trio
Una coppia fuori dall'ordinario
di Nightofbo
05.09.2022 |
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"“ Vedo che hai la maschera e il boccaglio, che ne dici di scendere a goderti lo spettacolo sotto?” cinguettò con un sorriso smagliante..."
Conosco Andrea da almeno sei, sette anni, ricordo che ci conoscemmo ad una festa a Igea Marina, lui classico romagnolo fuori di testa costantemente arrapato e piacente, io decisamente più calmo, ma ugualmente non insensibile a certe lusinghe. Galeotta fu l'occasione di una copppia di amiche venute in ferie da Milano e decise a godersi gli annessi e connessi della vacanza. In sostanza loro rimorchiarono noi, anticipandoci, quello che non ci aspettavamo fu il rapido evolversi della serata, direttamente nella camera da letto delle due.
Dopo la consegna delle chiavi e una distratta, assonnata occhiata del portiere di notte, finimmo tutti nel piccolo bungalow che avevano affittato per le due settimane. Tengo a precisare che prima di allora non ci eravamo mai neppure visti.
Per farla breve le due improvvisarono per noi uno spettacolino saffico e poi dissero che sarebbe stato carino se noi uomini avremmo fatto altrettanto per loro per poi rompere del tutto gli indugi.
Ora le ragazze avevano decisamente l'occhio clinico, io mi ero scoperto bsx da almeno una decina d'anni, ma di Andrea non avrei saputo dire.
Con sorpresa di tutti, mia di sicuro, una volta nudi finimmo entrambi avvolti in un 69 tra maschi con i rispettivi cazzi in bocca, con un trasporto tale da ignorare per un attimo che avevamo delle spettatrici.
Per farla breve passammo tutti e quattro una bella settimana di sesso trasgressivo, e il periodo successivo alla partenza delle due milanesi, Andrea ed io mantenemmo i contatti, finimmo a letto altre volte sia da soli che con altri partner, ma non con una frequenza assidua, nel frattempo io mi ero dovuto nuovamente trasferire per lavoro.
La vita era cambiata anche per Andrea, dall'anno scorso in piena crisi Covid-19 la sua azienda aveva una posizione libera in quel di Alghero, l'occasione era ghiotta e lui non se la fece sfuggire.
Di converso io da anni avevo preso a frequentare la Sardegna in estate, variando location anno dopo anno con l'intento di vederla un po' tutta. Quest'anno per le mie vacanze ero sull'isola di San Pietro, nel sud Sardegna.
Mi ero fermato, dopo l'arrivo ad Olbia, un paio di giorni da Andrea prima di proseguire il mio viaggio, avevamo condiviso il letto con una turista olandese molto disinibita e che non fece troppo mistero delle sue intenzioni fin dalla presentazione, dedussi che Andrea aveva già fatto gli onori di casa.
Pensavo che dopo questa piacevole parentesi la vacanza sarebbe continuata con ritmi decisamente più normali, ma mi sbagliavo.
Durante le mie esplorazioni per trovare calette isolate per lo smorkneling, avevo inviato ad Andrea le foto del posto dove mi trovavo.
Qualche giorno dopo fu lo stesso Andrea a messaggiarmi tramite whattap.
“Marco ho fatto vedere le tue foto ad una coppia di Alessandria che è scesa qui in camper, e ne sono rimasti entusiasti, gli ho anche parlato di te e vorrebbero conoscerti, se mi invii il punto GPS del posto, c'è il caso che dopodomani pomeriggio saranno lì e magari li conoscerai...anche più approfonditamente...sono il tuo genere”.
Quella specifica allusione al mio genere, rimarcava le differenze tra me e il mio amico in gusti di letto; mentre lui era un divoratore, a me piaceva anche un po' il gioco mentale, insomma rimanere un po' in disparte, finchè non invitato a partecipare direttamente con una coppia. Lasciare conducano il gioco, padroni di invitarmi a partecipare nutrendo la loro e la mia eccitazione, nello specifico poi in fondo che avevo da perdere? Al limite non sarebbe successo nulla.
Fu così che mercoledì mattina sul tardi presi la mia attrezzatura da snorkneling, comprensiva di una piccola compatta subacquea, un paio di panini e botttiglie di acqua e mi recai alla solita caletta.
L'acqua era stupenda, fui fortunato, per puro caso trovai la tana di un polpo occupata, e poco lontano quella di una murena, era stata una buona mattinata, tornai a riva per prendere un po' di sole, mangiare qualcosa ed asciugarmi .
Erano passate un paio d'ore, il caldo era piuttosto persistente e il mare era là, invitante che prometteva frescura.
Mi diressi in acqua dando la schiena alla spiaggia, vi entrai fino alla vita prima di tuffarmi immergendomi del tutto, fu un attimo prima che mi sembrò di sentire delle voci, ma non ci feci troppo caso, diedi un paio di bracciate, poi mi girai di nuovo verso la spiaggia, valutando di tornare indietro a prendere la mia attrezzatura.
Fu allora che li vidi, una coppia, sulla mezza età, lui villoso senza esagerare con i capelli cortissimi, lei leggermente più minuta con una pancia appena accennata, che indossava una brasiliana, con il pezzo di sopra che tratteneva una quarta abbondante.
Non ero sicuro che fossero loro, gli accordi è che si sarebbero fatti riconoscere, certo quel posto era parecchio imboscato e le possibilità che non fossero capitati lì per caso erano decisamente a mio favore, ma a parte un educato scambio di “buongiorno” non vi era stato altro.
Tornai in acqua con maschera e pinne e compatta fotografica, riemergendo di tanto in tanto per osservarli nella loro direzione.
La mia prima impressione fu che fossero una coppia molto affiatata, ma nulla tradiva che fossero più disinibiti e libertini di un altra qualsiasi coppia.
Lei era una bella donna, non magrissima, capelli ricci lunghi e neri e un bel sorriso al momento ancora sormontato da un paio di occhiali da sole; lui ...beh si mi piaceva anche lui... probabilmente erano loro.
Poi, all'improvviso successe, lei diede un bacio a stampo al marito, si alzò buttò gli occhiali sull'asciugamano ed entrò in acqua dirigendosi nella mia direzione: da parte mia mi avvicinai quel tanto da consentirle di arrivare a me avendo ancora la possibilità di toccare con i piedi il fondo e tenere al contempo la testa fuori dall'acqua.
“Ciao!” esordì in modo squillante, “sei Marco l'amico di Andrea?”
“Sono io! Ciao”
Mi squadrò ulteriormente mordicchiandosi l'indice della mano sinistra
“Marinella e Paolo”
Lasciatemi spendere due parole sui suoi occhi, il cui colore spaziava tra il nocciola ed il verde, vibravano di luce propria, direi proprio di fame, di desiderio, non si nascondevano, il genere di cosa che mi fa montare l'erezione anche in acqua fredda.
“Piacere mio” risposi cortese, ma qualcosa nel mio di sguardo mi aveva tradito...
Senza dire nulla, Marinella si portò le mani dietro il collo a sciogliere il fiocco del suo bikini e successivamente, liberando i seni se lo fece girare per sciogliere anche il nodo dietro la schiena.
Prima che potessi dire “beh” me lo stava consegnando in mano, o almeno fu quello che erroneamente mi aspettavo, ma lei optò per un più sicuro ripostiglio, i miei boxer da bagno.
“ Vedo che hai la maschera e il boccaglio, che ne dici di scendere a goderti lo spettacolo sotto?” cinguettò con un sorriso smagliante.
Non avevo fatto in tempo ad immergermi del tutto che si era sfilata anche il pezzo di sotto mandandolo a raggiungere quello di sopra nei miei boxer.
“Guarda e basta ...per ora” aggiunse distanziandosi da me.
La mano destra si era inserita tra le gambe , mentre la sinistra spaziava tra il collo e i seni dalle grandi areole marrone scuro.
La mia erezione cresceva tra la stoffa del costume di Marinella, mentre la guardavo masturbarsi con studiata lentenzza, ogni tanto guardavo fuori per vederne il viso e l'espressione, tra il gioioso, l'eccitato e il rapito.
