incesto
Luca e la zia
di porcovoglioso1973
01.09.2023 |
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"Gli slacciai i jeans togliendoli e anche i boxer e lo feci sedere sul divano..."
Mi presento sono Ambra zia di Luca e sono una parrucchiera per signora. Oggi ho 51 anni, sono separata e senza figli ma avevo, anzi ho un nipote splendido per cui sono sempre stata come una mamma sin da quando era molto giovane. La mamma di Luca, Ornella, mia sorella, si è separata poco dopo la nascita di Luca, dedicandosi alla sua carriera di consulente internazionale. Quindi viaggiava spessissimo all’estero e mi lasciava mio nipote da curare. Mio nipote ha iniziato a stare con me molto più spesso dall’età di 15 anni fino ai 19 anni quando ha sostenuto l’esame di maturità per poi trasferirsi all’università all’estero e rimanerci per farsi una vita tutta sua. In quel periodo era un ragazzino molto insicuro, forse anche per la mancanza della mamma e si era legato molto a me. Questo racconto è un ricordo di quei bellissimi anni trascorsi insieme.Ricordo ancora tutto come se fosse ieri. Luca veniva da me in negozio e si metteva nel retro a fare i compiti, poi veniva in salone e osservava le signore e le ragazze che si facevano i capelli. Capivo che era molto appassionato. Per cui un Lunedì che ero chiusa gli dissi che avevo i capelli sporchi se poteva aiutarmi a farmi uno shampoo al lavatesta. Lui si illuminò e cosi gli insegnai a lavarmeli cosa che faceva spesso tutti i Lunedi. Poi gli insegnai a farmi la piega a phon e notai che adorava accarezzarmi i capelli e che mi guardava con uno sguardo particolare. Non avevo ancora capito cosa provasse, pensavo molto affetto come tra mamma e figlio ma non era cosi, o almeno non per lui. Più passavano i giorni più lui diventava premuroso, affettuoso, simpatico, spiritoso. Quando tornavo a casa dopo il lavoro trovavo la cena pronta sempre molto romantico con le candele accese. Mi accoglieva sempre con un abbraccio forte dicendomi “ Dolce zietta, sei sempre un angelo. Stasera sarò il tuo cameriere personale. “ Mi versava il vino, mi preparava il caffè. Mi sentivo una regina sempre con lui. Passavamo molto tempo insieme soprattutto le domeniche e i Lunedì Mi accompagnava a fare shopping e mi consigliava cosa indossare, aveva un gusto davvero eccezionale e mi stupiva sempre con gli accostamenti dei vestiti e dei colori.
Dopo qualche mese però accadde qualcosa di particolare. Una sera tornavo prima dal negozio. Lo chiamai sul cellulare ma senza risposta pensando che non fosse ancora arrivato a casa. Volevo proporgli di andare a mangiare fuori. Va beh. Parcheggiai la macchina in garage e salii in casa con l’ascensore. Arrivata al mio appartamento aprii la porta ed entrai. Appoggiai il cappotto e mi diressi in cucina ma sentii dei rumori provenienti dal bagno della mia camera. Allora molto silenziosamente mi avvicinai. La porta era socchiusa. Luca era seduto sul water a gambe aperte con i jeans calati. In una mano teneva il mio perizoma rosa di pizzo del giorno prima che era nel cesto della biancheria sporca. Ansimava a occhi chiusi e si stava masturbando con il mio perizoma.” Zia Ambra oddio come sei bella…mmm come vorrei toccarti, baciarti, leccarti…Zia sei fantastica.” Poco dopo venne sul perizoma e io andai a riprendere il cappotto uscendo dalla porta dell’appartamento senza farmi sentire richiudendola a chiave lentamente. Aspettai 5 minuti e poi entrai facendo un po’ di rumore. “ Luca, ciao sono la zia, sei in casa? Sono arrivata prima. Hai voglia di uscire a mangiare la pizza amore?” e lui” Zia, sono in camera per me va bene, cambiati se usciamo io mi sto vestendo.” Allora decisi di prendermi un po’ di vendetta….volevo provocarlo per vedere che effetto avrebbe fatto. Andai in camera mia e aprii l’armadio. Scelsi una camicetta semi trasparente bianca con sotto un top nero senza reggiseno. Una gonna non troppo mini ma corta liscia nera di velluto con una cintura bianca con una fibbiona enorme davanti. Autoreggenti e uno stivaletto a metà polpaccio con tacco alto. Mi sciolsi i capelli e li spazzolai. Mi sistemai la frangia e la laccai da farla restare bella rigida. Sopra la camicetta indossai un cappotto beige, una sciarpona e uscii. Lui notò solo le scarpe ed andammo in pizzeria. Quando mi spogliai il cappotto in pizzeria quasi svenne e mi disse che doveva andare al bagno…immaginai per cosa…ah ah ah. Tornò paonazzo e tutta la sera non fece che guardami in mezzo ai seni. Avevo colto nel segno ma mi dissi” Ambra, dai è un ragazzo, passerà, crescerà e si dimenticherà di te. Dopo la pizza andammo a casa ed io forse anche a causa delle due birre ero un po’ brilla e andai a letto. Passò un altro mese e io continuavo a trovare la mia roba sporca ancora piu sporca delle sue sborrate…porcellino.
Un bel giorno mi decisi a beccarlo e a parlargli.
Lo ricordo ancora. Eravamo a ridosso delle vacanze di Pasqua e avevo deciso di chiudere prima il negozio per svolgere alcune compere ma decisi di tornare a casa per beccarlo. E così fu. Come l’altra volta entrai di soppiatto in casa, tolsi le scarpe col tacco. Entrai in camera mia dove la porta del bagno era ancora socchiusa. Lui si stava già segando lentamente. Allora entrai. Lui mi guardò con sguardo atterrito e imbarazzato. Allora io gli dissi con voce calma e dolce “ Amore della zia, tranquillo, ti capisco sei giovane. Finisci pure davanti a me senza problemi poi quando esco pulisciti e vieni da me in cucina che parliamo”. Lui si segò velocemente e sborrò nel mio perizoma blu. Allora io mi alzai senza dirgli nulla, mi girai verso la porta ed uscii. Sembravo calma e tranquilla ma ero bagnata senza toccarmi. Oddio ma cosa mi stava succedendo. Ero sua zia, cavoli dai non potevo bagnarmi ed invece lo ero e anche parecchio.
Sentii che tirava lo sciacquone e poi sentii i suoi passi. Entrò in cucina. Era a testa bassa. “ Zia ti ho deluso” e io risposi” Ma cosa dici amore per cosi poco. Ma ora dimmi cosa pensi di me davvero quando vai in bagno e ti tocchi la cosa mi incuriosisce. Sei un bel ragazzo, avrai una schiera di ragazzine che ti vengono dietro. Ma ce l’hai la morosina alla tua età?” E lui iniziò a parlare. “ Zia, le ragazzine della mia età non sono cosi come te. Tu sei affascinante, hai un portamento elegante, vesti da schianto, hai dei capelli stupendi sempre ben pettinati, le unghie perfette. E….quando mi tocco penso a te proprio come ti sto dicendo magari in modo più spinto. “ Allora decisi di prendere l’iniziativa. Gli dissi di avvicinarsi a me. “ Ora calati i jeans” Lui mi guardò allibito. Eseguì. “ bene ora anche i boxer.” Lui eseguì. “ Bene ora comincia a toccarti davanti a me e dimmi cosa pensi…guardandomi dal vero e non nella tua mente perché sono qui.” Lui iniziò a segarsi e diceva..” Zia sei bellissima, adoro i tuoi seni vorrei toccarli. Adoro le tua labbra vorrei baciarle. Come vorrei accarezzarti i capelli ora zia sei uno schianto come ti vorrei tutta per me.” Allora mi avvicinai io. Gli tolsi la mano e cominciai a masturbarlo lentamente dicendogli di continuare a parlarmi guardandomi negli occhi. Ovviamente sborrò subito perché l’eccitazione era a mille. Si scusò ma io gli sorrisi. Presi un tovagliolo di carta e lo pulii. “ Da oggi non ti masturberai se non in mia presenza e non sulle mie cose. Ti insegnerò a non venire subito perché poi sai che figure fai con le tue amiche se te lo fanno loro? E lui rise.
