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Gay & Bisex

L’idraulico e suo figlio(?) parte 1


di tighthole
07.07.2023    |    14.588    |    16 9.3
"Siamo rimasti fermi così per un paio di minuti buoni tra sguardi intensi e il silenzio rotto solo dal rumore dei respiri..."
Racconto parzialmente di fantasia, come i nomi (purtroppo non è successo davvero anche se ci ho provato spudoratamente)
Intanto mi presento, sono Luca, ho 25 anni, sono solo passivo (purtroppo madre natura non mi ha dato una grande dotazione la sotto e nel contempo non mi piace usarlo).
Stiamo ristrutturando il bagno in questo periodo, una procedura lunga ed estenuante, che comporta non solo disagio per tutto il trambusto ma anche l’impossibilità di avere del tempo libero per potermi far scopare (tra lavoro e questo)
Qualche settimana fa conobbi l’idraulico che venne a vedere l’inizio dei lavori e a posare i primi tubi. Un bell’uomo di 40 anni, che chiameremo Giulio, con una bella parlantina, un fisico ben piazzato (non grasso ma nemmeno magro), poco più basso di me e un fascino irresistibile, per non parlare del pacco. Lo fissavo ogni volta che era qui… sembrava bello pieno.
Finalmente il bagno è quasi finito, bisogna solo posare i sanitari, i mobili e il box doccia, così nella giornata di ieri si presenta e con mia grande sorpresa entra in casa anche un bel ragazzo di 18 anni, che si presenta come Mirko. Alto quanto me, capelli corti, pantaloncini da basket e maglietta nera abbastanza attillata infilata nei pantaloni che mette in risalto il petto e i muscoli. Me lo sarei fatto seduta stante, cazzo.
Da quello che ho capito la sera quando si parlava dei lavori, Mirko, deve essere il figlio di un precedente matrimonio/compagna di Giulio.
Iniziano così i lavori, sotto lo sguardo attento di mio padre e mio (io però ero concentrato su altro)
Spesso guardavo il pacco di Mirko, sembrava che il cazzo gli penzolasse libero nei pantaloni, e le ascelle che (santo chi ha fatto quella maglia) riuscivo a vedere benissimo.
Quando stavamo montando il box doccia ho dato una mano, tenendo il vetro insieme a Mirko… ho avuto la sua ascella a 3 cm dal viso e potevo sentire il profumo dovuto alle prime ore di lavoro. Ho chiuso gli occhi e ho tirato un bel respiro col naso (ho ancora adesso l’odore nella mia memoria… è stato stupendo). Aperto gli occhi ho incrociato lo sguardo di Mirko che mi ha sorriso.
Dopo pranzo mio padre se ne è andato al lavoro e sono rimasto io da solo con loro (e mio fratello al piano di sotto che lavorava)
Ho iniziato così a provarci veramente tanto. Mi sono spesso accovacciato a pochi cm dal pacco di Mirko, mi toccavo il pacco mentre mi fissava, mi sono messo a 90 con la schiena arcuata verso di loro facendo finta di raccogliere le robe ma nulla… fino a che (inizio parte di fantasia)
Mi sono messo letteralmente in ginocchio e fissavo Mirko e Giulio dal basso verso l’alto. Giulio ha iniziato a guardarmi in modo strano mentre si grattava il pacco e Mirko sembrava mi stesse scrutando l’anima fissandomi negli occhi. Siamo rimasti fermi così per un paio di minuti buoni tra sguardi intensi e il silenzio rotto solo dal rumore dei respiri.
È stato Giulio a rompere il silenzio rivolgendosi a Mirko e dicendogli “non vedi che questa cagna ha bisogno di un po’ di cazzo? Infilagli la cappella in bocca”. Mirko non se lo è fatto ripetere due volte e senza perdere un attimo si è tirato giù i pantaloni con foga, confermandomi che non stava portando nessun tipo di intimo, facendo schizzare fuori un cazzo ancora moscio di almeno 10/12 cm. Era più lungo del mio da duro.
Mi si è avvicinato mettendomi la mano dietro alla nuca e tirandomi verso il suo cazzo, lo ha preso in mano e mi ha appoggiato la cappella sulla lingua.
Un buonissimo sapore di cazzo (non sporco ma quel sapore di cazzo che è stato chiuso nei pantaloni per troppo tempo) e un buonissimo odore di sudore mi hanno pervaso.

