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Lui & Lei

Oltre la siepe


di Redfantasy
19.05.2011    |    16.876    |    0 7.8
"Nemmeno un velo di imbarazzo in Grace, quasi aspettasse di vedermi comparire in quel caldo pomeriggio..."
Nel quartiere dove abito si susseguono, lungo strette vie alberate, delle villette ben curate e avvolte nel verde di ombrosi giardini.
Vivo da poco tempo in questa zona residenziale della città, dove ho trovato una sistemazione ottimale per il mio lavoro.
Sono un medico del pronto soccorso cittadino e spesso i miei turni si svolgono anche di notte, costringendomi a riposare nelle ore del giorno.
In certe condizioni è sempre difficile instaurare rapporti sociali, in particolare con i vicini di casa. Vivere da solo, senza conoscere praticamente nessuno nel quartiere, ti spinge ad essere curioso, indirizzando le tue attenzioni soprattutto verso le persone più... interessanti.
Grace è la mia vicina di casa. E la mia vicina di casa rientra senza dubbio in questa categoria, principalmente per due motivi.
Una ragione del mio interesse nei confronti di Grace è senza dubbi dovuta ai suoi modi: sempre estremamente cortese e formale, nelle parole e nei modi. Eppure...
Eppure nel suo sguardo c'è qualcosa di strano. Ogni volta che ci incontriamo davanti alle nostre abitazioni, mentre con un gesto estremamente misurato accompagna un "Buongiorno, Steve: bella giornata oggi, vero?" esclamato con un tono di voce piuttosto piatto, i suoi occhi sembrano voler dire tutt'altro. Pazzesco. Non mi sorprenderei se con quello sguardo avesse invece escalmato "Buongiorno Steve, ho assolutamente bisogno di essere scopata, ora!".
E il secondo motivo della mia particolare attenzione nei suoi riguardi non fa altro che complicare le cose. Grace è una donna sui quaranta, sempre elegante, curata. I capelli neri, appena mossi, le scendono sulle spalle avvolgendo un viso prefetto, luminoso. Indossa abitualmente dei tailleur molto rigorosi, che non riescono però a dissimulare le forme di un corpo che esprime una sensualità
dirompente ad ogni minimo movimento.
Oggi pomeriggio, nelle ore più silenziose e tranquille della giornata, mi trovo a riposare in giardino, sdraiato nella mia comoda amaca. L'ombra gettata su di me da una folta magnolia mi regala attimi di meritato riposo, dopo una lunga notte di lavoro.
Solo una siepe leggera di edera mi separa dal prato dell'abitazione di Grace.
Attraverso il fogliame spesso mi capita di indovinare la mia vicina che si aggira tra i suoi fiori, magari sofermandosi ad ammirarli ed accudirli.
Non mi sorprende quindi percepire una presenza a pochi metri, proprio alla mia altezza. Rumori leggeri di passi sull'erba e uno strano bip inermittente
che ogni tanto si ripete.
Quasi istintivamente dirigo il mio sguardo verso la siepe, e la vedo. Traballando mi sollevo un poco dall'amaca e strizzo gli occhi, come a
voler mettere a fuoco la situazione. Stavolta però resto a bocca aperta: certo una scena simile non la potevo immaginare!
Lei è in piedi, stupenda, i capelli sciolti sulle spalle. Indossa solo una camicetta blu sollevata a metà busto e un paio di scarpe dorate dai tacchi vertiginosi. Per il resto è completamente nuda. MI volta le spalle, offrendomi uno spettacolo tanto eccitante da farmi trattenere il respiro. E'appena chinata su un muretto, dove ora scorgo una macchina fotografica appoggiata, rivolta verso una sedia bianca da giardino, posizionata poco distante.
Grace aziona la fotocamera, che inzia subito scandire i secondi mancanti per lo scatto; poi si sposta senza fretta verso la sedia e si accomoda di spalle, con le gambe divaricate.
Resto lì, fermo, ad ammirare la schiena che si arcua, accentuando ulteriormente la forma del suo corpo. Appena di profilo intravedo la linea di un seno superbo, le braccia che scendono sulle cosce tornite e abbronzate...
Ancora un attimo e il click conferma l'avvenuta memorizzazione di quell'immagine.
Quella visione non resterà fissata solo nei bit del file generato dalla macchina fotografica. Resterà per sempre anche nella mia memoria, in uno spazio dedicato solo a lei, alle sue indimenticabili grazie!
Eseguito lo scatto, Grace si alza dalla sedia e si dirige nuovamente verso la fotocamera per osservare il risultato. In quel momento, attraverso la siepe, i
nostri sguardi si incrociano. Per un attimo lei si ferma, praticamente nuda, le gambe appena divaricate. Strizza un poco gli occhi, come per mettere a fuoco la situazione, poi si porta le mani sui fianchi: e mi sorride.
