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Gay & Bisex

Il padrone di casa


di Membro VIP di Annunci69.it Aimieipiedi
03.06.2023    |    760    |    5 9.7
"La cappella si bagnò tantissimo e cominciai a strofinare con le ditine..."
Poco piú che ventenne, un pomeriggio d'estate ero in casa a fare foto e video del mio corpo che interagiva con se stesso e con oggetti sempre più fantasiosi.
All'epoca vivevo solo e spesso giocavo in casa, mostrandomi in cam, facendo video e foto. Sperimentavo con corde, dilatatori, cibo, liquidi, provavo posizioni, e con qualcuno giocavo a realizzare foto e video a richiesta, spesso mi chiedevano di fare cose che non mi piacevano molto ma mi eccitava da morire sentirmi schiava anche virtualmente. A vent'anni la mia bisessualità era ancora quella di quel ragazzo a cui era stato palpato il culo nell'autobus, mi piaceva sentirmi usato e chiamato con appellativi femminili. Ero tremendamente androgino.
In questo contesto, come dicevo, un pomeriggio stavo registrando un video e indossavo un catsuit a rete, lo avevo strappato in vari punti.
Fresco di pedicure e depilazione mi penetravo con un plug anale appena comprato, aveva la vibrazione con un comando a distanza.
Lo smalto sui piedi quel giorno era arancione.
Mentre registravo un video di come lentamente, pancia sotto, con le coscie e il culo lucidi di olio e lubrificante, allargavo il culo facendo entrare e uscire il plug, suonano alla porta.
Non aspettavo nessuno.
Velocemente indosso un accappatoio e in un secondo torno ad essere un ragazzo insospettabile, il plug lo avevo lasciato dentro per la fretta.
Guardo dallo spioncino ed era il proprietario dell'appartamento, in quell'istante mi ricordo che dovevo ancora portargli la fattura della riparazione del frigorifero. Apro la porta e dopo i convenevoli me lo ricorda , dicendo che, se andava bene per me,  sarebbe passato piú tardi ritornando dalle sue faccende.
Provavo un perverso e intimo piacere sapendo che sotto l'accappatoio ero vestito da troietta, con un plug che manteneva il mio buco allargato e disponibile, mentre lui non sospettava nulla.
Gli dissi che era il benvenuto, che avrei cercato la fattura e in mezz'ora ci saremmo rivisti.

Il suo nome era Felice, di nome e di fatto, era un uomo sulla settantina, con un bel pancione da buongustaio e un sorriso sempre accomodante.
Sua moglie era un personaggio di un'altra epoca, sempre in leggins leopardati e ammiccando con sguardi e lievi tocchi.
Ovviamente nella mia testa già avevo immaginato mille situazioni ma non avrei mai insinuato nella vita reale nulla con l'affittuario dell'appartamento dove vivevo, non volevo correre il rischio di trovarmi per strada.

Chiusi la porta, mi tolsi l'accappatoio, mi guardai allo specchio e mi sentii ancora piú eccitato di prima.
Ma in un secondo mi resi conto di un dettaglio che mi fece impallidire, avevo aperto la porta a piedi nudi, con lo smalto arancione in bella vista, su dei piedi perfettamente curati aggiungerei. Cominciai a preoccuparmi, e se lo dice a qualcuno? Se mi scoprono?
Mentre mi preparavo a riceverlo si insinuò un'altro pensiero in me, e se invece gli piace?
Decisi di riceverlo coprendo i piedi con dei calzini invece di togliere lo smalto,  indossando i pantaloni della tuta molto stretti e una maglietta a maniche lunghe ma rimanendo esattamente come ero, con catsuit, plug dentro e comando a distanza in tasca.
Preparai la ricevuta e due bicchierini per degustare un po di limoncello.
Poi mi venne in mente di registrare di nascosto questa breve visita, proprio per l'eccitazione nel rivedermi in quel contesto sapendo come ero sotto i vestiti.
Mentre stavo provando il telecomando del plug che avevo dentro, suona il campanello.
Metto il plug al minimo, clicco su registra video  e vado ad aprire.
Ci mettiamo seduti, verso il limoncello e parliamo del nuovo vicino del secondo piano e del tempo, mentre mi alzo a prendere qualcosa da sgranocchiare, il plug vibrava silenziosamente, accendo la radio e prendo delle ciambellette al vino, noto come mi segue con lo sguardo, non so se perchè si nota cosa indosso sotto o perche questi pantaloni stretti mi facevano un culo da urlo o magari si notava un poco il plug, non ne ho idea.
Io comunque mi comportavo in modo neutro, come se nulla fosse.
Gli passo la ricevuta e beviamo il primo bicchierino, parliamo del guasto al frigorifero e mi alzo ancora e prendo dell'acqua, lo faccio lentamente ma questa volta con un leggero movimento dell'anca ad evidenziare le chiappe che venivano dolcemente strizzate dalla tuta.
Un'altro bicchierino e poi un'altro, appoggiai una gamba sull'angolo del tavolino avevo dei calzini viola un po consumati, Felice fa una pausa in una delle sue interminabili storie per bere e fissò per tre secondi il piede penzoloni.
Sono stati tre secondi lunghissimi, li mi venne il dubbio.
Abbassai il piede e lui, dopo un po,  si alzò ringraziando per il limoncello e le ciambellette, buona serata, a presto.
Gli dissi che potevamo finire quella bottiglia un giorno di questi, bastava un messaggio sul cellulare.
Rispose che gli sarebbe piaciuto molto.
Poi, inaspettatamente mentre lo precedevo per andare ad aprire la porta,  mi disse a bassa voce:  "che rimanga fra di noi, ma... Lo smalto arancione ci sta benissimo"
Rimasi ghiacciato, non sapevo cosa dire, e adesso?
Feci una risata, gli misi una mano sulla spalla e diventai rosso. Lui lo notò e mimò con la mano le labbra cucite e appena prima di uscire di casa mi sfiorò il culo con la mano mentre indossava il giacchetto.

Rimasi turbato per un po, mi sedetti e pensai a tutti i ricatti che poteva farmi, che poteva raccontarlo, ma poco a poco tornai a sentire piacevolmente la vibrazione del plug, presi il telecomando e alzai l'intensità al massimo per tre secondi e quando lo spensi mi ricordai della cam che stava ancora registrando. Immediatamente mi precipito sul divano e comincio a vedere cosa si è registrato mentre  finalmente mi spoglio un'altra volta.
Il video in se non è particolarmente eccitante ma rivedermi vicino a Felice con quel pancione, la faccia da maiale simpatico e vedere il mio corpo nudo adesso è tremendamente sessuale.
Tutto scorre senza un minimo di sessualità fino a quando mi alzo la prima volta.
Vedo come mi osserva mentre sono di schiena, la sua mano si sposta e comincia a toccare il cazzo attraverso i pantaloni, sembra avere delle palle gigantesche.
Cosí che alla fine è un porco! Non l'avrei mai detto, si aprono molte possibilità.
Ma continuo a guardare il video, e solo così mi rendo conto che la sua mano rimase un bel po a stuzzicare il cazzo sotto al tavolino mentre si chiacchierava.
La seconda volta che mi alzo succede la stessa cosa, ma dura di più visto che mi attardai apposta mettendo un po il culo a pizzo.
Adesso il bozzo sui pantaloni era grande. Mi eccitavo sempre di piú pensando a cosa poteva succedere in un'altra visita, adesso avevo sostituito il plug per un bel dildo realistico , mi muovevo lentamente guardando il video di come quel porco del padrone di casa  si eccitava.
Solo quattro giorni dopo mi mandò un messaggio chiedendo se avessi ancora un po di limoncello e che la moglie era andata via per qualche giorno. Ovviamente risposi di si e cominciai a pensare come potevo stuzzicarlo a dovere ma senza essere esplicito. In fondo ero sicuro di eccitarlo ma non ero affatto sicuro che avrebbe oltrepassato il limite dichiarandosi e tirando fuori quel pisellone per abusare dei miei piedi come sognavo.
Mi depilai perfettamente e misi esclusivamente lo smalto trasparente sui piedi, per farle risaltare ma senza dare nell'occhio, indossai dei pantaloncini corti un po larghi che in alcune posizioni scoprivano buona parte delle chiappe.