Dopo questa conversazione tutto tornò normale. Pensavo che si sarebbe calmato invece nei giorni successivi diventò più intraprendente. Quando voleva segarmi mi chiedeva di vestirmi come piaceva a lui e di farmi i capelli come piaceva a lui. Io lo accontentavo. Poi andavamo a fare shopping e mi sceglieva vestiti e scarpe sempre più eleganti e sexy.
Passano i mesi e alla fine una sera a cena capisco che c’è qualcosa nei suoi occhi. Siamo verso Natale. Lui si avvicina e mi dice “ Zia ho voglia mi aiuti…” io lo accontentai. Stavolta mi inginocchiai e iniziai lentamente a toccarlo ma lui capivo voleva di più. Allora avvicinai la mia bocca e cominciai a baciarlo. Piano bacini corti, lasciando un po’di rossetto. Quindi aprii bene la bocca e lo succhiai lentamente. Lui mi teneva la mano sulla testa mi accarezzava i capelli sciolti non li tirava. Venne quasi subito. Ma io ingoiai tutto e lo ripulii per bene. Lui ne fu contento e io bagnatissima non andai in bagno a toccarmi per la troppa eccitazione. Mi sfogai la mattina successiva nel bagno del negozio prima di aprire. Ormai tutte le mattina andavo un’ora prima con la scusa di sistemare le cose e invece mi toccavo fino a venire pensando a lui, a mio nipote. Avevo in mente solo lui.
L’apoteosi di quegli anni arrivò il giorno del suo diciottesimo compleanno. Quella stronza di mia sorella era a Dubai per lavoro e non sarebbe rientrata. Allora una settimana prima decisi di fargli una sorpresa. Gli avevo detto che avremmo festeggiato lui ed io e che avevo un regalo per il suo compleanno ma di portare pazienza.
Lunedi gli dissi di non passare da me in negozio perché avevo due prove spose che mi avrebbero portato via tutto il pomeriggio e ci saremmo visti a casa. Invece quel giorno andai da sola a fare shopping. Avevo scelto un bellissimo negozio in centro. Tutte cose di marca molto carine ed eleganti come piacevano a lui. Entrai e la commessa mi accolse. Mi fece provare abiti corti, lunghi, gonne, camicie, intimo. Alla fine scelsi un bellissimo abito di Prada nero lucido a metà coscia legato al collo schiena completamente nuda fino alla vita con collo di diamantini. Poi comprai delle autoreggenti con dei disegni particolari. Intimo di pizzo bordeaux, trasparente reggiseno e perizoma con dietro un filo di perle. Un bellissimo ferma coda di di tulle e diamanti e per finire un paio di stivali alti tacco 12 a spillo cuissard a metà coscia. Spesi quasi €1500,00 ma per Luca. Questo ed altro. Poi chiamai una mia amica parrucchiera e prenotai da lei il giorno del compleanno. Taglio piega ravvivante del colore e raccolto. Tutto doveva essere perfetto.
I vestiti e gli stivali li lasciai dalla mia amica in negozio dove lei li nascose.
Venne quindi il giorno. Quel giorno era fuori con la scuola per una gita di un giorno e sarebbe tornato per cena. Allora mi organizzai bene. Non andai in salone e andai direttamente dalla mia amica. Dove passai tutto il pomeriggio a farmi bella. Mi sistemò i capelli le punte per lasciarli quasi al sedere dove ormai li avevo fatti crescere. Poi mi fece il colore, biondissimo quasi da Barbie come piacevano a lui. E dopo mentre mi faceva la piega mi sistemò la frangia a filo occhi come piaceva a Luca. Mi fece la piega prima a phon e spazzola e poi me li piastrò tutti che sembravano spaghetti. Quindi mi fece una coda altissima sopra la testa strettissima e ci legò attorno il ferma coda. La guardai e le dissi” Dai Anita, fammi la coda a boccoli sarà più di effetto.” Lei procedette. Quando fui pronta andai nel retro e mi vestii. Ne uscii con stupore ed appalusi di Anita e delle altre clienti e una mi disse” Signora il suo fidanzato è un uomo fortunato.” Io sorrisi…se avesse saputo. Andai a casa e preparai tutto sul tavolo in salone ed entrai nella mia camera seduta sul letto aspettando il suo arrivo.
