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Lui & Lei

Weekend 1


di Ilikesex
28.10.2022    |    2.730    |    0 8.0
"Decidiamo di entrare in un negozio di abbigliamento da mare, abbiamo visto in vetrina un costume da bagno intero, molto sgambato e molto scollato sia davanti..."
È una sera estiva, il cielo è limpido, la brezza ha allontanato la foschia provocata dal caldo torrido rendendo incantevole il panorama che si gode dalla veranda della camera che da sul mare.
La temperatura è scesa leggermente, ora è gradevole oziare stando sdraiati sul letto con le finestre aperte.
Esci dal bagno dopo aver fatto la doccia, hai un accappatoio sulle spalle e ti avvii a lunghe e feline falcate verso la finestra per assaporare la frescura della sera.
Indossi un nuovo paio di sandali neri con il tacco alto (mi stai provocando, lo so) le tue gambe affusolate si scoprono ad ogni passo fino alla coscia; solo la mano, con un gesto quasi pudico, impedisce che l’accappatoio si apra lasciando il tuo corpo offerto al mio sguardo goloso di te.
Sulla soglia della porta finestra porti le mani sui fianchi, ora non vuoi più coprirti , mi guardi con le labbra atteggiate in un sorriso carico di sottintesi mentre il tuo sguardo malizioso mi invita a raggiungerti.
Mi alzo e, da dietro, ti avvolgo in un tenero abbraccio, posò una mano sul ventre piatto e nervoso mentre con l’altra ti sfioro all’altezza del seno.
Spingi il tuo corpo contro di me, abbandonando la testa sulla spalla, la mia mano sale leggera fino al collo per poi ridiscendere a disegnare arabeschi sulla tua pelle ancora umida, quando sto per raggiungere l’inguine mi blocchi.
Mentre ti bacio sul collo cerco il tuo seno per sentire il turgore dei capezzoli; volti la testa e incontri le mie labbra.
Il tuo sapore mi confonde e la barriera creata dall’asciugamano avvolto intorno ai miei fianchi non riesce più a contenere l’erezione che spingo contro i tuoi glutei.
Ti stacchi da me e mi sussurri che hai in serbo una sorpresa; dobbiamo vestirci per la cena, l’attesa farà crescere la nostra eccitazione.
Ti allontani e questa volta non ti preoccupi di tener chiuso l’accappatoio, anzi, lo lasci cadere con un sorriso malizioso, per continuare il nostro gioco un pochino perverso.
Accetto con piacere questa tua iniziativa deciso a prendervi parte attiva assecondandoti completamente; mi sdraio sul letto per contemplarti mentre compi il rito così eccitante della vestizione, ammiro la delicatezza dei tuoi gesti nello scegliere il capo intimo che preferisco, non il solito perizoma bensì delle brasiliane aderenti e velate color turchese che ti fasciano le natiche sode evidenziandone ancor più le curve.
Il reggiseno dello stesso tipo e colore è a mezza coppa così da raccogliere delicatamente il tuo splendido seno lasciandone una generosa porzione scoperta con il capezzolo in evidenza appena oltre il bordo della coppa.
Completi il rito con un vestito leggero di cotone blu a fiori bianchi (quanti bottoni stai allacciando…); ne lasci maliziosamente aperti alcuni sia alla scollatura che sulle gambe e guardandomi con malizia mormori che il numero dei bottoni che slaccerai dipenderà da quanto sarò bravo ad eccitarti durante la serata.
Accetto la sfida , ormai preso, e mi vesto per la cena.
Saliamo in auto e ci dirigiamo verso un ristorantino tipico appollaiato sopra la scogliera, l’ambiente è discreto ed elegante, ci sono un altro paio di coppie che occupano la sala; chiediamo al cameriere di poterci sedere in un tavolo sulla terrazza che domina l’incredibile paesaggio marino inondato dalla calda luce del tramonto.
Per tutta la durata della cena, a base di ottimo pesce e di un fresco vinello bianco che va giù con piacere, ridiamo e scherziamo come ragazzini alla prima uscita; il vino ha contribuito a riscaldare l’atmosfera ad un certo punto sposti la sedia ed accavalli le gambe scoprendone una generosa porzione; mi accorgo che hai slacciato altri bottoni, colgo il segnale e ti guardo dritto negli occhi: stiamo già facendo l’amore anche solo con lo sguardo.
Quando il cameriere ci serve i caffè non fai nulla per ricomporti, anzi, gli sorridi ammiccante (o è solo la mia impressione?).
Bevuto il caffè giocherelli con un bottone della scollatura che “inavvertitamente” slacci , dopo di che ci alziamo e ci avviamo verso l’uscita, lo stesso cameriere è seduto ad un tavolo e ci saluta; tu , senza parlare , ti avvicini a lui, e ti chini per lasciargli una mancia oltremodo generosa: vedo gli occhi dell’uomo frugare profondamente dentro la scollatura ammirando i seni così sensualmente esposti.
Non posso fare a meno di provare un misto di gelosia e di eccitazione di fronte al tuo “spettacolino”.
Tornando verso di me hai un sorriso soddisfatto e sornione come quello di una gatta, posso scorgere i capezzoli eretti attraverso la stoffa leggera del vestito, segno inequivocabile della tua eccitazione, mi prendi allegra sottobraccio e ci avviamo verso il parcheggio.
Arrivati alla macchina ti prendo per le spalle e ti faccio voltare per baciarti: le nostre bocche si uniscono con forza, ci esploriamo a vicenda con la lingua mentre premo il mio corpo contro il tuo per farti percepire la mia eccitazione.
Mi allontani con dolce fermezza e con una mano lo accarezzi, sorridendo soddisfatta mi dici che la serata è appena iniziata.
“La notte è giovane, devi saper aspettare…” mormori al mio orecchio.
Ti chiedo dove vuoi andare e tu: “Facciamo quattro passi in paese”
Entriamo in macchina e durante il percorso ogni occasione è buona per ridere, siamo decisamente su di giri; allungo una mano e ti scopro una gamba cominciando ad accarezzarti la pelle scura e setosa; visto che non reagisci risalgo lungo la coscia fino al limite, continuo così, senza andare oltre, fino a quando arriviamo a destinazione.
Prima di scendere mi chiedi maliziosa di slacciare altri due bottoni visto che con quella carezza me li sono meritati; decido di liberarne uno sotto ed uno sopra, così quando scenderai sarai generosamente esposta agli sguardi.
Le vie del centro sono frequentate ed i negozi aperti fino a tardi.
Decidiamo di entrare in un negozio di abbigliamento da mare, abbiamo visto in vetrina un costume da bagno intero, molto sgambato e molto scollato sia davanti che dietro; chiediamo alla commessa la possibilità di provarlo, entri nel camerino e ti cambi; la porta bassa fa sì che possa vedere i tuoi occhi splendenti ed il volto sorridente leggermente arrossato.
Quando sei pronta apri la porta per farti ammirare ed io resto incantato dallo spettacolo che mi si presenta: il tuo corpo è messo in evidenza dal costume nero che risalta meravigliosamente con i tuoi capelli biondi, più che celare evidenzia con sensualità le curve del tuo corpo; le cosce sembrano non aver fine, la profonda scollatura mette in mostra la morbida curva dei seni ed i capezzoli turgidi fanno bella mostra di se tendendo la stoffa sottile.
I sandali con il tacco vertiginoso poi sono la ciliegina sulla torta.
Non so per quanto tempo resto ad ammirarti come in trance, fatto sta che quando mi riprendo noto il silenzio che si è creato nel negozio, mi volto e vedo un altro paio di clienti fermi ad ammirarti.
Acquistiamo il costume ed usciamo dal negozio.
Mano nella mano passeggiamo guardando le vetrine; ad un certo punto ti abbassi per mostrarmi un paio di scarpe ed i miei occhi possono così vagare nella scollatura, ora diventata davvero audace: ti sei “dimenticata”di indossare il reggiseno, te lo faccio notare quando ti rialzi.
E non posso davvero fare a meno di abbracciarti, faccio scorrere le labbra sul collo per poi risalire fino all’orecchio dove ti sussurro un grazie molto eccitato, per la bravura che dimostri nel continuare il nostro gioco.
Per tutta risposta mi inviti ad entrare nel negozio di scarpe, il tuo sguardo mi fa presagire un’altra sorpresa.
Un commesso ci accoglie, pronto a servirti; ti siedi sul divanetto in attesa e mi fai cenno di sistemarmi di fronte a te; una volta seduta allarghi leggermente le gambe e attraverso lo spacco, ormai quasi inguinale, mi rendo conto che non porti neppure le mutandine, la tua intimità è chiaramente visibile.
Ora sono proprio curioso di vedere il seguito della tua esibizione.
Arrivato il commesso con le scarpe fai finta di essere impacciata nella chiusura del cinturino alla caviglia così che lui si inginocchi di fronte a te per darti una mano; a quel punto sei sicura che non possa non aver visto e quando si blocca per alcuni secondi con lo sguardo perso fra le tue grazie, ne sei sicura, alzi lo sguardo a cercare il mio e sorridi soddisfatta.
Ti alzi per valutare come ti stiano, ti metti di fronte allo specchio che mi sta a fianco, mi guardi come per chieder un parere, sposti un lembo del vestito apparentemente per permettermi di apprezzare meglio le calzature, in verità per un attimo lo sposti talmente che lasci intravedere il paradiso.
Richiudi il vestito con naturalezza come non fosse successo nulla, mentre il ragazzo con aria imbarazzata ci chiede cosa intendiamo fare; io , fingendo una calma che non provo affatto dovuta principalmente alla poderosa erezione che mi hai generato, rispondo che sicuramente acquisterò quelle scarpe che ti stanno così bene.
Lui mi guarda dritto negli occhi con sguardo perplesso ed io di rimando gli chiedo se anche lui non è d’accordo sul fatto che tu sia una gran bella donna; balbettando un si imbarazzatissimo prende la scatola che gli stai porgendo e si avvia verso la cassa.
Non resisto più, ti afferro e ti bacio proprio lì, nel negozio di fronte ai clienti e alle persone che passano per strada al di là della vetrina..
Una volta fuori l’eccitazione è talmente forte che voliamo alla macchina dove depositiamo gli acquisti appena fatti e ci avviamo correndo verso la spiaggia
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