Sotto avevo una culotte di una taglia meno, nera e minimale.
Indossai anche una canottiera molto piú grande della mia taglia cosí che rimaneva la schiena e i capezzoli scoperti quasi del tutto.
Infradito nere.
Avevo gia preparato stuzzichini e Limoncello, mentre lo aspetto mi strizzo un po i capezzoli e mi guardo allo specchio per essere sicuro di farlo eccitare cosí tanto da obbligarlo a fare il primo passo.
Suona il campanello, apro e ci mettiamo seduti cominciando a parlare del piú e del meno, mi racconta perchè sua moglie era fuori, storie del quartiere, di quando era giovane e altre storie infinite che io ascoltavo mentre cambiavo ogni tanto posizione sulla sedia, dopo un po misi tutti e due i piedi penzoloni sull'angolo del tavolo alla sua destra, facevo scivolare l' infradito molto lentamente  e le coscie pallide e lisce si mostravano ai suoi occhi che ogni tanto cadevano sui piedi e sulle cosce.
Lui non sapeva che io l'avevo visto con il cazzo dritto nei pantaloni sbavando per il mio culo.
La ciabatta si sfila del tutto e lui fissa per bene il  piede, poi guarda me che sorrido, guarda ancora il mio piede per un attimo e comincia a raccontare una storia di come da giovane fosse un libertino, che aveva avuto esperienze delle piú svariate. Mentre mi raccontava una di queste storie, scaldati dall'alcool che non avevamo smesso di bere, con espressione sorniona e giocherellona mi dice che è abbastanza feticista.
A quel punto gli dico che anche io lo sono e che mi piacciono i piedi di donne e soprattutto i miei, fa una smorfia come se fosse sorpreso ma la sua faccia da porco diceva "lo sapevo", poi sorride come un bambino davanti ad una torta di panna e cioccolato fissando i miei piedi.
Diventa rosso mentre dice: "devo ammettere che hai dei piedi molto belli, sembrano di una ragazza".
E a quel punto non c'era nulla a trattenerci.
Lo ringraziai e versai un'altro limoncello, poi cominciai a muovere le dita del piede che era sul tavolino e gli chiesi:
"Davvero ti piacciono tanto? Pensi che siano proporzionati? Tocca, ti sembra morbido e liscio?
Avvicinai il piede alla sua mano, che ancora aveva il bicchierino, con un gesto manda tutto l'alcool giù e muove la sua mano fino a toccare la pianta, lentamente struscia il dorso della mano sulla pianta per poi usare il palmo per fare lo stesso con il collo, disse:
"Sono liscissimi, bellissimi, ne hai molta cura si vede"
Muovo l'altra gamba e appoggio il piede sulla sua coscia mentre
Mentre l'altro era sul tavolino avvolto dalla sua mano, che ora ispezionava le ditine una a una, separandole, massaggiandole, facendo scorrere lentamente le dita fra di loro per poi continuare a palpare il piede intero.
Ero a cosce aperte e cominciai a sentire un fuoco dentro, nessuno mi aveva massaggiato i piedi in questo modo, traspariva tutta la sua voglia di possederli, bagnarli.
Cominciai a strizzare leggermente un capezzolo mentre muovevo il piede sulla coscia avvicinandolo a quel bozzo enorme che aveva fra le gambe.
Avvicinai il piede alla sua facciona muovendo le dita e immediatamente tirò fuori la lingua, mentre con l'altra mano prese il piede che era sulla sua coscia e lo spinse facendomi sentire che si, era vero, aveva un cazzo gigante e pulsava sotto quei pantaloni.
Comincia a infilare la lingua fra le dita del piede che è sul tavolo, lentamente senza dire una sola parola. Succhia dito per dito perfettamente, passa col la lingua sulla pianta, il collo, succhia il tallone e torna a succhiare le dita.
Rompo il silenzio e dico: "mi piace quando c'è molta bava"
Sorride e comincia a sbavare le dita, colava fino alla caviglia, sul tavolino.
