faceva finta di ascoltare le mie parole. Lei era entrata nella sfera languida del piacere e si vedeva che non ci pensava minimamente a ricomporsi
nel suo ruolo professionale. In effetti ci conoscevamo e sapeva che facevo parte anch'io di quel mondo. Guardandomi vedeva la mia indecisione, per vincerla mi invitò al suo fianco con la scusa di farmi vedere qualcos'alto che non andava nel documento che le avevo portato. Sapevo benissimo che bastava una sua firma, ma la assecondai per vedere cosa si inventava.
Stavo cedendo, più mi avvicinavo a lei dal suo lato nella scrivania più lasciavo il mondo quotidiano per entrare in quello della lussuria. Mi avvicino e come una professoressa mi indica nel foglio dei punti e mi dice delle cose che non capisco, sento solo l'altra mano che sale lungo le cosce, all'interno sopra i pantaloni in raso per arrivare al mio sesso, divarico le gambe così può toccarmi meglio. Non mi accorgo nemmeno che ora mi sta parlando all'orecchio.
"sei una troietta, vieni nel mio studio a farti masturbare"
io mugolo sono entrata nel suo mondo
"fammi sentire quanto sei bagnata".
Con la mano risale lungo la pancia, la mia voglia la segue, non voglio che smetta, fortunatamente ritorna ad accarezzarmi sotto ai pantaloni con abilità scosta il perizoma e con le dita mi sfiora come una piuma. Sono concentrata sulla mia figa, le sue parole sporche all'orecchio sono benzina per la mia eccitazione, non ho più il controllo, solo a tratti mi rendo conto di cosa accade, la mano che teneva la penna ora è dentro la scollatura che mi sta mungendo il seno, il mio cervello implora l'altra mano di fottermi la voglio dentro. Le mie gambe cercano di portare il mio sesso contro quella mano, la vogliono sentire dura per sfregare il clitoride per sentire quelle dita. La mia lingua succhia il suo lobo i miei occhi sono chiusi, sto fremendo dalla voglia.
"Zoccolletta vuoi venire???"
"lo sa tuo marito, che al posto di lavorare vai a fare la troia per gli uffici?".
Non resisto, la imploro: "si sono una troia, fammi venire, ti prego, non resisto"
"ancora ti prego"
"ancoraaaaa"
"oooh siii siiii gooooodoooooo".
Le mie gambe non si reggevano più le sue dita sapientemente mi hanno dato quello che cercavo.
Arrossata e ancora tremante stavo tornando coi piedi per terra, mi sentivo umida con le tette strapazzate. Ma senza cincischiare ora avevo chiaro cosa volevo ed era lei.
Con una mano tirai verso il basso il tubino con cui era vestita (poco) le sue tette sbucarono già con i capezzoli turgidi pronti ad essere succhiati dalle mie labbra. Appoggiò la testa sopra lo schienale come una preda che vuole farsi mangiare. Voleva la sua ricompensa.
Le sue gambe scivolarono sulla punta della poltrona, il tubino risalì mettendo in mostra tutto, luccicava era grondante; era un chiaro invito ad approfittarne, messaggio chiaro, talmente evidente che diventai cieca!
Volevo farla soffrire.
Mi sono staccata un attimo dalle sue tette per baciarla, lasciando il suo corpo senza nessun contatto con le mani cercò di colmare questa assenza, ma in un lampo col suo foulard appoggiato sulla scrivania fui abile a bloccarle le mani sui braccioli della poltrona.
Non opponeva resistenza collaborava.
Era oscena in quella posizione con la schiena inarcata sulla poltrona, le braccia legate ai poggioli la testa appoggiata all'indietro, le gambe divaricate con la figa che pulsava desiderosa di essere toccata. Mi avvicinai all'orecchio e le sussurrai delle porcherie: "Ti piace farti palpare? eh?"
"Dimmi cosa vuoi"
"Ti piace fare la troia nel tuo ufficio?".
Lei che le frasi sporche la eccitavano, mi dava corda: "si sono una puttana!",
"Mi piace farmi leccare".
Intanto le mie mani vagavano sul suo corpo alla facendo fremere e tenendomi a distanza dalla sua vulva che mi attirava e da cui ero sempre più attratta. Cominciava a dimenarsi per trovare soddisfazione. "Sei una cagna! ti piaceva farti inculare da mio marito mentre me la leccavi??".
Non resistevo più dal mettere due dita nella sua figa che bagnata come non mai, non aspettava altro, col pollice finalmente strofinavo il suo clitoride, con bocca ero attaccata al suo seno l'altra mano era nella sua bocca a farmi un pompino alle dita.
Sali l'intensità avevo smesso di controllarmi e mi muovevo per assecondare il suo piacere ed il mio dato che stavo sfregando la mia figa sul suo braccio.
Urlò un : Siii siii siiiiiiiiiiiii di liberazione mi fermai e le feci leccare l'altra mano facendole assaggiare il suo sapore.
La slegai, la baciai nuovamente.
Ero soddisfatta, ci salutammo io avevo realizzato che gli incontri casuali sebbene fossero pericolo per la riservatezza, avevano scatenato una eccitazione maggiore e la sua naturalezza mi avevano tranquillizzato facendomi diventare ancora più troia.
La sera, a casa con mio marito curioso di farsi raccontare l'accaduto è stato bellissimo mi ha scopato mentre io ansimando gli raccontavo quanto troia fossi stata con quella cagna di Sandra.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Fottuta commercialista:

Altri Racconti Erotici in lesbo:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni