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Lui & Lei

Passione anale


di Claire1980
25.09.2024    |    1.191    |    3 9.7
"Non ti vedo, sono bendata, ma sto che mi stai osservando..."
L’autunno è arrivato presto, quest’anno. La settimana scorsa c’erano trentotto gradi e di colpo, senza avvisare oggi la giornata è fredda, una di quelle in cui l’aria ti pizzica la pelle. Ma oggi non m’importa del freddo, chi se ne frega dello sbalzo termico, il pensiero del tuo arrivo mi tiene calda. Abbiamo deciso di incontrarci come sempre da me, nell’appartamento del residence, e già mentre sono al lavoro, sento l'eccitazione crescere sotto la pelle, pulsare in ogni fibra del mio corpo.

Corro a casa appena finito, sapendo che sei già in viaggio. Un’ora. Ho solo un’ora per prepararmi, ma l’attesa, quel tempo che ci separa, è già parte del gioco. Accendo un po’ di musica mentre la doccia scroscia, l’acqua bollente che mi accarezza e lascia tracce di vapore nello specchio. Il mio corpo trema, non per il freddo, ma per l’elettricità che sento tra le gambe, per quel desiderio bruciante che sale ogni volta che penso a te.
Poi il bip bip del telefonino mi annuncia il tuo messaggio. Lo apro con dita tremanti, so già cosa mi aspetta, eppure sento il battito del cuore accelerare ancora. Le tue parole sono un colpo dritto, un fiume che esonda. Mentre leggo, il mio corpo si ribella, i capezzoli si tendono, così sensibili che perfino l’aria sembra troppo dura su di loro. Il tuo messaggio è breve, ma tagliente come una lama calda:
"Sarò lì tra 10 minuti. Sei pronta per me?"
Pronta? Il mio unico pensiero si accende in una fiammata. Sono pronta da ore. Vieni e prendi tutto quello che vuoi. Mi lascio scivolare dentro quel pensiero, l’idea di abbandonarmi a te, di essere tua, completamente.

Suona il campanello, ed eccoti qui. Apro la porta, il cuore che batte nel petto come un tamburo. Indosso il vestito che hai scelto per me, un Lio Jo, liscio e aderente con cintura. Senza mutandine, così come ti piace. I miei capelli raccolti in una coda di cavallo, pronta a essere tirata dalle tue mani, a farmi sottomettere al tuo volere.

Appena entri, il tuo profumo maschile mi avvolge e mi arriva fino al ventre, accendendo ogni cellula del mio corpo. Sei alto, con quelle spalle larghe che mi fanno sentire piccola, fragile, ma anche incredibilmente desiderata. La tua presenza riempie la stanza, e io mi perdo in quell'aura di potenza che sprigioni senza sforzo.

"Non dire niente," sussurri mentre appendi la giacca al chiodo con un gesto rapido, lo sguardo già concentrato su di me. Mi prendi per mano, non serve altro, e mi guidi al tavolo della cucina. Il silenzio è pieno di tensione. Il tuo sguardo mi fa tremare. So cosa sta per succedere, lo sento nel modo in cui mi muovi, la tua calma mi sta facendo impazzire.
Mi sollevi senza esitazione e io, senza che tu debba chiedere, mi sistemo, mettendo i piedi sul bordo del tavolo, allargando le gambe per te.
"Sei nervosa?" mi chiedi, una sfumatura di divertimento nella voce.
"Un po'," ammetto, il cuore che batte troppo forte.
"Ti piacerà," sussurri, con quella sicurezza che mi fa cedere.

La tua bocca si impossessa della mia con una passione che mi fa girare la testa. Il bacio scende, tocca la mia guancia, il collo, e poi giù, lungo il mio corpo, fino a raggiungere le cosce. Non riesco a trattenere un gemito. Sorridi contro la mia pelle.
"Ti piace, eh?" domandi, sapendo già la risposta.
Quando la tua lingua colpisce la mia clitoride, è come se il mondo si spezzasse in due. Ogni muscolo del mio corpo si tende, il piacere è così intenso che mi lascia senza fiato.
"Non ti piaceva essere leccata, vero?" sussurri tra un tocco e l’altro, la voce calda contro di me.
"Mi sbagliavo," riesco a dire tra un respiro spezzato.
"Sapevo che sarebbe cambiato idea," dici, orgoglioso, e la tua lingua si muove con una precisione disarmante. Sei dolce, ma allo stesso tempo deciso, e segui ogni segnale del mio corpo, come se sapessi esattamente cosa mi fa impazzire.

