trio
Versi dal bagno
di Dotato1990xxx
14.12.2020 |
8.044 |
4
""Puoi farti la doccia ora"- le dico..."
Finalmente il mio corpo sta bene, cosa può esserci di meglio di una bella doccia calda dopo otto ore di lavoro.Chiudo l'acqua, esco dalla doccia a vetro che ermetizzava tutto il calore e il vapore e acciuffo velocemente l'accappatoio riposto sempre troppo lontano da arrivarci con facilità!
Mentre mi sto asciugando sento dei versi, mi blocco per un momento, affino l'orecchio e: "ahhhh...si.....così.... Oddio....si....."
Il mio udito da famelico amante del sesso aveva sentito proprio bene, erano dei gemiti. Mi avvicino alla finestra a vasistas del mio bagno che guarda su un androne interno al palazzo dove sono rivolte altre finestre, ma io purtroppo dal primo piano non riesco a vedere nulla, anche se quella voce di donna si sente proprio bene. Vorrei capire se sono in due , in tre, o magari una lei da sola. Non avevo mai sentito quel timbro di voce, mi eccitava follemente, e nel frattempo il cazzo mi pulsava come uno pneumatico pronto ad esplodere. Mi ero arrampicato sulla sedie per sentire bene dalla mia finestra che era in alto e le palle strofinavano sul termosifone leggermente caldo, e fu così che decisi di masturbarmi con quella goduriosa voce di donna. La immaginavo e la seguivo "ahh... Oddio mio.... Ahhh". Una masturbazione lenta, piacevole, senza fretta, appollaiato su una sedia con l'accappatoio slacciato, il cazzo stretto in due mani e la testa appiccicata alla finestra per sperare di sbirciare anche un minimo indizio, ero ridicolmente eccitato, ma era una situazione davvero imperdibile. Ad un certo punto sento una voce di uomo registrata, non riesco a capire se fosse un video porno o una video chiamata poichè la voce della donna nel frattempo continuava a gemere con versi vogliosi. Fino a che si sente: " wow, sei strepitosa...", Era proprio una persona in webcam. Sputo sulla mano per lubrificarmi meglio il cazzo che fremeva per venire e lo bagno per bene con entrambe le mani dalla punta percorrendo tutta l'asta e nel frattempo sento un rumore di liquido, come qualcosa che scorreva molto bene, dal suono sembrava proprio un dildo e mi eccita da morire. Dopo pochi secondi si sente: "grazie, spero di rivederti.." - dalla voce dell'uomo.
Credo che la donna abbia mandato un bacio, si sente il suono della chiusura della video chiamata di Skype e poi il rumore di un corpo che si stende con forza sul letto rimbalzando leggermente concludendo con un: "ahhh..." liberatorio. Aveva già finito!? Io non ne posso più, e assecondo l'istinto di venire spruzzando sul muro il mio seme con la cappella spinta con il pollice di una mano e l'altra che continuava a scorrere esclamando un verso liberatorio strozzato a metà con il timore di essere sentito da chi stavo spiando con l'udito ormai da dieci minuti abbondanti. Pulisco il muro e mi ributto sotto la doccia visto che la venuta era stata molto copiosa e ne avevo anche addosso. Riesco dalla doccia e mi asciugo. Mentre mi sto vestendo sento una risata, era lei con una voce molto più sottile, sembrava giovane, mentre prima, forse perché presa dall'eccitazione, sembrava avere più anni dalla profondità che si sentiva. Guardo l'orologio e quel dolce svago mi aveva fatto fare tardi per l'appuntamento con gli amici che mi aspettavano ormai da un quarto d'ora per l'aperitivo in centro. Mi vesto velocemente ma con la solita cura, profumo, chiavi e via, pronto per uscire. Apro la porta e contemporaneamente esce dal portone di fronte una ragazza in leggins, con un centogrammi leopardato che si fermava alla vita lasciando vedere bene un gran bel culo. Penso subito : "Forse era lei?"
Noto, subito dopo, le due snikers nere slacciate, lei mi sorride e io ricambio dicendole: "anche tu di fretta? Prego prima tu", invitandola a fare le scale prima di me.
Lei ridendo mi fa: "nono vai tranquillo che io ancora devo allacciarmi le scarpe!" e si china per farlo con la gamba abbastanza aperta da far intravedere la forma della figa grazie a quei leggins così attillati, ma mi sta guardando negli occhi e non posso ammirare purtroppo, anche se una brevissima sbirciatina l'avevo data per riflesso. Lei continuava a sorridermi e le dico: "dai tranquilla ti aspetto, ma sei nuova nel palazzo? non ho mai visto uscire nessuno dall'appartamento di fronte, comunque piacere sono Simone" e lei: " si, oggi passo qui la mia prima notte, ho portato il minimo indispensabile questa mattina. Io sono Chiara (nome inventato)". Ci diamo la mano e la ri-invito a scendere prima di me, ringrazia e mi aspetta per scendere le scale affiancati. Non ci diciamo nulla, si sente un leggero imbarazzo forse dato dalla nuova conoscenza oppure era lei, la ragazza che si masturbava in videochiamata e aveva paura che l'avessi sentita.
Apro il portone e davanti ad aspettarla c'è un uomo sulla quarantina che mi guarda interrogativo e quasi minaccioso, Chiara esce e lo saluta abbracciandolo: "Amore ciao! Questo è Simone e abita davanti al mio portone!" Lui sembra geloso mi dà la mano, si presenta ma non mi è rimasto in mente il nome. Saluto entrambi e prendiamo strade opposte. L'aperitivo si dimostra proficuo, infatti incontro la mia "tromba-amica" Giovanna (nome di fantasia), con il tempo dimostratasi una vera stolker, ma questa è un'altra storia. Giovanna e io ci frequentavamo da un paio di mesi occasionalmente e in segreto, poiché era una cara amica di una mia ex e quindi non volevamo arrivasse alle sue orecchie il fatto che ci vedessimo. Quando non eravamo impegnati facevamo delle belle scopate, ma non c'era attrazione mentale, per lo meno da parte mia, del buon sesso tra buoni amici. Per tutto l'aperitivo Giovanna mi fissava, mi faceva cenni a distanza, ma io ero tra amici, non mi andava di metterli in secondo piano, quando ad un certo punto lei, mettendo da parte l'orgoglio, si avvicina e mi dice: "guarda il telefonino che ti ho scritto un messaggio". Le sorrido e le dico: "ok dai, dopo ti rispondo, adesso però limitati a pensarmi, se non ce la fai più vatti a toccare in bagno che ti devo dire!" Scoppio a ridere e le faccio un occhiolino di intesa. Lei si mette a ridere con me, mi dà una botta sul braccio e mi dice: "quanto sei scemo, dai guarda il telefono quando puoi che mi farebbe piacere passare un po' di tempo con te stasera, sono libera, su non farti pregare che chi se la tira mi stufa lo sai."
"Si, ma come me la tiro io ti piace.." dico io sottovoce e con sorriso malizioso.
Lei arrossisce e si allontana.
Torno dagli amici e il tarlo della curiosità ormai scavava dentro di me, apro il telefonino mentre sono in una conversazione con gli altri e apro la conversazione WhatsApp di Giovi: "stasera film da te?". Mentre le sto per rispondere vedo che sta scrivendo qualcosa e mi arriva la foto delle sue belle labbra con un rossetto rosso fuoco dal bagno del locale con scritto : "se vuoi vedere altro stasera da te sul tuo divano".
Le rispondo che ci sto. E che sarei partito tra dieci minuti e l'avrei aspettata nel vicolo dietro l'angolo per avviarci insieme a casa mia.
Così fu, eravamo già davanti al portone del palazzo, entriamo e mi sbatte con la schiena contro il portone stesso dicendomi: "non ne potevo più!". Ci baciamo e iniziando a spogliarci per le scale entriamo in casa. Lei vola in bagno per sistemarsi, io preparo due gin tonic e mi metto sul divano accendendo la tv per fare atmosfera.
Esce dal bagno e si avvicina, indossa solamente una brasiliana trasparente, si stende sul divano con la testa appoggiata sulla mia pancia accarezzandomi con la mano il pacco già duro dei pantaloni.
Senza nemmeno parlare slaccia la cinta, apre il bottone, poi la zip e infila tutta la mano dentro i miei boxer diventati stretti dall'eccitazione.
Gira la testa, tira fuori il mio cazzo e con famelica voglia inizia a farmi un bel pompino. Io le sposto la brasiliana, le faccio leccare il mio indice e gioco con il suo ano voglioso. Entro ed esco delicatamente e per pochi centimetri mentre con il palmo della mano sento la sua figa già bagnata, così, mentre lei succhia sempre più velocemente inizio a lavorare un po' la sua figa per prepararla a ricevere tutto il mio uccello duro come il marmo.
"DRIN DRIN", suona il campanello di casa. Ci blocchiamo un attimo e suona ancora due volte.
"Chi è? Dai vai a vedere" - mi chiede Giovi. Mi alzo con il cazzo di marmo mi infilo una tuta visto che non trovavo i pantaloni nella fretta e vado ad aprire. Chiara, davanti alla mia porta. Rimango in attimo senza parole e lei: "ciao! Scusami ti disturbo?" in quel momento le scende lo sguardo e il mio cazzo era davvero evidente nei pantaloni troppo morbidi della tuta. Io me ne accorgo e scivolando leggermente dietro alla porta le dico: "no tranquilla, dimmi, che è successo?"
Lei leggermente paonazza alza il sopracciglio e mi fa: "no niente, mi dispiace che ti ho disturbato, si vede che stavi facendo altro. È solo che non mi parte la caldaia e quindi pensavo..."
"Ok dammi un minuto e gli do un'occhiata." Dietro di me era sopraggiunta Giovi, che sentendo la voce di Chiara si era infilata la mia camicia affacciandosi per vedere chi fosse. Mi giro e la camicia la copriva solo fino all'inguine lasciando le gambe nude e rafforzando la tesi di Chiara che avevo proprio da fare. Chiedo a Chiara di aspettarmi in casa che sarei arrivato subito e Giovanna: " ma che cazzo fai? Vai da quella? Proprio sul più bello?"
"Dai è una ragazza che si è trasferita oggi, faccio subito, starebbe davvero brutto liquidarla su due piedi così."
Giovanna fa una smorfia e si butta sul divano a guardare la tv. Nel frattempo l'erezione era scesa, ma comunque così senza mutande il mio membro era davvero evidente.
Entro in casa di Chiara, era un bilocale con la cucina che rimaneva sulla destra ad angolo e il letto che dava proprio sulla porta con al suo fianco un piccolo bagno.
"Permesso?": Dico a voce alta.
Esce Chiara dal piccolo bagno della camera: "scusami tanto, ti sto rovinando la serata con la tua ragazza!"
"Tranquilla non è la mia ragazza e comunque ho scelto io di venire, tranquilla davvero" e lei:" be' sì ho visto che ti mancava poco per venire..." Sorridendo maliziosamente.
Io, leggermente imbarazzato la guardo intensamente con un sorriso altrettanto malizioso: " Dai dove sta questa caldaia?"
Era un piccolo boiler, era solo rimasto senza acqua.
"Guarda basta che aspettiamo in attimo che si ricarica il boiler e poi funzionerà l'acqua calda, aspetto con te e poi vado ok?" Le dico io tirandomela e sperando di fare centro. Lei, reggendo il mio sguardo, mi risponde: "con questi occhi faccio quello che vuoi".
Bene, avevo colpito.
"Ma del tuo compagno? Che mi dici? Mi sembra molto geloso.." - indago io.
" Si, lo è, anche troppo, però mi riempie di regali e a me va bene così". Risponde Chiara.
Mi alzo e noto che il boiler è di nuovo carico. "Puoi farti la doccia ora"- le dico.
"Ok, grazie, tu vai a continuare la tua serata." Mi dice sorridendo lei.
Tu spiami se vuoi... "Rispondo io sperando che lo avrebbe fatto". La saluto e le auguro una buona doccia.
Ora che sapevo che la finestra del suo bagno affacciava nell'androne comune e che lei sarebbe stata in bagno non potevo non cogliere l'occasione al volo di farle vivere quello che segretamente avevo vissuto, di farla masturbare origliando, ascoltando solo gemiti e voci intrecciate e magari rumori di liquidi, chissà se ci sarei riuscito, pensavo. Rientro in casa mia, Giovi stava in cucina, si era rivestita, c'era rimasta male per quei 10 minuti passati con Chiara.
Le chiedo scusa, dicendole che avevo in mente qualcosa di speciale per lei, ma sembrò non convincerla, è proprio offesa, vuole farsi riconquistare ed ha le sue ragioni.
Mi avvicino, faccio scorrere una sedia, la prendo per la nuca e la bacio, lei si arrende presto alla mia lingua, mentre la mia mano entra nei suoi pantaloni e inizia a stimolare il suo clitoride per poi scendere subito infilando due dita dentro di lei , era ancora bagnatissima. Giovi si siede, le sfilo i pantaloni e le mutande, mi inginocchio e davanti alla sua figa depilata con cura e attenzione le mordicchio il ciuffetto di peli lasciato appositamente sfregando il mento sul suo clitoride. Era piccolissimo, quasi impercettibile ma se stimolato bene usciva per mostrarsi. Entro con la lingua nella sua figa che sapeva di ormoni femminili, la assaporo gustandomela e succhiandogli il clitoride ormai ben esteso. Mi alzo la prendo per mano e lei si lascia guidare, la porto in bagno , ormai è seminuda, ha solo il reggiseno di pizzo nero addosso, lo rompo e lo tolgo via con foga. Lei mi toglie la felpa con il cappuccio e il pantalone di tuta leggera scivola velocemente a terra. La faccio aggrappare al termosifone , mi avvicino e le sussurro: "sai, qui qualche ora fa ci ho sborrato, dovevi vedere che spettacolo". Giovi tira fuori la lingua e inizia a leccare il muro mentre sto entrando con il mio cazzo, la sua figa mi accoglie con morbidezza e umidità, così calda da rimanerci dentro per ore. Inizio ad ansimare, forte ed eccitato all'idea che Chiara ci stesse ascoltando. Giovi dopo due botte già sta venendo, tremano le gambe e lancia gemiti di godimento che rimbombano per tutto l'androne. Continuo imperterrito, si inizia a sentire il suono del liquido compresso dentro di lei, guardo verso il basso e Giovi ha le gambe fradice di piacere.
Mi fermo e le chiedo di ascoltare se sentisse qualcosa, dopo pochi secondi si sente: "ahhh.... " Era Chiara, era proprio lei. Giovi si gira con faccia stupita ma aveva capito anche lei chi fosse! Si sfila il cazzo si siede sulla lavatrice e ad alta voce mi dice: "sfondami qua sopra, così la nuova vicina ci sente meglio". Ero quasi in trans per il godimento, l'eccitazione era tale che feci uscire una minuscola goccia di sperma, gliela feci leccare ed entrai nell'arrosata figa di Giovi, ascoltando Chiara che ancora ansimava: "oddio... Oddio..." si sentiva.
Eravamo tre menti connesse, il piacere girava da un bagno all'altro, l'empatia di godimento era immensa. Giovi venne molte volte, mi fece sedere sul cesto dei panni e si sedette sopra di me dandomi le spalle chiedendomi di venire appoggiandogli la cappella sull'ano e così feci. Appena dopo che venne lei cavalcandomi con le mani appoggiate a terra e con il culo spalancato ai miei occhi mentre osservavo il mio cazzo che scompariva dentro la sua figa fradicia e ascoltavo Chiara che ansimava con noi. "Sto per venire!"- dissi ad alta voce. Lei si alzo, la guidai con la mano sulla schiena in modo da appoggiarle il cazzo sull'ano che aveva spasmi di piacere e mentre il mio sperma usciva lentamente lei fece entrare tutta la mia cappella nel suo culo, facendomi continuare l'orgasmo di altri 5 lunghissimi secondi con i gemiti di Giovi davanti a me uniti a quelli di Chiara in sottofondo.
Una nuova vicina che suonò altre volte al mio campanello.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.