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Lui & Lei

La svolta


di john_k
26.10.2017    |    3.957    |    1 7.8
"Vestiva un body nero aderente che ne esaltava le forme, il top le strizzava il seno e con il freddo della mattina i capezzoli turgidi lo punteggiavano..."
Era passato diverso tempo da quel primo incontro, da quella prima condivisione di piaceri, ma Anna nei giorni, settimane successive si era sempre ritratta ed ai miei occhi appariva molto lontana.
Avrei voluto già il giorno seguente abbracciarla e farle sentire ancora il mio vivo, intimo interesse, ma era molto sfuggente.
Tutte le volte che ci incontravamo lungo i corridoi dell'azienda mi salutava con un sorriso veloce e se ne andava via subito verso la sua scrivania. Avevo provato a prolungare il mio orario lavorativo, sapendo che lei da grande lavoratrice quale era, spesso si fermava oltre i normali orari lavorativi. La mia speranza era che un incontro in orari in cui eravamo soli in ufficio potesse portare ad una nuova occasione per un caldissimo tet a tet.
Niente da fare, Anna era come se si fosse trincerata dietro un muro, forse per il timore di un coinvolgimento che non immaginava o voleva.
Avevo ancora in bocca il sapore della sua pelle, la sensazione sulle labbra della rugosità e turgidezza dei capezzoli, il vigore del suo fisico statuario, la sua intimità calda ed accogliente.
Mi sentivo sempre più frustrato, da un lato il lavoro era opprimente e sempre meno coinvolgente, dall'altro quella scintilla di vita reale che avevo vissuto assieme a lei, sembrava solo un lontano e appassito ricordo. Le giornate si alternavano sempre uguali le une alle altre ed ero in sostanza ritornato alla mia apatia delle settimane precedenti.
Il colpo di grazia me lo diede quello che vidi qualche giorno dopo, quando notai che flirtava con un altro collega, giovane ed aitante. Notai benissimo che mentre civettava con lui metteva in mostra le sue forme, abile come era ad attirare l'interesse degli uomini.
"No basta, non posso andare avanti cosi, devo reagire!" mi dissi.
Fu un moto d'orgoglio che mi risvegliò e da quel momento devo dire che non sono più stato lo stesso, ritrovando una forza ed una sicurezza che avevo smarrito anni prima.
Decisi di darmi da fare, di dimostrare a me (e forse anche a lei) che Anna non era l'unica bella donna su cui potevo posare i miei interessi, anzi, risvegliandomi da quel torpore mi accorsi che attorno a me c'erano altre ragazze molto interessanti. Una in particolare, Sara.
Sara era da poco arrivata in azienda e fin da subito si era contraddistinta per la solarità, il sorriso ed i modi coinvolgenti.
Si faceva notare più per questo che per l'aspetto fisico in quanto vestiva sempre molto sportiva, con tute o comunque un abbigliamento molto comodo che non lasciava spazio all'immaginazione. Si percepiva che era una bella ragazza ma tutto sembrava fermarsi lì. Poi un giorno parlando con un collega proprio di donne, questi mi fece notare che in realtà era proprio una bella figliola: sul profilo facebook appariva in un costume che ne esaltava le giovani forme. Era davvero una bella gnocca e decisi di provare con lei il tutto per tutto.
Per qualche tempo feci attenzione ai suoi interessi, cercando di capire come trovare l'argomento di cui poter parlare magari da solo con lei ed in breve trovai l'occasione giusta.
Sara, appassionata come era allo sport, era molto interessata a quel tipo di argomenti e in un paio di occasioni mi inserì in discussioni insieme ad altri colleghi ed a cui lei partecipava molto interessata, mostrando la mia competenza in certi ambiti sportivi, avendo avuto la possibilità di poter praticare negli anni innumerevoli sport.
Lei si mostrò subito interessata e l'occasione si presentò molto prima di quanto non potessi immaginare.
Un venerdì pomeriggio la incontrai mentre era alle prese con la fotocopiatrice e le chiesi se avesse necessità di aiuto. In effetti la aiutai a sbloccare la stampante e quello fu l'aggancio per iniziare a parlare insieme.
"Allora Sara, cosa fai questo weekend?"
"Ma non so, sono indecisa, volevo andare a correre domani ma ho un leggero fastidio muscolare e forse è meglio che rimanga a riposo".
Io le diedi tutta una serie di consigli pratici e mi diedi disponibile per fare qualcosa insieme, visto che anche io mi stavo riprendendo da un leggero infortunio muscolare, le dissi.
Ci demmo quindi appuntamento la mattina seguente, sabato, nel parcheggio dell'ufficio, luogo di ritrovo comodo per entrambi, provenendo da città diverse.
Arrivai con qualche minuto di anticipo la mattina dopo, ma lei era già lì nel parcheggio che mi aspettava.
Vestiva un body nero aderente che ne esaltava le forme,il top le strizzava il seno e con il freddo della mattina i capezzoli turgidi lo punteggiavano. Iniziai a sudare prima ancora di cominciare a correre insieme a lei.
Dopo esserci salutati mi preparai calzando le scarpette. Mentre mi sistemavo con la coda dell'occhio la vidi fare stretching di fronte a me: mentre contraeva i muscoli dal body si intravedeva il tanga che ne ornava il culo sodo, uno spettacolo. Mi ero quasi perso in quella vista, quando lei voltandosi si accorse che le fissavo il culo ma sorridendomi mi disse: "Andiamo?"