Appena sentii la serratura scattare ebbi un fremito. Lui mi chiamò e io gli dissi sono in camera arrivo vai in salone e aspettami. Uscii dalla mia camera e sentivo l’effetto degli stivali. Varcai la soglia del salone lui era seduto gli arrivai da dietro, gli misi una mano sulla spalla. Mi misi davanti a lui e gli dissi” Amore Buon compleanno.” Lui si alzò. Sbiancò e mi baciò. Fu un bacio lungo passionale e appassionato che durò alcuni minuti con abbracci e carezze. “ Amore vero che non vuoi mangiare?” lui scosse la testa. Gli chiesi allora di sciogliere il nodo del vestito al collo e di abbassare la zip. Lui si mise dietro…la sua mano sulla schiena nuda che brividi. Il vestito cade a terra. Ero rimasta in autoreggenti perizoma e stivali.
Mi girai e lui mi disse” Zia non ho parole”. Gli slacciai i jeans togliendoli e anche i boxer e lo feci sedere sul divano. Allora mi inginocchiai sempre guardandolo negli occhi. Presi il suo membro con la mano destra e gli dissi “ Questo è il mio regalo per i tuoi 18 anni amore” Iniziai un pompino da urlo. Lo feci godere come mai avevo fatto. Lui mi prese la coda e me la tenne durante il pompino che durò una decina di minuti ormai era bravo a non venire lo avevo formato per bene. Una volta che fu davvero bello duro ed insalivato mi alzai tolsi il perizoma e mi misi sopra di lui con il suo viso tra i miei seni. Mi calai sopra di lui e lo sentii entrare…lentamente e poi tutto di un colpo.” Oddio…come è grosso amore” Mi muovevo su e giù lentamente quasi facendolo uscire e rientrare e lui godeva e mi sussurrava quanto mi voleva. " Si, amore continua. Spingi di piu. Alla fine decisi di cavalcarlo energicamente urlando il mio amore per lui:” Si amore della zia, sono tua, solo tua, tutta tua. Ti amo amore mio ti voglio ti voglio…non lasciarmi. E ora scopami voglio sentirti dentro di me.“ Mi fece alzare e mi misi a pecorina sul divano allargando le gambe per bene. Lui si avvicinò. Lo puntò ed entrò senza problemi. Urlai di brutto. Allora prese a spingere forte, sempre più forte, sempre più forte, " Amore della zia spingi, spingi ti voglio spingi " Mi prese per bene la coda a le tirò a se tanto che avevo la testa inarcata all'indietro e lui mentre spingeva tirava e tirava "Mio dio amore, come spingi. Continua ti prego dammelo tutto amore, sono la tua puledra cavalcami." Venne copiosamente dentro di me e quando lo sfilai mi inginocchiai per pulirlo accuratamente con la bocca. Quella notte non dormimmo neanche un minuto e ci sfiancammo fino a mattina facendo l’amore fino a sfinirci.
Poi tutto cambiò, una volta fatta la maturità, decise di andare all’università all’estero. Si laureò e conobbe una bellissima ragazza che la prossima primavera diventerà sua moglie. Ma mi ha mandato le partecipazioni dicendomi che assolutamente dovevo esserci perché ero la persona piu importante della sua vita.
Cosi ho deciso di andarci ma soprattutto perché devo finire il mio percorso iniziato con lui al suo compleanno: fargli un bellissimo regalo di matrimonio…..
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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