Dopo quella che sembra un’eternità di puro piacere, mi fai scendere dal tavolo.
"Vieni con me," dici semplicemente, prendendomi per mano con fermezza. Mi guidi verso la camera da letto. Non parli, non serve. Il tuo silenzio mi riempie di aspettativa.
Dalla valigetta nera che ti sei portato estrai una benda.
"Ora fidati di me," dici con una voce bassa e piena di promesse.
Mi metti la benda sugli occhi con cura, il mondo si oscura e ogni altro senso si acuisce.
"Non vedo niente," sussurro.
"Non hai bisogno di vedere," rispondi, avvicinandoti al mio orecchio, il tuo respiro caldo contro la mia pelle. "Sentirai tutto."
Mi chiedi di girarmi, di mettermi a carponi sul letto, e io obbedisco senza esitazione.
Sento il liquido scendere lungo la mia gamba, la mia eccitazione incontenibile.
"Sei così bagnata per me," dici, il tono soddisfatto. "Ti piace così tanto essere presa da dietro, vero?"
"Lo sai," sussurro, la voce tremante.
"Lo adoro," rispondi con un sorriso che posso percepire, anche se non lo vedo. "E adesso, lascia che ti mostri fino a che punto posso spingermi stanotte."
Le tue mani si posano sui miei fianchi e so che tutto il mio corpo è tuo.

“Non è ancora il momento.”
Mi ordini di alzarmi, il tono deciso, autoritario, e io obbedisco senza esitazione.
"Togliti il vestito, lentamente."
Mi muovo piano, facendo scivolare via il tessuto un pezzo alla volta, sentendo i miei nervi tendersi, ogni centimetro della mia pelle in attesa del tuo prossimo comando. Non ti vedo, sono bendata, ma sto che mi stai osservando.
"Girati, e allunga le braccia dietro di te."
Obbedisco. Sento qualcosa stringersi attorno ai miei polsi, poi alle caviglie. Sono manette, credo. Le tue dita sono ferme, decise, ma i tuoi baci sono leggeri, quasi giocosi. Mi lecchi il collo, i seni, e quando mordicchiauno dei capezzoli, un gemito mi sfugge dalle labbra, più forte, più urgente.
"Ti piace, vero?" sussurri.
"Sì," riesco solo a mormorare, la voce tremante.

Il mio corpo è acceso, teso, pronto solo per te. Con una mano mi afferri il sedere, e in un attimo mi pieghi, facendomi atterrare sul letto con il culo in aria.
"Rimani così," ordini, e sento le manette sulle caviglie allacciarsi a quelle sui polsi, il mio corpo completamente sottomesso al tuo controllo.
Sento i tuoi passi allontanarsi dal letto, poi il suono di qualcosa che apri nella tua valigia. Un brivido mi attraversa lo stomaco quando qualcosa di freddo sfiora una delle mie natiche.
"Ti piace quando faccio questo?" mi chiedi, facendomi sentire una punta rigida.
“Mmmm, cos’è?”
“Dimmelo tu cos’è…”
"Penso sia un plug anale," sussurro, il cuore che batte forte.
"Brava. Vediamo come reagisci," mormori, le mani che si posano dolcemente sulle mie natiche.

