Le avventure di Carmen : Mario e Giovanni

Ogni tanto mi capita ancora di pensare a Marcel e a quella notte indimenticabile nel suo hotel a Milano. È passata qualche settimana, e spesso mi vengono in mente i suoi gemiti mentre è dentro di me. "Non credo riuscirò a rivivere un'esperienza simile" penso ogni volta che mi do piacere ricordando quella serata. Fortunatamente non è stato così.
Un giorno, durante la pausa pranzo, apro il cellulare e trovo una richiesta di amicizia su uno dei social a cui sono iscritta. Leggo il nome. È Mario, un compagno di classe di liceo per cui avevo una forte cotta. Più che cotta era una forte attrazione. Biondo, occhi scuri, non molto alto, era il più atletico della classe. A volte si alzava la maglietta per far vedere i suoi addominali scolpiti che guardavo con molto piacere.
Prima di accettare la richiesta, guardo il suo profilo. È ancora come allora. Incuriosita, accetto.
Poco dopo mi arriva un suo messaggio.
"Ciao Carmen, penso ti ricordi di me, come stai?"
"Ehi Mario, quanto tempo!!! Certo che mi ricordo di te. Tutto bene tu?"
La conversazione va avanti per un bel po'. Ricordiamo i vecchi tempi, i nostri professori ,le gite scolastiche e gli altri compagni di classe.
"Sei rimasto in contatto con qualcuno?" Gli chiedo a un certo punto.
" Con 2 o 3. Ma quello con cui mi vedo di più è Giovanni."
In effetti anche all'epoca erano inseparabili. Giovanni era più alto di Mario, moro, occhi azzurri, anche lui molto attraente.
"Davvero? E lui come sta?"
"Tutto bene, è sempre uguale. In effetti stasera ci vediamo per bere qualcosa. Vuoi unirti a noi? Sicuro gli farà piacere, come farà piacere anche a me rivederti."
"Certo, anche a me farebbe piacere." rispondo entusiasta.
Visto che non li vedo da tanto tempo, voglio fare colpo, così metto calze a rete, tacchi e vestitino scuro che risalta le forme, con smalto rigorosamente rosso. Copro tutto con un cappotto visto il freddo.
Sono la prima ad arrivare al bar all'indirizzo che mi ha dato Mario.
Poco dopo arrivano Mario e Giovanni. Sono proprio come li ricordavo, con un aria più matura, li trovo entrambi più attraenti di allora.
"Ciao Carmen" mi salutano entrambi.
"Sei proprio come mi ricordavo" mi dice Mario con sguardo intrigante.
"Anche voi" sorrido un po' imbarazzata.
"Entriamo che fa freddo" aggiunge Giovanni.
All'entrata scopriamo che ci sono solo posti all'aperto. Ci sediamo. Per il freddo non posso togliermi il cappotto purtroppo.
La serata scorre veloce. Ricordare i vecchi tempi è sempre piacevole, però mi sono vestita così bene, è un peccato non farmi vedere, così dico loro:
"Però, devo farvi i miei complimenti perché siete gli stessi di allora!"
"Bhe,vorremmo dire lo stesso di te,ma con questo cappotto non si vede nulla" provoca Giovanni.
"Ho troppo freddo, non posso fare lo spogliarello qui" rispondo sorridendo.
"Risolviamo subito il problema. Saliamo da me,così io e Giovanni possiamo vedere tranquillamente" interviene Mario.
Finalmente l'occasione che cerco. Il solo pensiero di entrambi che mi guardano mentre mi spoglio mi eccita da morire.
Così paghiamo e saliamo da Mario. Un appartamento semplice, ben arredato. Loro due si tolgono subito il cappotto e si siedono sul divano. Io resto in piedi col cappotto ancora addosso.
"Eccoci, finalmente è arrivato il momento" Dice Mario a Giovanni.
"Prego Carmen, siamo pronti" risponde Giovanni ammiccando.
Così mi metto tra di loro in piedi. Lentamente apro la cerniera e tolgo il cappotto.
"Hai capito Carmennn" inizia Giovanni
"Davvero un belvedere" continua Mario.
Entrambi hanno dei pantaloni aderenti e inizio a vedere qualcosa.
"Si vede che apprezzate" dico guardando in mezzo alle loro gambe.
"Perché non li assaggi, così ci dici chi ha il cazzo più buono?" Propone Giovanni.