Il parco cittadino era a poche decine di metri e facemmo una corsetta insieme, chiacchierando del più e del meno. Sara, oltre ad essere una bella ragazza, era anche molto in gamba ed era piacevole conversare con lei.
Dopo circa 45 minuti rientrammo al parcheggio. Lei abbastanza sudata mi disse:"E' stato molto bello, ti devo salutare subito però perché sono molto sudata ed ho bisogno di rientrare per non raffreddarmi!".
Aspettavo questo momento e qui calai il mio asso:"Ma no Sara! Non vorrai fare tutti quei chilometri in auto sudata, rischi di prendere un colpo di freddo per davvero! Qui negli uffici abbiamo uno spogliatoio con doccia che non usa mai nessuno, perché non ti fai una bella doccia qui e poi vai a casa con calma?"
Lei rimase un attimo indecisa e poi rispose:"E' una buona idea, ma non ho nessun cambio, non saprei cosa mettermi, non ha senso fare una doccia per poi rimettermi vestiti sudati. No dai, è meglio che vada:"
Ma io mi ero preparato..."Sara, se non ti formalizzi io in auto ho magliette pulite, te ne presto una senza problemi. Credimi, visto anche la tua contrattura una doccia calda immediata sarebbe l'ideale"
Lei a quel punto abbandonò ogni remora e dalla sua risposta capì che avevo fatto centro
"Bè allora molto volentieri, solo non ho le chiavi, mi puoi accompagnare tu?"
Aprì la porta di ingresso, e insieme andammo al piano dove c'era spogliatoio e doccia.
"Ti aspetto qui" le dissi, mentre lei entrava nello spogliatoio.
Entrando richiuse la porta dietro di se...ma non completamente.
Dalla fessura che aveva lasciato volutamente aperta, incuriosito ed eccitato sbirciai mentre si spogliava. Era veramente bella! Il culo sodo fu la prima cosa che vidi, poi dopo essersi tolta il top si massaggiò delicatamente i seni ed i capezzoli semi turgidi. Aveva delle belle tettine sode, con capezzoli piccoli e scuri. Ed io non riuscivo più a contenere l'uccello nei pantaloni.
La vidi poi andare in bagno chiudendo la porta della doccia, ma dopo un paio di minuti, mentre mi ero ormai rassegnato ad aspettarla li fuori, mi senti chiamare.
"Scusami, non è che mi puoi portare del bagno schiuma, qui non ne ho trovato"
"Si, arrivo" dissi io insieme al mio uccello gonfio...
Mi avvicinai alla porta chiusa della doccia e le dissi:"Ecco qua, tieni"
...
Lei in quel momento spalanco la porta della doccia e guardandomi infoiata disse " No tieni tu" allungando una mano mi afferrò per un braccio e porto' dentro la doccia.
Subito le misi le mani sulle tette, strizzandole e titillando i capezzoli mentre le baciavo il collo.
Lei mi calo immediatamente i pantaloncini e prese nelle sue mani il mio pene gonfio, iniziando a menarmelo.
"Come è grosso, mmmmm lo voglio tutto" mi disse strizzandomelo ancora di più.
Eccitato come un mandrillo la sollevai leggermente con le braccia e puntai deciso il mio cazzone nella sua fighetta bagnata.
In un attimo le fui dentro ed la presi così, in piedi dentro la doccia, stantuffandola con potenza, peentrando ritmicamente la sua vagina umida e calda.
Dimenandosi per il piacere inizio' a gemere, facendomi arrapare ancora di più e aumentando la frequenza delle mie pompate.
Dopo pochi minuti venne tra le mie braccia e sotto i miei colpi poderosi. Non avevo idea di quanto Sara fosse calda, infatti dopo essere venuta una prima volta volle condurre lei il gioco.
Mi portò nello spogliatoio, facendomi sdraiare sulla panca e sedendosi sopra di me, infilò il mio cazzone dentro di lei. Muoveva svelta il bacino, ora con movimenti laterali, ora andando dall'alto in basso, facendomi godere come non mai ma arrestandosi proprio quando ero sul punto di venire anche io.
Portò avanti quel giochino per un tempo che mi parve infinito, venendo lei a ripetizione e lasciando me in uno stato di trance da godimento che non avevo mai provato.
Sarà mi stava facendo provare qualcosa di nuovo ed incredibile, godendo del fatto che godevo.
Andammo avanti non so per quanto, fino a che ad un suo ennesimo singulto decisi di riprendere un poco io la situazione in mano,afferrandola tra le braccia e poggiandola delicatamente sulla panca.
Le ero sopra, pronto a penetrarla nuovamente ma volevo che fosse lei a dirmi quando...
Mi afferrò i glutei e di prepotenza si fece impalare nuovamente.
Era bellissimo vederla godere così! Io in realtà mi resi conto che non ero ancoro venuto nemmeno una volta, ma rimanere in quello stato di trance era forse ancora più appagante.
Ad un certo punto credo Sara si rese conto di ciò e decise di farmi venire.
"Ora ci penso io" mi disse, girandosi di schiena e chiedendomi di sbatterla più forte che potevo mentre lei si dimenava.
Venni finalmente, inondandola del mio sperma mentre lei, incredibilmente, veniva per l'ennesima volta.
Ci lasciammo andare esausti, il mio pene pulsava ancora per le diverse ore di estrema erezione, mentre lei era letteralmente stordita dal tanto godere.
Guardando Sara li a fianco, pronto per farla ancora godere e godere con lei, mi venne in mente per un attimo Anna e sorrisi tra me e me...
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