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Lui & Lei

Viaggio a Cuba (due sorelle negre e …)


di redwood
11.07.2013    |    20.131    |    2 9.9
"Incomincia così la mia ricerca e dopo aver visitato vari “negozi” ne trovo uno che sembrava fare al caso mio con pantaloncini e magliette multicolori, costumi..."
Alcuni anni fa lavoravo per una società multinazionale che aveva interessi commerciali in tutto il mondo e premiava i propri dirigenti con grafitiche economiche e con viaggi a scelta.
All’epoca avevo 38 anni, fisico asciutto ed atletico frutto di vari sport praticati, conoscevo tre lingue straniere ed amavo le donne di colore, pur non avendo avuto esperienze con una di loro.
Così anch’io fui oggetto di premi e mi fu chiesto di scegliere un viaggio di una settimana ed io indicai Cuba, nel Mar dei Caraibi.
Volo Roma – Havana e prenotazione presso un hotel carino e sulla più bella spiaggia di Cuba a Playa Pilar nella località Cayo Guillermo sulla costa settentrionale dell’isola non troppo distante dall’Havana.
Già la mia mente correva ad avventure con belle e calienti isolane di colore.
Sfortunatamente all’arrivo all’aeroporto dell’Havana la mia valigia non è tra i bagagli arrivati con l’aereo e quindi mi reco nella località di destinazione solo con il mio bagaglio a mano.
Viaggio di trasferimento dall’aeroporto a Cayo Guillermo e rimango impressionato dalla bellezza dell’isola e del paesaggio.
L’albergo è proprio carino e con i confort essenziali, dopo essermi sistemato nella camera e fatto conoscenza con una coppia (uomo e donna di colore) di addetti alle camere, mi reco presso la reception per chiedere dove potessi procurarmi dei vestiti, visto che i miei erano rimasti nella valigia persa tra i vari aeroporti. Mi viene indicata una strada adiacente all’albergo dove ci sono negozi tipici ma anche piccole case dove gli abitanti avevano vari tipi di esercizi commerciali.
Incomincia così la mia ricerca e dopo aver visitato vari “negozi” ne trovo uno che sembrava fare al caso mio con pantaloncini e magliette multicolori, costumi da bagno, maglioncini e soprattutto due splendide donne di colore che solo a guardarle mi hanno provocato una erezione istantanea che non è passata inosservata.
Le due donne si sono avvicinate guardandomi il pacco gonfio e parlandomi in inglese, ma appena hanno capito che ero italiano, mi parlavano nella mia lingua dicendomi che erano state in Italia per due anni e conoscevano abbastanza la mia lingua e che amavano gli italiani.
La mia testa e non solo quella che ho sul collo, aveva subito preso a vagare verso un unico pensiero scopare con le due. Ma le cose sarebbero andate anche meglio del previsto.
Le due donne, una, Marisol, alta, magra con un seno piccolo, occhi grandi e un culo fantastico alto più di una brasiliana, non faceva altro che strusciarsi vicino alle mie gambe cercando di sentire lo stato del mio cazzo, mentre l’altra, Camilla, formosa con labbra carnose e da vera pompinara, con un seno di quinta misura e un culo a mappamondo, mi proponeva di spogliarmi per provare le magliette e i pantaloni che mi sceglieva della mia taglia.
Spesso ero io ad avvicinarmi a loro e il contrasto della mia pelle chiara con la loro mi dava una sensazione mai provata prima.
Senza troppi convenevoli chiesi se erano disponibili per farmi da guida e se erano sposate o cosa. Le due erano sorelle e Camilla era sposata ma il suo uomo l’aveva lasciata per sparire per chissà dove mentre sfacciatamente Marisol mi disse che lei amava soprattutto le donne.
Ci siamo quindi dati appuntamento per il giorno dopo che era una domenica.
Tornai in albergo mi feci una doccia e ripensai all’accaduto e se fosse tutto vero o c’era qualche fregatura, ma il mio cazzo rimaneva sempre duro in una sorta di perenne priapismo.
Dopo aver cenato andai a fare una passeggiata tra le vie del paesino e chissà come (il mio cazzo puntava verso un'unica direzione) mi ritrovai davanti al negozio delle due sorelle di colore. Arrivato lì mi accorsi che sopra al negozio vi doveva essere un appartamento dove le due sorelle abitavano da sole, era quasi mezzanotte e vedevo una luce fioca che illuminava delle ombre che si muovevano convulsamente, sentivo anche rumori di cigolii e gemiti. Mi dissi che sicuramente le due avevano ospiti e che quindi io non avevo alcuna speranza.
Stavo per andarmene quando inciampai su un bidone dei rifiuti che cadendo fece un gran fracasso. Dal balconcino dell’abitazione delle due sorelle spuntò Camilla con le tette al vento e quell’apparizione mi lascio con la bocca aperta e imbambolato. Lei dopo aver capito cos’era successo, mi salutò e mi invito a salire.
Ero nel dubbio e non potevo credere che quanto sognato si sarebbe potuto avverare così presto. Il mio cazzo tornato in tiro mi ordinò quello che dovevo fare e accettai l’invito, preparandomi a partecipare a chissà quale orgia.
Salito nella loro casa, umile ma ben curata e pulita Camilla, ancora con le grosse tette con enormi capezzoli in bella mostra, mi disse chiaramente che stavano facendo sesso e che avrebbero gradito anche la mia presenza e nel dirmelo appoggio la sua mano sul mio cazzo imprigionato dai pantaloni e tirando fuori la lingua per leccarsi le labbra, mi fece capire quanto era eccitata.
Ma la sorpresa doveva ancora arrivare.
Camilla mi fece spogliare in quella che doveva essere la loro cucina e mi prese subito il cazzo in bocca con ingordigia tale che quasi mi fece male. Riuscì a prendersi tutto il mio cazzo e per intero i suoi 20 centimetri facendomi sentire il suo naso sul ventre e sembrava molto apprezzarela larghezza del mio arnese di cui vado fiero. Ero consapevole che i loro uomini molto probabilmente erano più dotati di me e quindi loro erano abituate a grandi cazzi, ma Camilla sembra lo stesso molto presa e molto eccitata.
Dopo un po’ si stacco dal mio cazzo e mi baciò sulle labbra e si sdraiò sul tavolo della cucina a gambe aperte. L’invito era chiaro e iniziai a leccarle la fica scura fuori ma rosa chiaro all’interno che produceva un succo paradisiaco, ma spostandomi a leccare il suo clitoride rimasi di sasso: spuntava per almeno due centimetri con una capuzza rossa, sembra un piccolo cazzo e subito mi ci tuffai prima con la lingua e poi succhiando con le labbra.
Camilla cominciò ad urlare in spagnolo ed a spingermi la testa sul proprio ventre mentre godeva a ripetizione, mi alzai e la penetrai in un sol colpo incominciando subito a stantuffare a ritmo sostenuto, mentre lei mi stringeva le gambe al bacino e continuava a godere a ripetizione.
Dopo un po’ allungo le sue braccia per attirarmi a se e ci baciammo con passione. Usci dalla sua paradisiaca fica gocciolante e lei si alzò dicendomi di seguirla. Mi teneva dal cazzo ancora duro a mo di guinzaglio e così arrivammo nella camera da letto, dove la sorella, Marisol, stava inculando a pecorina un giovane ragazzo di colore.
Stavo per sborrare all’istante.

(continua)
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