Con l'altro piede schiacciavo le sue palle gonfie per poi passare le dita sulla cappella compressa fra il pantalone e la sua coscia, era eccitantissimo sentire con le dita lo scalino molto pronunciato del suo cappellone. Non vedevo l'ora di vedere quel bel pezzo di carne.
Finalmente slaccia i pantaloni, li abbassa insieme alle mutande e libera il suo cazzo maturo in tutta la sua bellezza, non circonciso, con una cappella pronunciata e delle palle a penzoloni molto gonfie, cominciai subito a dargli colpetti con il collo del piede mentre mi succhiava l'altro piede.
La cappella si bagnò tantissimo e cominciai a strofinare con le ditine.

A quel punto era chiaro che avevamo passato da molto il punto di non ritorno, mi fermai e gli dissi che per favore questo non poteva saperlo nessuno, lui era daccordo e sembrava sincero. Ma in quella situazione penso mi avrebbe detto qualsiasi cosa pur di continuare.

Allora dissi: "Felice, mi piacerebbe da impazzire succhiarti il cazzo!, lo confesso. Che ne dici?"
Mi rispose: "mi farebbe un piacere immenso, sei veramente sexy e i tuoi piedi la fine del mondo.
Andiamo sul letto dai, spogliamoci e ti dico io cosa fare"
Io ci stavo.
Andammo in camera da letto, ci spogliammo nudi e lui si mise sdraiato a pancione in su, gambe leggermente divaricate, mi disse con tono gentile e affabile di avvicinarmi e sdraiarmi al suo fianco ma al contrario, voleva succhiarmi i piedi mentre io godevo del suo pisellone.
Cosí che mi sdraiai sorridendo, presi posizione e lui cominciò subito a sbavare  tutti e  due i piedi, divorandoli avidamente, ormai senza freni.
Disse: " dai adesso divertiti con il cazzo, sbava tutto."
Con tono scherzoso da lolita gli risposi sorridendo: "certo! Come desideri!"
E cominciai a succhiare quelle palle gonfie di amore, il cazzo palpitava e si bagnava sempre di più fino a che arrivai a succhiare la grande cappella riempiendola di bava e assaporando que liquido preseminale tanto dolce.
Le mie labbra erano abbastanza dilatate quando arrivavo allo scalino e pensavo che se lui avesse voluto entrare nel culo avremmo avuto difficoltà.
Succhiavo dolcemente e profondamente, sputavo energicamente e poi lo rimettevo in bocca, lui ogni tanto mi faceva dei complimenti molto fantasiosi ed espliciti, spesso quasi volgari, mi faceva impazzire.
Improvvisamente mi diede uno schiaffo sulla chiappa, lo guardai fisso e sorrisi.
Afferrò il culo e cominciò a manipolarlo, allargava, sfiorava il buchino , strizzava forte e ogni tanto mi schiaffeggiava dolcemente ma con energia.
Poi cominciò a massaggiare il buco con un pollice mentre mi sfiorava le palle.
A quel punto mi fermai e gli spiegai che non mi piace giocare con il mio cazzo con uomini.
Rimase sorpreso e mi rispose ridendo: "ma non avevamo detto che ti dicevo io cosa fare?"
Io: "si certo ma non mi eccita, che ci posso fare"
Ovviamente anche io avevo un'erezione da record e me lo fece notare, ero cosí eccitato che gli dissi: "ok, a una condizione, mai e poi mai lo succhierai, tocca quanto vuoi ma niente succhiare, ok? Ci stai?"
Ovviamente era totalmente daccordo e entusiasta, io ricominciai a succhiare la cappella avidamente e lui ad allargare il buco e ad afferrare le mie palle per bene, le massaggiava con fermezza ma dolcezza, come con il buco, lo incitai a sputarci energicamente dentro e ad infilare un paio di dita.
Si mise all'opera mentre con l'altra mano adesso afferrava il mio cazzo, lo strizzava ma  non mi masturbava.
Aveva due dita belle cicciotte tutte dentro di me che si muovevano come due serpenti, allargando con dolcezza, sicuramente con l'intenzione di prepararmi ad essere penetrato e menomale perchè a quel punto era quello che volevo.