Guardo entrambi, e senza aggiungere altro mi inginocchio, apro le loro zip e tiro fuori i loro cazzi.
Quello di Giovanni è lungo, bello duro , mentre quello di Mario è grosso con una bella cappella.
Inizio a darmi da fare. La mia bocca passa da un cazzo all'altro sempre più avida di succhiarli entrambi. Così si alzano, si tolgono pantaloni e mutande e restano in piedi mentre io ho i loro cazzi uno per mano e passo la lingua da una cappella all'altra.
"Mmmm che goduria" esclamo mentre continuo a succhiare e a sentire entrambi come godono.
"Ohhh sii, cosii" sibila Giovanni
" Aaa non ti fermare" parla più forte Mario
E io continuo, lecco quelle belle palle gonfie di entrambi e mi sbatto i loro cazzi sulle guance per sentire come sono duri.
" Vogliamo portare Carmen a Parigi?" Propone Mario
" Vedrai Carmen ti piacerà" continua Giovanni.
Io non capisco ma li seguo in camera da letto.
" Quale cazzo vuoi continuare ad avere in bocca e quale in fica?" Mi chiede Mario.
Quello di Mario è più grosso quindi voglio provare prima quello.
"Il tuo lo voglio in fica" gli dico.
Così ci spogliamo, mi fanno mettere a pecora sul letto. Davanti ho Giovanni che me lo mette in bocca e dietro Mario che me lo mette in fica.
"Carmen, benvenuta sulla Tour Eiffel" dice Mario spingendo il cazzo dentro.
Così i due ragazzi alzano le braccia e si prendono le mani, così da formare la Tour Eiffel di Parigi, e iniziano a spingere sempre di più. Con due cazzi il piacere è il doppio. Continuano a scoparmi uno la bocca e uno la fica. Mi sento proprio una gran troia
"Ti piacciono i nostri cazzi,puttana?" Mi chiede Giovanni
"Mmm sono deliziosi mmm siiii" sibilo mentre Mario continua a scoparmi
"Sii cosii troia, non credevo fossi così zoccola" dice Mario sempre più eccitato
"Aaa siii cosiiii" continuo ad ansimare
Mario si ferma
"Stavo per venire troia, voglio anche il tuo culo"
Così Giovanni si stende sul letto. Mi metto su di lui sistemando il suo cazzo nella mia fica. Mentre Giovanni mi stringe i capezzoli, sento il cazzo di Mario tra le chiappe. È durissimo, scalpita per entrare.
"Aaaaaaaa " Mario inizia a spingere e piano piano il suo cazzo entra fino alle palle.
"Aaaaaaaa Siiiiii" inizio ad urlare
"Vai così, Mario, sfondiamola" incita Giovanni.
"DILLO COSA SEI!!!" urla Mario
"Una troia, una troiaaaaa" ansimo con quei due meravigliosi cazzi dentro
Continuano a sbattermi senza tregua, il letto continua a muoversi.
" Dove ce li hai i nostri cazzi, puttana?" chiede Giovanni
"Uno in fica e uno in culo, uno in fica e uno in CULOOO" non resisto più e vengo con quei due cazzi che continuano a scoparmi senza sosta.
"Com'è bagnata sta troia, hai visto come ha squirtato? " Chiede Mario a Giovanni continuando a scoparmi.
"Oooo siiii voglio la vostra sborra tutta addosso mmmm"
"Stenditi troia" mi dice Giovanni.
Mi stendo sul letto e loro si mettono ai due lati
"Prima di sborrarle dobbiamo assaggiarle però queste belle tette" dice eccitato Mario.
Così, ognuno prende un seno, e inizia a strizzarlo, leccare il capezzolo. Ricomincio a godere con le loro mani che vanno ovunque e iniziano a scoparmi con le dita fino a farmi venire di nuovo
"Ooooo siii cazzoooooo" grido di piacere.
"Prenditi la nostra sborra troia" urla Giovanni. Prendo i loro cazzi e inizio a segarli.
"Dite il mio nome, ditelooo" dico ad entrambi
"Carmen, Carmennnn aaaaaaaaaaa" entrambi sborrano dappertutto. Ho la loro sborra calda ovunque, sulle tette, sul ventre, in faccia. Mi hanno fatta impazzire di piacere.
" Sei stupenda" dice Mario
"Da oggi per noi sei Carmen, la regina dei cazzi" aggiunge Giovanni.
A saperlo mi sarei divertita di più con loro al liceo.