"Steve... Cosa fai lì?" mi dice, continuando a sorridere. "Non vedi che sono in difficolta? Potresti aiutarmi... Vieni!"
Questa volta le parole di Grace sono in sintonia con l'epressione del suo viso, con il suo sguardo. La malizia e la sensualità con cui mi rivolge tali parole, mi travolgono, quasi stordendomi. Lei è di fronte a me, posso vederla distintamente in ogni particolare del suo corpo. I suoi seni sono grandi, turgidi, perfettamente modellati. Il ventre piatto scende sui fianchi tondeggianti, sulle sue gambe lunghissime e tornite. Il pube è rasato con cura, lasciando solo un piccolo triangolo di peluria che si fonde con la sua pelle ambrata.
"Volevo scattare qualche foto sexy, approfittando della calma e della bella giornata, ma con l'autoscatto è davvero difficile. Perchè non ci pensi tu a farmi qualche bella foto?"
Mentre ascolto le sue parole, lei si avvicina a me, mi prende per mano e mi accompagna accanto al muretto dove è appoggiata la piccola fotocamera digitale.
Tutto sembra assolutamente naturale, malgrado la situazione sia del tutto inusuale ed inaspettata. Nemmeno un velo di imbarazzo in Grace, quasi aspettasse di vedermi comparire in quel caldo pomeriggio.
"Ecco, vedi" ripende lei "Queste sono le foto che ho scattato. Ma così è impossibile cogliere l'attimo giusto". Con gesti rapidi mi mostra sul display alcune immagini che scorrono in sequenza. Spesso l'inquadratura è imperfetta, eppure vedere Grace in quelle pose intensifica ancora la mia eccitazione, con lei che resta al mio fianco, con il suo profumo che mi inebria.
"Ecco, prendi..." Grace mi cede la fotocamera.
"E' facilissimo: scatta pure a tuo piacimento!".
"Ma io... Non so bene..."
Non ho nemmeno il tempo di replicare. Lei già è tornata sulla sedia, lasciando sciovolare sulle spalle la camicetta e restando ora solo con le sue scarpe ai piedi. Si siedi di fronte a me, con la sedia girata, appoggiandosi con le braccia sullo schienale. Le gambe si divaricano
per consentirle di accomodarsi in quella posa che la mostra in tutta la sua splendida sfrontatezza.
Ci provo. Provo ad inquadrarla sul monitor, a chinarmi un poco per cercare la vista migliore, ma mi sento confuso, come ubriacato dalla sua presenza.
Solo pochi attimi e Grace intuisce il mio stato, tornando a sorridere.
"Aspetta, Steve. Posa la macchina e vieni qui... Sei troppo teso..."Senza replicare obbedisco, ritrovandomi in piedi davanti a lei, ancora seduta, più eccitante che mai. I nostri sguardi tornano ad incrociarsi, in silenzo, mentre le sue mani si posano sulle mie cosce.
Ora Grace è protesa verso di me, con i seni oltre lo schienale della sedia.
Le mani salgono verso la cinta dei miei pantaloni, con una carezza morbida e sensuale.
In pochi attimi vedo i miei pantaloni scendere, mentre sento le sue mani calare i miei boxer. Poi i suoi movimenti si concentrano sul mio sesso, la sua bocca si avvicina e inizia un lento, irresistibile gioco di mani e di labbra, di gemiti e respiri concitati, mente i miei occhi si chiudono lentamente.
Il senso del tempo si perde in quella situazione irresistibile, finchè il mio piacere esplode irrefrenabile sui suoi seni. Poi Grace torna a guardarmi e a sorridere, gli occhi scintillanti fissi nei miei.
"Fantastico..." riesco a mormorare, ricambiando il sorriso. Cerco di ricompormi, provando a riprendere il controllo della situazione.
"Ora forse posso..."
Grace si alza dalla sedia e continua a sorridere, ora apertamente, di gusto.
"Tranquillo, Steve" mi dice. "sei stato perfetto... Vero Nicole?". Solo a quelle parole riesco a rendermi conto che poco lontano, oltre la siepe, sta comparendo la sagoma di una bellissima ragazza. Capelli neri cortissimi, fisico snello e perfettamente proporzionato, Nicole avanza verso di noi con una grossa fotocamera in mano, dotata di un potente teleobiettivo.
"Davvero ottimo, direi!" esclama con un sorriso ammiccante, raggiungendo Grace.
Le due donne si scambiano un intenso bacio, nelle loro labbra il profumo del mio piacere, nei loro sguardi tutta la complicità che le lega.
"Sarà sicuramente un servizio fotografico perfetto, Steve" riprende Grace "Non avresti potuto fare di meglio!"
Resto lì, in piedi, ancora inebriato e confuso, mentre Grace e Nicole mi voltano le spalle e rientrano in casa, abbracciate e sorridenti.

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