bdsm
La poltrona
di Pink1966
24.05.2023 |
861 |
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"L'odore del sesso, il profumo del desiderio che ormai ci divora satura la stanza mescolandosi alle note sensuali del blues… Scivolo con i capezzoli duri come..."
INTERNO NOTTE - CARRELLATA LENTAUna lama di luce, proveniente dal lampione nella via sottostante, penetra dalla finestra socchiusa. Il profumo della notte aleggia nella stanza. Le corde di seta nera luccicano intorno ai polsi bianchi. Un uomo siede teso sulla poltrona di cuoio di fronte alla finestra. I polsi serrati. Non può muoversi. Una donna si trova a 5 cm dal suo volto vestita solo di un paio di scarpe con il tacco a spillo e di calze di seta nera sostenute da giarrettiere di pizzo. La bocca di lui è giusto all'altezza del paradiso, il cui profumo lo avvolge, la cui vista lo stordisce. Ma che può solo osservare, mentre le dita femminili lo espongono madido di piacere alla sua vista avida.
PUNTO DI VISTA DELLA DONNA – CAMPO LUNGO
Mi apro con un dito le labbra turgide della fica offerta al tuo sguardo. Un brivido ti scuote nel profondo e ti attraversa spingendoti a tendere inutilmente le corde. Ti fisso negli occhi resi liquidi dal desiderio bruciante che ti torce le viscere e… affondo il dito. Uno, due, tre volte. Ora il dito madido del mio sapore segue il contorno delle tue labbra senza entrarti nella bocca. Appena cerchi di assaporarlo schiudendo le labbra, ti afferro per i capelli e ti alzo la testa. Mentre il dito entra nella mia bocca che lo assapora con lo sguardo incollato al tuo, i tuoi occhi mandano lampi, la voglia di assaporarmi ti serpeggia per il corpo mandandoti brividi lungo la schiena. La sento raggiungermi come una melodia avvolgente. Le note di un blues struggente si mescolano al silenzio pieno di tensione della stanza. Nessuno ha pronunciato una parola da minuti. Non servono…
PUNTO DI VISTA DELL’UOMO – CONTRO CAMPO A DISSOLVERE
Il buio appena incrinato da quel poco di luce che si fa strada tra le tende. Il ritmo lento e suadente che esce dallo stereo alle mie spalle. I tuoi movimenti audaci a un palmo dal mio viso. Il tuo odore pungente e delicato che mi assale le narici. Il mio corpo bloccato sulla poltrona, il sudore che mi ha incollato al cuoio. La bocca arida per l’eccitazione. I polsi imprigionati nella tua seta. Due sole cose si muovono e tu sai che non puoi impedirmelo. I miei occhi che sondano il tuo profilo scavano come due laser invisibili tra le labbra della tua fica mentre le tue dita ci danzano dentro. E il mio cazzo, che da parecchi minuti è un bastone doloroso che spunta tra le mie gambe. Sembra quasi avere una vita sua, lo sento muoversi, agitarsi, singultare. Vorrebbe ribellarsi a queste costrizioni che lo tengono separato da te, dal tuo corpo, dalle tue profondità del piacere.
Tiri fuori il dito dalla fica e lo avvicini alla mia faccia. Sotto al naso. E ora il tuo profumo mi inebria, è una frustata di aroma che mi fa girare la testa. Chiudo gli occhi per guardarti con l’olfatto, per sentirti, accarezzarti attraverso le narici. Il dito si abbassa leggermente, e sfiora i contorni delle mie labbra. È bagnato di te e questo mi fa impazzire di desiderio. Schiudo le labbra per accoglierlo, ma tu mi afferri con un gesto violento i capelli e mi sollevi la testa. Contemporaneamente il tuo dito entra nella tua bocca. Mi guardi e mi sorridi con quel tuo sorriso che mi sconquassa la mente. La mano si abbassa ancora e questa volta le dita che entrano in fica sono due. Ti muovi lenta, mentre il tuo bacino si inarca e mi sfiora il viso. Tento di avvicinare le labbra al tuo paradiso e..... “smack”! Una sberla tagliente mi scuote il viso. Le dita continuano a entrare e uscire dalla fica, goccioline del tuo piacere cadono come una pioggerellina impalpabile sulle mie gambe. Ti guardo, tu muovi appena la testa: no, non è ancora il momento è il messaggio.