Dopo alcuni minuti guardarla solamente era divenuta una raffinata tortura, aveva anche cominciato a cambiare il ritmo della respirazione, creando uno strano sciaquettio attorno ad i seni. Ogni tanto buttavo l'occhio in direzione del marito che ci guardava dalla spiaggia seduto sull'asciugamano senza fare null'altro.
Non so se furono solo una decina di minuti so solo che fu quasi eterno per me, poi di nuovo senza nessun preavviso, mi attirò a sè e mi chiese di riprenderla con la compatta, ma non le bastava solo quello.
Mi afferrò la mano libera e se la portò tra le cosce, non mi feci pregare e iniziai lento un movimento esterno sulle grandi labbra, sfiorando appena la clitoride.
Ora ero io a voler esasperare lei, Marinella mi cinse l'avambraccio con entrambe le mani reggendosi ad esso, cosa che quasi mi costrinse ad entrarle dentro con le dita.
Ora gemeva scompostamente, riecheggiando nella caletta, sicuramente il marito ci sentiva, buttava la testa all'indietro mostrando al sole le tette e sbattendo la nuca sull'acqua, i capelli ricci e corvini si allargavano intorno al capo.
Continuai così fino a sentire la mia mano indolenzita, ma ben deciso ad esorcerle un orgasmo, e fu così; venne rumorosamente e potrei giurare di aver avvertito sulla mano una temperatura dell'acqua diversa per alcuni secondi.
Abbandonai la fotocamera compatta che rimase attaccata al polso per il lacciolo e mi impadronii dei suoi seni strappandole altri gridolini di eccitazione.
Ci mise un po' per riaversi, quando mi rimise a fuoco il suo guardo era cambiato, era compiaciuto, famelico, soddisfatto....
“sei stato bravo” disse avvicinandomi e recuperando la mutandina dai miei Boxer, sfiorando mi il cazzo in tiro con le dita.
Feci per infilare la mia mano e prendere il reggipetto per restituirle anche quello, ma venni fermato, “no quello tienilo lì che mando Paolo a riprenderlo, io torno a riva tu non ti muovere.”
Non so cosa tutto mi passò per la testa, di sicuro anche la possibilità che se ne sarebbero potuti andare senza ulteriori sviluppi lasciandomi lì con il cerino in mano e il reggipetto nel boxer.
Non avvenne, fedele alla parola data, raggiunse il marito, che da seduto le baciò la fica attraverso il costume e poi fu il suo turno di raggiungermi.
“Ciao sono Paolo, credo che tu abbia qualcosa che mi appartiene”
“lo credo anch'io” risposi ridacchiando
Senza troppe cerimonie andò a cercare il reggipetto della moglie nei miei boxer, ma invece di prenderlo, circondò con le mani l'asta del mio uccello in tiro, iniziando una lentissima sega.
Ho sempre pensato che è impossibile nascondere se ti va di succhiare un cazzo, leccare o masturbare qualcuno, uomo o donna che sia, senza tradire se ti piaccia o meno... Paolo quella sega se la stava godendo e credetemi era bravo sapeva come afferrarmi, farmi sentire suo e nel contempo alternare la dolcezza.
Mi portò vicino a venire una mezza dozzina di volte senza però portarmi mai alla fine, ero rassegnato che non mi avrebbe permesso di godere e che sarebbe finita così, ma non avevo rimpianti .
Ancora una volta mi sbagliavo, appena uscì con la mano dai miei boxer, con me ancora duro e insoddisfatto, mi disse di seguirlo a riva per le presentazioni ufficiali; mi rimise in mano il reggipetto di Marinella dicendole che dovevo essere io a restituirlo.
Tornammo a riva insieme, come due vecchi amici e ci avvicinammo a Marinella che non ci aveva perso di vista neppure per un secondo, con un enorme sorriso stampato in volto: “Allora com'è andata?” la domanda era rivolta ad entrambi.