Così ho iniziato a succhiare il cazzo di Mirko, che diventava sempre più duro e non smetteva di crescere. Dopo un po’ non sono riuscito nemmeno a prenderlo in gola… così lo tiro fuori e lo guardo bene.
Saranno stati minimo 20 cm, con qualche vena bene in vista, la cappella poco più larga dell’asta. Giro un attimo lo sguardo vero Giulio e vedo che si sta toccando il pacco ormai duro, ma non faccio in tempo a guardarlo bene che Mirko mi prende la testa e mi riporta l’attenzione sul suo cazzo ficcandomelo il più possibile in gola.
Inizia così a scoparmela forte, sembrava impazzito (o preso dagli ormoni direi). Non passa molto, mi prende la testa e mi ficca tutti i 20 cm in gola che come di scatto entrano fino in fondo schiacciandomi la testa contro il pelo del suo pube.
Inizia ad ansimare abbastanza forte e io non riesco a spostarlo perché è parecchio più forte di me
“Vengo cazzo, devo sborrare troia” e così inizia a sborrarmi in gola… non so bene quanta ma era davvero tanta.
Solo dopo aver finito di sborrare lo tira fuori, ancora duro è pieno della mia saliva.
Riprendo fiato per poco perché Mirko mi ficca la lingua in bocca e inizia a limonarmi. Mi prende con una mano il viso e lo gira verso Giulio che nel mentre si stava segando.
“Sei pronto ad un cazzo ancora più grosso?”
Guardo Giulio negli occhi, ma il mio sguardo viene subito calamitato al suo pube. Un cazzo veramente largo svetta verso l’alto, più corto di quello del figlio ma largo quasi il doppio, sarà stato quanto il mio polso.
Dal piano di sotto si sente mio fratello che ci dice che se ne sta uscendo per correre in ufficio.
“Meglio, così possiamo farti urlare come la cagna che sei” dice facendo cenno al figlio. Mi giro e vedo Mirko ancora completamente duro.

“Vieni qui a quattro zampe” mi ordina Giulio, inizio a gattonare ma Mirko mi ferma tenendomi per i pantaloncini e iniziando a strattonarli per farlo scendere. “Bravo Mirko, togliglieli che dobbiamo vedergli la figa”
Mi giro per agevolare la mossa di Mirko ma così espongo alla sua vista il mio piccolo amichetto che è rimasto duro per tutto il tempo.

“Oddio Pa’, va che cazzetto che c’ha sta troia ahahah” dice Mirko indicandomelo
“Vieni qui a farmelo vedere” mi ordina Giulio che si era appoggiato al muro nel mentre. Riprendo a gattonare, mi ritrovo faccia a faccia con il suo cazzone che voglio iniziare a succhiare. Tiro fuori la lingua ma lo sposta. “Ho detto di farmi vedere il cazzino. In piedi!” Mi ordina e io subito obbedisco. Me lo prende in mano e lo accosta al suo. Me lo bagna col suo precum, lo nasconde sotto al suo e sogghigna. Prende il cazzo di Mirko e ce li fa comparare “un ragazzino di 18 anni lo ha quasi il doppio del tuo ahahah” dice Giulio iniziando a ridere. Mirko mi fissa negli occhi, avverto una punta di dolcezza, ma subito suo padre mi distrae spingendomi di nuovo in ginocchio e facendomi iniziare a succhiare il suo cazzone.

È pieno di precum e non mi entra nemmeno in bocca del tutto, riesco a prendere solo la cappella e l’asta prima della parte più larga.
“Succhia cagna, tu inizia a preparargli la figa” ordina a me e a Mirko.

Il ragazzo si mette dietro di me, mi abbraccia e mi appoggia la cappella bagnata, credo di altro precum. Cerca di spingere ma sono abbastanza stretto. Si sputa su due dita e inizia a passarmele sul buchetto facendole entrare poi una alla volta. Inizio a gemere.. tutta la situazione è surreale.
Giulio che col suo cazzone tenta di sfondarmi la bocca tenendomi la testa e usandola senza ritegno e Mirko che mi tiene stretto con un braccio a se con forza (e un pizzico di dolcezza forse) facendomi sentire il suo respiro nell’orecchio mentre mi infila due dita fino in fondo.
Io sono in estasi

[continua]
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