PUNTO DI VISTA DELLA DONNA – CAMPO MEDIO, PIANO AMERICANO
Giro intorno alla poltrona fino a trovarmi alle tue spalle. La mia immagine riflessa nel grande specchio di fronte a te, mi chino, così che i miei capezzoli duri sfiorino le tue spalle. Passo delicatamente la punta calda della lingua sul tuo collo, mentre i nostri occhi s'incatenano nello specchio e la tensione cresce ancora un po’. I miei occhi divorano la prova tangibile, riflessa dalla superficie lucida dello specchio, dell'effetto che il desiderio di me ti provoca.
La mia fica, mentre scivolo con la lingua umida di saliva lungo la tua schiena, è scossa da brividi di anticipazione che diventano desiderio liquido che mi cola tra le cosce. L'odore del sesso, il profumo del desiderio che ormai ci divora satura la stanza mescolandosi alle note sensuali del blues… Scivolo con i capezzoli duri come punteruoli lungo la tua schiena, ripercorrendo la traccia umida e calda lasciata dalla mia lingua, i tuoi occhi minacciano rappresaglie irresistibili mentre in un riflesso istintivo tiri le corde che ti bloccano alla poltrona. Lascio la tua schiena e raddrizzandomi osservo la curva del tuo cazzo nello specchio, nel guardarti mi lecco le labbra, lentamente, quasi pregustando il tuo sapore. Giro di nuovo intorno alla sedia. La tensione è cresciuta di un altro grado. Il blues è sempre più avvolgente, nel silenzio ovattato il ticchettio dei miei tacchi sul pavimento ti manda brividi lungo il cazzo, su per il ventre fino al cervello. Ti tendi inconsapevolmente verso di me. Passo la punta di un’unghia laccata di rosso scuro lungo la tua cappella, tremi, la bocca secca, il cervello paralizzato dalla voglia, avvolgo la mano intorno al tuo cazzo e mi chino a leccare la cappella con la lingua. Ti abbandoni all'indietro sulla sedia e socchiudi gli occhi, il piacere è solo all'inizio ma è così intenso che fa quasi male...
PUNTO DI VISTA DELL’UOMO - CONTROCAMPO, DETTAGLIO BASSO
Mi piace la sensazione della tua bocca avvolta attorno al mio cazzo. Mi piace sentire il dolore fisico quando con la tua unghia rosso sangue ti diverti a torturare la mia cappella. La tua bocca inghiotte lentamente il mio bastone, su e giù, su e giù in un ritmo che segue le note del blues che riempiono la stanza. Chiudo gli occhi, ma è solo per un secondo, non resisto alla tentazione di guardare quelle labbra che mi hanno fatto prigioniero. Ora il mio cazzo sprofonda nella tua bocca, supera l’entrata della gola e ancora non si ferma... Sento la cappella schiacciarsi mentre si fa strada dentro di te e mi inarco un po’ per guadagnare ancora un po’ di spazio. Un movimento quasi impercettibile che però tu sfrutti alla perfezione. In un istante il tuo dito si insinua tra le mie gambe e trova il suo approdo. Una sensazione di invasione, il canale che tenta di respingere l’assalto, poi all’improvviso il tuo dito è dentro il mio culo. Lo spingi con decisione e con altrettanta decisione assalti il mio cazzo. Ormai, lo sai è questione di pochi istanti.
PUNTO DI VISTA DELLA DONNA – CAMPO CORTO – PRIMO PIANO DELLA POLTRONA
Il tuo corpo trema, sotto l’assalto deciso della mia lingua calda, t'inarchi all'indietro sulla poltrona i polsi strattonano le corde che li tengono imprigionati. Nel silenzio la voce del blues struggente riempie la stanza. Mi rialzo e mi scosto dal tuo corpo vibrante. Quasi non te ne accorgi tanto la tensione verso il piacere ti annebbia corpo, mente e ti riempie l'anima di attesa. Mi allontano di due passi e mi siedo su una poltrona di pelle cremisi posta di lato rispetto alla tua: le gambe aperte, il corpo rilassato, la fica brillante di umori offerta al tuo sguardo non una, ma ben due volte, grazie al riflesso dello specchio. Sul tavolo vicino a me una bottiglia aperta di champagne cristal rosè. L'afferro mentre il blues cresce d'intensità e i tuoi occhi s'incollano al mio corpo, lo percorrono lentamente, come in una carezza appassionata. Ne bevo un sorso e poi, goccia dopo goccia, lascio che il resto mi coli addosso, il liquido freddo e frizzante accarezza i miei seni, indugia sui capezzoli, le gocce scendono lungo il mio ventre e finalmente vengono a dare sollievo alla mia fica bollente di voglia. Mi inarco indietro sulla poltrona e chiudo gli occhi…
PUNTO DI VISTA DELL’UOMO – CONTROCAMPO – DETTAGLIO ALTO
“Mmhh”. Il tuo gemito è il primo suono pronunciato dalle nostre bocche. Ma mai un silenzio è stato tanto fragoroso. Se le note potessero tacere anche per un solo istante, sono certo che si potrebbe sentire il martellare simultaneo dei nostri cuori impazziti.
