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Gay & Bisex

camion nero


di passivellobello
22.07.2014    |    17.263    |    6 9.6
"Comincio stuzzicandomi i capezzoli..."
In genere i viaggi mi stancano notevolmente, di tanto in tanto, per diverse vicissitudini vanno affrontati. A questo giro si trattava di un percorso solamente di piacere, niente lavoro e niente stress. A Livorno mi aspettavano i miei amici.
La cosa pesante sicuramente era rappresentata dal caldo, anche l'aria condizionata gratificava parzialmente l'afa.
L'autostrada a volte, in direzione Milano, è un tormento. Oggi stranamente il traffico non desta pensieri. Manca la musica! CD? No dai, radio! Scelgo una stazione decente. Come non detto! Musica commerciale, ok infilo un cd, no aspetta! Su questa banda fanno House, è un genere che solitamente mi ravviva.
Ho detto ravviva? In realtà pensavo alla parola eccita. Non lo so perché, certa musica mi fa venire voglia di cazzo.
Alzo il volume, guido e il mio uccello comincia ad alzarsi.... lo assecondo o penso a qualcosa di schifoso per , farlo scendere? Ovvio, lo assecondo. Comincio stuzzicandomi i capezzoli.... sono al massimo dell'eccitazione, non mi basta. Voglio scopare.
Il mio cazzone é ben visibile dai pantaloncini...
voglio venire!
Una "p" in autostrada è simbolo di sosta. E sosta sia, nel caso mi sego nei cessi dell autogrill. Parcheggio, davanti a me una vasta area per il bivacco dei camionisti.
Scendo, faccio un giro a cazzo duro ma, zero! Non mi considerano... guardando meglio, dei trans girano con le loro macchine. Bingo!
Non sono trans anzi, sono piuttosto maschile. Quando la voglia è tanta, le lampadine si accendono. Faccio la checca. Allora sfodero una sigaretta, con movenze dolci la destreggio fra le dita. Una camminata sculettante e femminea mi accompagna fra camion e camion. Eccoli...
ora sembrano interessati... c'è chi scende... chi si tocca il pacco, chi invece, non gradendo, serra la tendina...
tanti vecchi... e i giovani che ci sono se ne fregano.
Me ne vado. La mia attenzione all'ultimo si dirige verso un camion bianco. Tendine abbassate lateralmente, non frontalmente. Un puntino rosso sopra il volante di tanto in tanto si accende, qualcuno dentro fuma. Il braccio scavalca la tenda laterale per scuotere la cenere.
Braccio dalla carnagione nera.
Nulla di più intrigante. Mi siedo sul cordolo del marciapiede e accavallando le gambe , attendo. Lui non si fa di certo desiderare.
Tanto che, in men che non si dica, la portiera si spalanca. Un omone nero, rasato e dal fisico atletico nel fissarmi e nel toccarsi il pacco, mi fa segno di salire.
Non me lo faccio di sicuro scappare. Salgo, scalando gli alti gradini della postazione laterale, entro in cabina.
La tensione è tanta, la voglia di più. Si presenta, mi presento. Con un italiano stentoreo mi dice di spogliarmi nudo! Agli ordini capo! Lui, vestito.
Mi gira e comincia a slinguarmi il culo, il mio bellissimo caldo buchetto. Con la coda dell'occhio vedo che si tocca. Io sono posizionato in cabina a novanta gradi. Smette con la lingua, peccato perché sembrava stesse leccando una passera. Ero talmente in tiro che se per sbaglio, mi avesse toccato la minchia, gli avrei sborrato sui vetri del camion. Lui tutto sommato non sembra essere attratto dal mio cazzone, vuole il buchetto. Non faccio in tempo a finire il mio pensiero che, alla lingua unisce la penetrazione prima di due, poi di tre dita. Io interagisco andando avanti e indietro. Sfila le dita e si spoglia. Carne nera e lucente, un culo alto e sodo, un cazzo di 25 centimetri. Fa segno di pomparlo, mi avvicino e inizio il bocchino. Impegnativo. Largo come una lattina di cola. Lui pigia con forza fino a farmi toccare i coglioni con le labbra. Ha capito che amo fare i pompini e sembra gradire.
Con una mano continua a farmi un ditalino al culo, mentre la mia gola assapora la sua cappella durissima. Non ce la fa più vuole farmi il culo lo sento... è più porco di me. Mi gira mi sputa sul buco e, con un colpo secco facendosi strada fra la mia carne, lo infila tutto. Io inarco la schiena dal piacere. Sbatte questo cazzo a ritmi frenetici avanti e indietro. Le sue palle mi schiaffeggiano le natiche bianche e lisce. Mi sta facendo sentire una troia. I miei gemiti lo virilizzano ancora di più. La penetrazione diventa sempre più avida e conclusiva nel trovare uno schizzo di sborra, come ultimo atto. In questi decisivi passi le sue dita affusolate e nere mi stringono i capezzoli.
Ecco, il suo petto sudato e il suo cuore palpitante in maniera eccessiva, lasciano presagire il termine dell amplesso. Infatti lo sfila, incurante nel potermi far male.
Nel girarmi lo infila di nuovo in gola. Sento le vene laterali pompare velocemente e la sua cappella diventare sempre più grossa. Nello spingermi in gola il suo enorme manubrio, gli stuzzico i coglioni con le mani che, ad un certo punto, da penzolanti si inturgidiscono, alzandosi verso l'asta. La mia lingua attende la sborra che non tarda ad arrivare con una decina di schizzi che mi riempiono la gola. Un sapore intenso.
Con le dita mi chiude la bocca e io butto giù quel ben di dio.
Ho le labbra ancora impregnate del suo seme.
Comincia a toccarmi di nuovo il culo infilandomi le dita. Ormai è bello aperto. Concludiamo la scopata, vengo anche io.
Questa chiavata non la dimenticherò mai.


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