Io emisi una specie di fischio di ammirazione e con lo sguardo indicai ancora il mio cazzo in tiro sotto boxer.
Paolo invece rispose “Beh allora è deciso Marco ci farà compagnia stasera e stanotte se non ha altri impegni”.
“Non ne ho....Non ne ho” risposi velocemente, poi feci per restituire il reggipetto alla mia nuova amica, ma lei scuotendo la mano in segno di diniego con fare malizioso mi disse di tenermelo che me lo ero guadagnato.
Rimanemmo sulla spiaggetta ancora per una mezz'ora, l'arrivo della classica famigliola con borsa frigo, ombrellone e bambini al seguito ci convinse a sgombrare.
Per tornare alla macchina avremmo dovuto camminare per circa cinque minuti su un sentierino sterrato, cosa che mi consentì di osservare Marinella anche da dietro ed apprezzare il suo culo che era davvero inspettatamente sodo e invitante.
La cosa non sfuggì a Paolo che le diede una pacca sul sedere, al che Marinella, ancora tette al vento, rispose con un piccolo urletto fintamente contrariato.
“Se ti piace non dirà di no” mi sussurrò all'orecchio il marito, poi sempre a bassa voce “e il tuo?”
“A disposizione di entrambi con tutto quel che ho” risposi con un sorriso.
Il Camper si rivelò essere un Motorhome di discrete dimensioni che parcheggiato dietro la mia Panda mi precludeva ogni possibilità di tornare sulla strada, di fatto sbarrandomi ogni possibilità di manovra, mi avevano sequestrato, poco male avrei passato la serata e la notte con loro.
L'interno del loro veicolo era davvero molto accogliente, il retro ospitava una piccola camera da letto matrimoniale comoda e funzionale...beh funzionale a cosa non credo di dovervelo spiegare.
Non mi lasciarono i boxer addosso e la canotta (I miei unici indumenti) per non più di qualche minuto una volta dentro.
Paolo mi spinse letteralmente sul letto raggiungendomi nudo lui pure, poco dopo.
Iniziammo un indiavolato 69 tra maschi a cui presto aggiungemmo le nostre rispettive dita nel culo dell'altro. Assaporammo entrambi la carne dell'altro ancora salmastra, mentre questo accadeva, avevo perso di vista Marinella, per cui quando sentii qualcosa solleticcarmi il culo non fui affatto sorpresa di vederla li con uno strapless gia indossato.
La sua lingua calda e ruvida, iniziò a guizzare sul mio buco, con abbondante saliva, spesso si interrompeva per saggiare con le dita la mia dilatazione.
Entrò troncandomi il respiro in gola, sia a me che a Paolo.
Io per la sorpresa, Paolo perchè si ritrovò il mio uccello tutto in gola .
Faticavo non poco a concentrarmi sul cazzo del mio amico, perchè quei due mi stavano facendo morire, non mi davano tregua, ero un oggetto, un giocattolo di piacere nelle loro mani e sicuramente non ero il primo.
Frattanto neppure le loro mani mi risparmiavano, incrociandosi e rincorrendosi sul mio culo, sui miei fianchi, sulla mia schiena, che tremava al tocco delle dita di Marinella, le sue unghie sebbene non lunghissime si facevano sentire comunque.
Io fui il primo a venire, non feci in tempo ad avvisare Paolo, mi svuotai nella sua bocca, cosa che non lo mise in particolare difficoltà, deglutì tutto sino all'ultimo fiotto.
Paolo venne per secondo, Marinella mi tenne la testa, così che se anche avessi voluto, non avrei potuto ritrarmi e ingoiai quasi tutto, un paio di gocce mi scivolarono di lato giù sino al mento, prontamente leccate dalla donna successivamente.
Mi possedeva con perizia, le sue spinte dentro di me erano micidiali, non mi dava modo di abituarmi variando profondità intensità e ritmo in continuazione, senza risparmiarmi qualche schiaffo sul culo.
Poi fu il suo turno, uscì da me con un sonoro “Plop!” ed un attimo dopo il dildo raggiunse il pavimento, schizzando piccole gocce dei suoi succhi vaginali, ma non del tutto paga ancora una volta mi ribadì il mio ruolo, prendendomi la testa e piazzandosela tra le cosce mentre vocalizzava il suo orgasmo, le sue gambe tremavano convulsamente ed i suoi muscoli si contraevano sulle mie guance.
Non mi diede scelta che leccare fino a che non si fu del tutto placata.
Crollammo sfiniti sul letto tutti e tre.
Era giunta l'ora di cena, non perdemmo tempo a rivestirci, godendo la libertà data dalla nudità e dal sottile piacere del sentirsi esposti allo sguardo e al desiderio altrui.
Alcuni zampironi accesi tenevano lontane le sporadiche zanzare che vennero a farci visita, Marinella e Paolo furono due splendidi padroni di casa, tuttavia mi avevano sequestrato per la notte e il dopocena non fu certo da meno.
Sperimentai il loro Sandwich, dove ero io il ripieno, mentre scopavo Marinella venni posseduto da Paolo, reggere il ritmo di quei due non fu semplice, era una coppia molto affiatata anche a letto.
Marina riusciva a venire anche solo stimolandole i capezzoli, cosa che non mancava di chiedere, di esigere, prendendo le teste di noi uomini per portarle sui capezzoli, accettando tutto dalle nostre bocche, succhiate, leccate...anche piccoli morsi.
Come una Regina si prendeva il suo piacere in ogni modo fossimo in grado di dargliene.
Entrambi avevano una golosità insaziabile per tutti fluidi del sesso che non mancavano mai di raccogliere e portarsi alla bocca, esigevano da me la stessa disponibilità a ricevere i loro. Mi sfinirono, sembravano non averne mai abbastanza.
Tuttavia rimaneva un mio desiderio da appagare.
Sul far del mattino fui io a sorprendere Marinella, fu Paolo a svegliarmi e farmi notare che era sola, la vidi da sola in cucina che preparava la colazione.
Ero scalzo a piedi nudi, non si avvide di me se non quando l'afferrai da dietro, le fu subito chiaro cosa avevo intenzione di farle.
Non si fece pregare, da quella femmina torrida che era si offrì senza remore, la presi dietro con solo la saliva a lubrificare ed afferrandomi alle sue monumentali tette, liberavo una delle mani alternativamente per sditalinarla freneticamente.
Mi inebriava sentirla gemere e vederla perdere l'equilibrio, con le gambe che le tremavano costringendola a cercare l'appoggio delle mani contro il piano di cottura.
La presi senza trattenermi, senza ritegno, ritenendo di averne diritto, di essermi conquistato quel privilegio.
La scopai in culo senza gentilezza, ma mosso dalla mia sola voglia di lei, Paolo si alzò e vide la scena, non disse nulla, ma iniziò a segarsi, per poi avvicinarsi e tappare la bocca della moglie con il suo cazzo, volle però venire nella mia bocca, non mi lasciò scelta ne mi opposi, giusto così.
Venni anche io alla fine, Paolo mi mise i suoi capelli in mano incitandomi a montarla con tutta la forza di cui ero capace, l'ambiente era pregno di quell'odore misto di sudore e sesso, del suono delle nostre carni sudate che sbattevano e degli urletti di Marinella, la spostai e continuai a scoparla con i seni schiacciati sul piano, con il respiro mozzato e con Paolo che le aveva rimesso il cazzo in bocca riempiendogli la gola. Alla fine schizzai sulla sua schiena e Paolo pronto ripulì tutto prima di baciare la moglie.
Ci lasciammo poco prima di mezzogiorno, dopo essere tornati alla caletta per un bagno rinfrescante e qualche toccatina sott'acqua; appena in hotel risciacquai in acqua dolce la mia attrezzatura, dalla sacca cadde fuori il bikini di Marinella.
Nel pomeriggio arrivò un messaggio di whatapp di Andrea, si complimentava per la performance, inoltre mi lasciava il loro recapito email...forse li richiamerò per riportarglielo, se mai capitassi in zona...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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