Lo champagne gelato ti ha indurito i capezzoli, che ora più che mai spuntano come una vedetta che si guarda attorno. Mi piace morderli, strizzarli, giocarci. Mi piace avvolgerli con totalità nella mia bocca e succhiare il latte. Mi piace serrarli tra i miei denti e farti male, farti godere mentre ti si mozza il respiro. Il liquido fuoriuscito dalla bottiglia si è mischiato allo champagne del tuo corpo, lì, subito sotto a quella strisciolina di peli che esalta la bellezza della tua fica. Le goccioline brillano tra le tue gambe, mentre lentamente abbassi la bottiglia e, guardandomi negli occhi intensamente, con un colpo secco infili il collo tra le tue labbra. “Oooh...” è un sussurro che sfugge dalla tua bocca, mentre afferrando la bottiglia con entrambe le mani inizi a scoparti la fica. Agitato, lo champagne comincia la sua eruzione frenetica lungo il collo, inondando le pareti interne della tua fica, che tra poco, lo so, diventerà la mia coppa di carne dalla quale dissetarmi.
PUNTO DI VISTA DELLA DONNA – DISSOLVENZA INCROCIATA – CAMPO LUNGO
No, non ancora. Ti guardo. E nel silenzio rotto solo dai miei respiri accelerati, sento la forza bollente dei tuoi pensieri raggiungermi e avvolgermi come se le tue mani mi stessero realmente toccando, come se fosse la tua lingua ad accarezzarmi la fica bagnata di desiderio e di vino, mescolandoli nelle cavità della tua bocca al tuo sapore. Mi inarco sulla poltrona mentre le mie dita si stringono intorno alla bottiglia ormai vuota e il desiderio di essere scopata mi attraversa come fuoco liquido le vene: scopata, riempita, posseduta fino ad implorare pietà. Sento l'eco dei tuoi pensieri nei miei. Apro gli occhi e scivolo sulla poltrona sono a mezzo metro da te, il tuo sguardo mi scivola addosso come fuoco liquido, i seni con le punte dure come il marmo, il ventre inarcato, le cosce spalancate e si ferma come ipnotizzato sulla fica che luccica nella penombra. Un sorriso apre come un taglio nella carne viva le mie labbra tumide. Afferro di nuovo saldamente la bottiglia e la infilo per il collo nella fica che smania di essere riempita, i miei occhi agganciano i tuoi e non li lasciano un secondo. Silenzio: la tua voglia di essere al posto della bottiglia e la mia di sentirti a quel posto riempiono la stanza fondendosi. Il blues vibra mandando brividi di anticipazione lungo le nostre schiene, muovo la bottiglia e schiudo le labbra, il tuo corpo reagisce istintivamente, il tuo cazzo si tende ancor di più ondeggiando verso di me, mentre strattoni le corde che legano i tuoi polsi con forza stavolta. Ondeggio incontro al collo della bottiglia. Ma in realtà incontro al tuo cazzo. Lo voglio dentro di me, dappertutto dentro di me: nella mia fica al posto della bottiglia, nella mia bocca per gustarne tutto il caldo sapore, nel mio culo per sentirmi presa totalmente e compresa a fondo nel mio essere Troia. M'inarco ancora una volta chiudendo gli occhi e spingendo più a fondo la bottiglia.
DISSOLVENZA FINALE… PRIMO PIANO – DETTAGLIO DEI POLSI
“Strapppp”. Il rumore imprevisto di una lacerazione fende l'aria satura di desiderio e copre le note del blues. La donna apre gli occhi. L’uomo è in piedi, libero e il suo sguardo è colmo di allettanti propositi di piacevole vendetta. La donna sorride e lascia cadere la bottiglia spalancando le cosce…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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