Mi fai i complimenti per la mia pelle, poi la sua lingua scendi, indugiando sul bordo della mia apertura. Non appena cominci a leccarmi, il piacere mi travolge. Mi esplori con una precisione lenta e calcolata, leccandomi più intensamente ogni volta che gemo.
“Mmhhhm... mmhhh…”
"Mi fai impazzire," dici, con un tono roco.
Le sue dita si muovono verso la mia figa, bagnata e pronta. Senza esitazione, spingi due dita all’interno, muovendole avanti e indietro con una tale intensità che il mio corpo si arrende.
"Goditelo, fallo per me," sussurri.
L'orgasmo arriva presto, travolgente, facendomi urlare mentre il mio corpo si contrae intorno alle tue dita. Non mi lasci riprendere fiato. Sento di nuovo la punta del plug anale, questa volta ricoperto di lubrificante, mentre lo premi delicatamente contro di me.
"Sei pronta per questo?" mi chiedi, la voce piena di eccitazione.
"Sì... ti prego," ansimo.
Prima di inserirlo, ti prendi il tempo per allargarmi con le dita.
"Sei così eccitante... guarda quanto ti piace," dici, osservando i miei succhi che scivolano dalla mia figa. Le tue parole mi fanno tremare di desiderio.
Quando sono pronta, inserisci il plug con delicatezza, poi con due rapidi movimenti lo spingi dentro. Sussulto per il dolore iniziale, ma ben presto quel dolore si trasforma in un piacere profondo e intenso.
"Ti senti piena, vero?" chiedi.
"Si, tantissimo," rispondo, il respiro affannato.
Mi aiuti a sollevarmi leggermente, e finalmente sento il tuo corpo contro il mio, nudo e caldo. La tua pelle contro la mia schiena è una combinazione di conforto ed eccitazione, un contrasto che mi lascia senza fiato.
"Sono tutto tuo, adesso," mi dici, il suo respiro caldo sul mio orecchio.
Io sorrido, pronta a seguirti ovunque tu mi voglia portare.

Allenti la presa delle manette e me le togli, prima dalle caviglie, poi dai polsi. Il mio corpo è ancora teso, in attesa del prossimo comando. Mi baci, lentamente, prendendoti il suo tempo.
"Vieni qui, siediti."
Obbedisco e mi siedo sul bordo del letto. Sento che ti sdrai accanto a me.
"Abbassami le mutande, troietta" sussurra.
Lo faccio, le tue parole mi elettrizzano, e lo sai: te l’ho detto l’altra volta che le parole sporche mi eccitano da morire.
Mi accarezzo i capelli nervosamente, poi mi concentro. Prendo il suo cazzo tra le mani, morbido all’inizio, ma posso percepire il potere che cela. Inizio a leccarlo, lentamente, faccio scorrere la mia lingua attorno alla cappella. La mia mano si muove, delicata, tirando indietro il prepuzio. Intanto, le mie dita giocano con le tue palle, esplorando, toccando, cercando di capire ogni tua reazione.
"Brava..." mormori, un gemito che mi spinge a continuare.
Ti sento diventare più rigido, sento il calore crescere tra le mie labbra mentre la mia bocca si chiude più salda intorno al tuo uccello, e inizio a muovermi su e giù, la mia lingua accarezza ogni centimetro.
Quando lo sento completamente duro, mi fermi, il respiro leggermente affannato.
"Basta così, per ora," dice. "Inginocchiati."

Sento che ti posizioni dietro di me. Sento il tuo cazzo contro l’apertura della mia figa, e non esiti nemmeno un istante prima di affondarlo tutto dentro di me. Grunisci con soddisfazione mentre la mia figa si contrae attorno a te. Non c’è tenerezza, non c’è delicatezza. Solo pura, cruda passione. Ogni spinta è intensa, violenta, e non posso fare altro che godere di ogni movimento, sentendo i succhi colarmi lungo le gambe.

I suoi colpi rallentano solo quando inizi a giocare col plug nel mio culo. Il piacere che mi travolge è inebriante, il doppio riempimento mi fa tremare. Il plug scivola fuori insieme al tuo cazzo, e io emetto un sospiro, subito interrotto da una sua pacca decisa sul mio sedere.
"Lo senti, vero? Quanto ti piace..."
Un attimo dopo il tuo cazzo prende il posto del plug anale, riempiendomi di nuovo. Gemo più forte, stavolta, il mio corpo teso dal piacere di essere riempita così. Ogni movimento avanti e indietro mi manda fuori controllo, ed è chiaro che anche tu stai godendo.
Poi, sento quel calore travolgente che si sprigiona dentro di me, nel mio retto. È la sensazione più incredibile, una scarica di puro piacere che mi attraversa, mi fa sussultare di gioia.

Estrai i tuo cazzo sporco e mi togli la benda
"Succhialo, puttana" mi ordini. "Puliscilo bene."
Non esito. Mi abbasso, il mio viso tra le tue gambe, e inizio a leccare, eliminando ogni traccia del tuo sperma e dei miei succhi. Lo faccio con piacere, il mix di sapori mi inebria. Tra le cosce, sento colare la tua sborra.

Ci sdraiamo insieme. Mi tieni stretta, le tue braccia mi avvolgono.
"Sei stata perfetta," dici, con un sorriso compiaciuto.
Sorrido anch’io, felice.
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