Mi disse che ero bravissimo a succhiare e che stava per sborrare ma non voleva farlo subito e smisi di succhiarlo per fare una pausa, nel frattempo mi dice di sdraiarmi sulla schiena e alzare le gambe, perchè mi avrebbe inculato cosí.
Io rispondevo ubbidiente di si, certo.
Mi mise un cuscino sui lombi e disse: "adesso ti scopo con la lingua"
Comincia a sbavare e leccare il buco del culo mentre mi afferra le palle strizzando sapientemente senza far sentire dolore, letteralmente mi scopa il culo con la sua grassa lingua viscida e io ero apertissimo, ansioso di sentire quel pancione spingere dentro quella bestia di Felice.
Il ruolo della troietta era il mio preferito a quell'età.
Adesso era la cappella che faceva capolino nel mio buco aperto, sapientemente spingeva e massaggiava, mise la punta dentro e la tirò fuori per poi spingerla un po piú dentro la volta dopo, dopo un po di tempo la cappella entrò e lui cominciò a toccarmi i capezzoli, li strizzava per bene.
Il cazzo dopo molto tempo di tira e molla era quasi tutto dentro, il suo pancione schiacciava le mie palle e il mio cazzo, mi diede uno schiaffo molto forte nel culo mentre infilava l'ultimo centimetro dei 19 che aveva.
Mi afferrò le caviglie e cominciò a scopare ritmicamente il mio dolce, bianco, burroso, giovane culo mentre mi succhiava i piedi, il suo scoparmi si fa sempre piú intenso ed ora mi afferra ancora un capezzolo e lo tira fortissimo.
Io non mi trattengo molto e comincio a riempirmi di bava mentre con suoni da cagnetta lo incito a usarmi.
"Guarda che troietta sono"
E lui mi ripeteva che ero proprio una puttanella.
Sento le sue palle rimbalzare sul culo e la panciona schiacciare il mio corpo mentre qualche goccia del suo sudore mi bagnava il petto.
Piú si avvicina all'orgasmo piú mi schiaffeggia e maltratta i capezzoli, la sua faccia cambia e comincia a sputarmi mentre entra e esce con il cazzo lentamente per poi rimetterlo tutto dentro. Mi guarda e ripete come un mantra : " si, si, si, si, si..."
Sta per sborrare allora lo guardo e gli dico con la voce irregolare mentre mi scopava come meritavo: "si Felice dai fammi assaggiare, sborrami dove vuoi, usami ancora"
A queste parole non seppe resistere e tirò fuori il cazzone turgido lentamente dal culo, lasciandolo aperto e rossissimo per le sculacciate, si avvicina alla mia faccia e io apro la bocca voglioso, mi fa mangiare le sue palle mentre si masturba, finalmente il momento arriva, apro la bocca sorridendo e lui dirige un getto di sborra calda sulla mia lingua, altri schizzi mi bagnarono il resto della faccia, ne aveva molta.
Appena finito me lo mette ancora duro in bocca e comincia a strizzare il mio cazzo, comincia a segarmi e mi dice che è il mio turno.
Il suo cazzo sembrava non ammosciarsi di molto, rimaneva imponente e degno di essere succhiato ancora mentre lui si occupava di farmi sborrare.
Afferrai un mio piede e cominciai a succhiarmi le dita mentre afferravo il cazzone e lo passavo fra bocca e piede, era ed è la mi a mossa speciale per momenti speciali, adoro avere in bocca il mio piede e un bel cazzo contemporaneamente.
Dopo pochi secondi sborro copiosamente bagnando il mio petto, mi muovevo come una gatta in calore e facevo le fusa con la bocca piena del pisello che adesso era quasi moscio, ma ancora lo succhiavo e giocavo con il prepuzio mordendo e succhiando.
Rimanemmo nel letto un po parlando di segreti, di storie molto personali e di come eravamo arrivati a quel punto della nostra vita sessuale.
Bevemmo un'altro limoncello mentre si vestiva, io rimasi nudo e pieno di bava e sborra sua e mia.
Gli feci usare il mio corpo altre volte, vissi li due anni e coltivammo un amicizia sessuale profonda.
A volte erano solo incontri sporadici, magari un bocchino sull'androne delle scale o in terrazza.
Felice, solo pronunciando il nome mi viene voglia.
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