La ragazzina innocente

Racconta da una storia vera, era novembre 2020 in piena pandemia, si poteva girare di sera solo per motivazioni di lavoro, io stavo seguendo un cantiere dove veniva realizzato un self service con bar tabacchi ecc, montaggi che si svolgevano di notte mentre di giorno terminavano i lavori di impiantistica, oltre a seguire i lavori di montaggio di mobilio e arredi vari il tutto era coadiuvato da una squadra di pulizie con personale del posto, mi soffermo più su loro perché è una di queste che si svolge il racconto. Erano in tre un uomo straniero è una signora sui 55 anni e una ragazzina di 19, di lei vi parlo era magrolina bruttina timida, io la avevo presa a cuore perché veniva sempre bersagliata dagli altri due. Io per non viaggiare dormivo in un hotel della città, la ragazza che si chiamava Sara era a due chilometri da li è raggiungeva il lavoro in autubus, così la seconda sera mi sono offerto di accompagnarla,salita in macchina era più timida del solito, io le ho fatto le domande di rito se aveva un fidanzato ma mi ha risposto di no che non c’è lo aveva, vive a con la mamma separata è un fratello più piccolo, non usciva mai è quello era il suo primo lavoro. La seconda sera accompagnandola a casa abbiamo trovato dei cinghiali che attraversavano la strada in città, lei li ha filmati contenta e iniziava a parlare, poi mi sono fermato sotto casa sua io facendola parlare non è scesa come la prima sera così appoggiando una mano sulla sua gamba continuo a parlare, fino a che entro più nei particolari e scopro che non ha mai avuto un ragazzo. Così le chiedo se aveva mai baciato qualcuno e mentre mi diceva no mi sono avvicinato e l’ho baciata in bocca. Da li ho iniziato ad esplorari il corpo, ave a dei vestiti larghi da lavoro che mi consentivano di entrare se non fosse che cercava di fermarmi. Allora mi sono fermato e le ho detto: ti faccio star bene ma non facciamo nulla che non vuoi. Lei con una voce flebile mi ha detto sono vergine! Io l’ho rassicurata e ho iniziato a esplorarle i piccoli seni liberi non portava il reggiseno lei ansimava come una pazza e si arcava tutta. Sono sceso giù le ho slacciato i pantaloni aveva delle mutandine di cotone con i fiorellini, avvicinando la mano ho percepito un lago, ma lei di colpo è scattata andando a sbattere una testata nella cappotta. Io allora ho voluto sentire attraverso il tessuto quanto era bagnata e lei continuava a sobbalzare. Era bellissima da vedere e sentire. Respirava affannosamente io allora le ho proposto di venire in hotel da me che avevo la chiave per entrare e nessuno la avrebbe vista. Allora si è fatta coraggio e mi ha fatto segno di si. appena arrivati in stanza ho iniziato a svestirla la volevo vedere nuda con quel minuscolo seno nudo e vederle la fighetta umida,Se volete che continuò il racconto scrivetemi.