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Gay & Bisex

Studio notarile


di Membro VIP di Annunci69.it archer81
28.03.2024    |    12.334    |    12 9.7
"Apposte le firme mi ero precipitato nuovamente a lavoro per non perdere troppo tempo ma soprattutto non sforare le ore di permesso che avevo richiesto..."
Quel mattino avevo dovuto recarmi in uno studio notarile nel centro della città per apporre delle firme su dei documenti relativi al lascito di una zia di mia mamma che non avevo neanche mai conosciuto.

Avevo anche dovuto prendere un permesso da lavoro per poter sbrigare queste formarlità e la seccatura era tanta visto che la burocrazia era di gran lunga superiore a quel poco che mi sarebbe arrivato una volta chiuso tutto l’iter.

Apposte le firme mi ero precipitato nuovamente a lavoro per non perdere troppo tempo ma soprattutto non sforare le ore di permesso che avevo richiesto.

Nel primo pomeriggio ricevetti una telefonata da parte dello studio del notaio che mi informava che, a causa di un disguido, non tutti i documenti erano stati correttamente firmati e che era fondamentale rispettare la scadenza prevista per la presentazione degli stessi, scadenza che sarebbe stata il giorno successivo.

Non nascosi il mio disappunto all’impiegato del notaio che, scusandosi più e più volte, mi assicurò che l’assistente del notaio mi avrebbe atteso in studio una volta terminato l’orario di lavoro.

Fu così che alle 18 in punto lascia l’ufficio e attraversai nuovamente la città per firmare quei benedetti documenti e porre fine a questa storia infinita.

Arrivai allo studio verso le 19 e ad attendermi c’era effettivamente un collaboratore del notaio, un uomo di circa quarant’anni dagli occhi azzurri ed un sorriso magnetico che facendomi accomodare iniziò a scusarsi per l’inconveniente.

Cominciai ad apporre le firme sulle scartoffie che poco alla volta mi sottoponeva mentre eravamo intenti a chiacchierare del più e del meno in un clima cordiale ed informale scambiando anche qualche battuta.

Mentre apponevo le ultime firme lo fissai negli occhi e gli dissi: “Speriamo che con tutte queste firme non mi trovi una qualche fregatura...neanche so cosa sto firmando”

Di rimando il mio interlocutore proruppe in una sonora risata e mi preciso: “Con un bel cliente come lei non mi permetterei mai di giocargli brutti scherzi”

Rimasi un po’ sorpreso dal fatto che mi avesse definito un bel cliente, visto che al dito indossava una fede e non mi sembrava fosse interessato al genere maschile.

Ma mi scrollai di dosso tutti questi pensieri dicendomi che come al solito vedevo gay ovunque pronti a sedurmi.

Conclusa la sessione di firme documentali, mi alzai e prendendo la mia giacca mi diressi verso la porta dello studio che era situata in fondo a un lungo corridoio sul quale si affacciavano una serie di uffici.

Diedi la mano all’impiegato per congedarmi ma lui sembrava non voler mollare la stretta e lentamente si avvicinò a me spingendomi contro la porta ed accostando le sue labbra alle mie.

Mi ritrovai con la sua lingua in gola trovandomi un attimo smarrito ma ricambiando immediatamente il bacio passionale che ci stavamo dando, abbracciandolo forte a me e facendo cadere a terra la mia giaccia.

Le nostre labbra non sembravano in grado di staccarsi mentre le mie mani percorrevvano la sua schiena giungendo sino ai glutei che comincia ad accarezzare e strizzare con veemenza.

Lui si stacco brevemente da quel bacio e con un sorriso meraviglioso mi disse: “Baci divinamente...speravo di poter rimanere da solo con te”.

Riprese poi a baciarmi sul collo mentre con le mani cercava di slacciarmi i pantaloni per far uscire allo scoperto la mia erezione che premeva prepotente nel basso ventre.

Dovetti aiutarlo perchè era un po’ impacciato in questa manovra ma, una volta liberato il mio pene, non perse tempo e se lo infilò in bocca cominciando un meraviglioso pompino.

Era veramente bravo e la sua bocca avvolgeva completamente la mia asta turgida provocandomi brividi di piacere brevi ma intensi finchè non lo afferrai per il volto e cominciai a muovere il bacino scopando la sua gola.

Gli affondi erano decisi e ritmati e per quanto sentissi che faticava a respirare non oppose resistenza ma si lasciò scopare la gola con grande maestria.

Successivamente lo feci rialzare e tornammo a baciarci mentre anche io liberavo il suo cazzo che mi sorprese per quanto fosse spesso di diametro; interruppi il bacio e guardandolo negli occhi gli dissi: “Complimenti per la dotazione”.

Si mise a ridere e torno a baciarmi mentre con una mano gli stuzzicavo il buco del culo che era caldo e che sotto le mie leggere pressioni si dilatava leggermente accogliendo un mio dito.

Di certo non era nuovo a certi divertimenti e dopo essere sceso a mordergli il collo, lo feci girare ed appoggiare alla parete appoggiandomi alla sua schiena e strusciando il mio cazzo tra le sue chiappe e leccandogli il collo.

Ormai ero eccitatissimo e decisi di lasciarmi andare segandogli il cazzo e dicendogli: “Confessa che avevi solo voglia di cazzo oggi”.

Stette al gioco e mi rispose: “Sì cazzo, da quando ti ho visto ho deciso che avresti dovuto essere mio”

Lo apostrofai con alcuni insulti che certificavano la sua indole di succhiacazzi e tornai a giocare con il mio cazzo appoggiato al suo culo.

Sempre dandomi le spalle mi confessò: “ Se continui così finisce che devi scoparmi”.

Quelle parole mi fecero perdere ogni remora e puntai la cappella sul suo buco rimanendo fermo. Lentamente cominciò a spingere il suo culo verso di me accogliendo il cazzo dentro il suo sfintere.

Glielo piantai in fondo fino alle palle e abbracciandolo da dietro e stringendolo a me gli dissi: “Era questo che volevi eh? Troia!”

Di rimando mi supplicò di scoparlo.

Da fuori l’immagine sarebbe stata surreale: due uomini con pantaloni e mutande alle caviglie che scopavano selvaggiamente in piedi appoggiati a un muro.

Ad ogni colpo sentivo i gemiti del mio partner farsi sempre più intensi e profondi mentre con il mio cazzo inculo si masturbava con intensità.

Dopo aver dato un colpo profondo, sentii il suo culo stringersi attorno al mio cazzo ed il suo corpo irrigidirsi: era arrivato all’apice del piacere e cominciò ad eiaculare quattro o cinque schizzi di sborra che finirono in parte sul pavimento ed in parte sul muro.

Sapevo che difficilmente avrei potuto continuare a scoparlo e quindi uscii da dentro di lui e dopo averlo fatto girare ed averlo baciato con dolcezza lo feci inginocchiare davanti a me infilandogli nuovamente il cazzo in gola.

Ripresi a scopare la sua bocca con sempre maggior intensità finchè anche per me non arrivó il momento di godere; lo avvisai ma non smise di succhiarmelo finchè non cominciai a sborrargli in bocca senza freni.

Da bravo pompinaro quale era non si lasciò sfuggire neanche una goccia e ingoiò tutto con avidità.

Dopo pochi minuti ci eravamo ricomposti e ci salutavamo formalmente sul pianerottolo dello studio come fa un professionista con un cliente.

Tre giorni dopo mentre ero in ufficio ricevetti una telefonata dal notaio: bisognava rivedere urgentemente dei documenti...
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