Giretto al Lazzaretto

Non è storia di questi giorni, in realtà adesso stanno rifacendo l'argine per costruire una pista ciclabile. Ma nella stradina di sotto, dove si svolge questo racconto, ci si può ancora divertire tra le frasche.E comunque il racconto è assolutamente vero, nulla di inventato o fantasioso, ma, procediamo. E' lunedì mattina, la solita noia dell'inizio settimana mi pervade. Comunque la giornata, anche seppur con aria mattutina frizzante, mette al bello e decido di andare a pedalare.
Come spesso accade la bicicletta prende il sopravvento sulle mie intenzioni e mi dirige verso il fiume, chissà mai possa succedere qualcosa sotto l'argine.
Sulla strada verso l'argine ci sono lavori di asfaltatura, li supero e raggiungo lo raggiungo, ma non trovo nessuno e comunque niente di particolare.Dal tempio del Lazzaretto. allora,
decido di ripercorrere l'argine a ritroso, verso il ponte, cosa che mi disturba visto il dover pedalare sui ciottoli. Mi fermo in corrispondenza della spiaggetta a metà strada, scendo, la raggiungo: il solito omone che prende il sole nudo, ma, come sempre, non molto espansivo. Mi riposo un attimo e riparto verso il ponte, parcheggio la bici legata ad un albero sull'argine e scendo per vedere se c'è qualcuno.
Qualcuno c'è: è un signore che continua a frequentare il posto, lo mostra, si fa succhiare, ma per il resto non fa nulla. E' un signore maturo, sul magro, sempre molto sulle sue. Lo passo, del resto se non sono proprio in modalità "troia" non considero chi non partecipa. Continuo a camminare e vedo, appena nascosto, un altro uomo.Anche lui maturo e brizzolato, effettivamente considero che spesso lo vedo il lunedì mattina. So bene che gli piace farsi succhiare e ha sempre il culo pronto. E, nuovamente penso che non adoro chi non partecipa dall'inizio. A me piace anche inculare, ma preferisco sempre una bella partecipazione di sesso orale. Comunque il cazzo è già fuori in bella mostra e lo ciuccio un po, male certo non fa. Gli lavoro il culo con le dita e mi alzo toccandomi. Ovviamente lui come sempre, manco ti tocca, e quindi smetto e mi vado a sedere su un ramo di un albero caduto durante le burrasche estive, in attesa di momenti e uomini più propizi.
Il primo uomo, nella sua battuta di caccia, evidentemente aveva visto del movimento dietro quel cespuglio e decide di venire a vedere cosa fosse quel movimento. E in quel preciso momento, mentre lo vedo arrivare, in me scatta qualcosa e torno a succhiare quello rimasto nel cespuglio e sempre col cazzo di fuori. Ma, stavolta, assolutamente di proposito: oltre che succhiare lui, voglio essere visto dal signore anziano: a questo punto mi va di fare la puttana e voglio anche il suo cazzo. Il signore anziano si avvicina, resta lì a guardarci un pochino e poi, quando allungo la mano per toccarlo,si slaccia la patta e tira fuori l'uccello. So bene che non gli viene durissimo, ma onestamente non importa più, mi inginocchio e comincio a pompare l'uno e l'altro intervallando con momenti in cui li ho in bocca entrambi. Non ho bisogno neanche di toccarmi, sono eccitatissimo e comincio a godere della situazione in cui mi sono infilato.
Mentre mi trastullo con i due cazzi intravvedo arrivare un terzo signore. Anche lui maturo, brizzolato e ben piantato: ricordo di averlo visto qualche volta ma non ricordo di preciso cosa sia mai riuscito a combinare con lui. Comunque mi pare poco educato lasciarlo lì a guardare e gli faccio cenno di avvicinarsi. Tra l'altro ha veramente un bell'arnese, non enorme ma duro e nodoso; e visto che i due cazzi che sto adorando proprio durissimi non sono il piacere di qualcosa di veramente duro in bocca non mi dispiace affatto. Anche lui dopo aver mostrato la mercanzia e aver guardato bene la situazione non se lo fa ripetere due volte e a quel punto mi trovo nella piacevolissima situazione di dove gestire tre cazzi per la mia bocca. Ma non mi scoraggio di certo tra mani e bocca li manovro tutti, alternandone uno o due in bocca e lavorando l'altro o gli altri con le mani.
Noto che tra loro i tre uomini un pochino si toccano, in special modo l'ultimo arrivato comincia a ravanare per bene il culo del primo tizio, che infatti si stacca dalla mia bocca e si mette in posizione.perfetta per essere penetrato. L'ultimo arrivato ne approfitta, lo appoggia, lo vedo e mentre ciuccio il membro semimoscio dell'anziano lo aiuto con la mano ad arrivare bene al buco così da riuscire a metterlo. Effettivamente il culo del signore è accogliente, ricordo come le mie dita ci entrassero comode e quindi pian piano si infila, gli da qualche colpo sempre in crescendo.Capisco che sta per venire e onestamente comincio a pregustare di leccare via la sborra dal culo grondante del maturo quando il signore brizzolato decide di uscire dal culo per piazzarmelo in bocca. Ricevo molto volentieri comunque quel regalo, tra l'altro il culo era pulito, ma qualcosa di odore rimane sempre, e sentire il sapore del cazzo che sa anche di culo mi inebria, comincio a toccarmi seriamente e ricevo la sborra in bocca dell'uomo. Non ce la faccio più, vengo anch'io inseminando come sempre la terra vicino al fiume e do, ormai esausto l'ultima leccata agli altri due cazzi, tanto so che non vengono. Mi alzo e cerco di ricompormi pulendomi sommariamente e rivestendomi di tutta fretta. Li saluto e li ringrazio, magari continueranno ancora tra di loro, magari si aggiungerà loro qualche altro, chissà.
Torno, con poco fiato, sopra l'argine, riprendo la bicicletta e riparto verso casa, confuso e felice
Il pomeriggio, al lavoro, ogni tanto mi veniva duro, ma d'altro canto, avevo ancora negli occhi i tre cazzi davanti a me, i loro sapori, i loro odori. E per fortuna che ero annoiato, altrimenti....