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IL TRAPANO DEL DENTISTA


di caos_calmo88
29.07.2014    |    26.424    |    4 9.7
"Bello, sempre abbronzato e curatissimo, molto sportivo..."
I miei racconti si basano tutti sulla realtà dei fatti.
Da diverso tempo ormai il mio dentista mi scrutava con occhio malandrino... uno sguardo sensuale e carico di intrigo, avevo capito le sue voglie e le sue intenzioni già da un po', ma a causa di sua moglie, non che sua assistente, che era sempre presente, il bel dottore non riusciva a sciogliersi. Un maschio di razza, questo ho pensato la prima volta che l'ho visto. Sin dal primo istante ho desiderato di baciarlo, per poi aprirgli la patta e scoprire cosa nasconde dentro la mutanda... non mi avrebbe deluso, il mio intuito e la mia esperienza non mi ingannano mai. Bello, sempre abbronzato e curatissimo, molto sportivo. Capelli brizzolati e occhi neri, denti perfetti e bianchissimi. Alto quasi due metri, un vero gigante!
Mai demordere, l'occasione perfetta arriva sempre, basta aspettare...
Martedì mattina mi presento all'appuntamento nel suo studio, per un lavoretto abbastanza lungo, mi aveva già avvertito: "ci vorranno almeno due ore".
Entro, e con gioia mi accorgo che è solo: "mia moglie è partita per le vacanze", mi dice, "dopo domani la raggiungo e chiudo per ferie".
Devo sbrigarmi e cogliere al volo questa occasione, questo stallone deve essere mio.
Trovo il dottore molto più spigliato e loquace rispetto alle volte precedenti, ha voglia di parlare e mi fa un sacco di complimenti, dai capelli ai vestiti, dai denti al mio sorriso... ed infine mi dice: "Beato te che sei così giovane, chissà come ti diverti..." Anche lei è giovane Dottore, non mi dirà che ha smesso di divertirsi... nel mentre pronuncio questa frase mi distendo sul lettino, e lui ne approfitta per darmi una veloce occhiata al culo.
"Beh, ho 49 anni in fondo..." mi confessa.
Si siede accanto a me: "apri la bocca..." mi dice con voce suadente. "Ti faccio un po' di anestesia...."
Il tempo stringe, ho capito che ha paura, ha troppo da perdere e non farà mai la prima mossa. Mi gioco il tutto per tutto, mal che vada mi caccerà dal suo studio e cambierò dentista.
Si alza, è in piedi a fianco a me, dal camice intravedo il suo pacco fasciato dai jeans. Senza fare storie ci metto la mano sopra e gli stringo dolcemente i coglioni, col pollice gli massaggio l'asta, forse la cappella, chissà. Dopo un secondo di stupore, che leggo nei suoi occhi, lui mi sorride lievemente e finalmente si china per baciarmi. La sua lingua è impazzita, me la infila tutta in bocca in un bacio profondissimo.
Mi alzo da quel maledetto lettino delle torture e mi siedo, lui quasi si strappa il camice di dosso e mi si piazza davanti in tutta la sua imponenza. Il suo cazzo è diventato di marmo. Mi prende la testa e me la poggia sul suo paccone, lo muove sulla mia faccia e il godimento sale.
Fa tutto lui... apre la cintura e abbassa la zip, il suo bastone non sta più nello slip, vuole uscire prepotentemente.
Intanto gli faccio uscire i coglioni e me li lecco come un gelato, sono grossi e carichi di crema, me li infilo tutti e due in bocca, prima e uno e poi l'altro, poi tutti e due insieme in un solo colpo.
Lui si trattiene dal godere, qualcuno potrebbe sentirci, anche se non ha altri appuntamenti in mattinata.
Si infila una mano nelle mutande e si prende in mano il cazzo: è largo e venoso, lungo e massiccio, con una grossa cappella umida e rosa. Senza tergiversare me lo sbatte in bocca e me lo fa ingoiare al primo colpo. La mia gola si apre al suo passaggio, lui non si ferma un attimo, mi scopa la bocca con una tale foga che è costretto a fermarsi di colpo per non sborrare.
Nel mentre non perde tempo, mi abbassa i pantaloni e mi mangia letteralmente il buco del culo. Affonda le labbra e la lingua tra le mie chiappe, ci sputa sopra ripetutamente e fa colare saliva, la sento scendere fino alle palle. Mi infila due dita nel culo e mi mordicchia le natiche...
Spinge quelle dita così bene e a fondo che quasi rischio di venire anch'io.
"Dai dottore, scopami il culo, so che lo desideri da tanto". Non se lo fa ripetere due volte...
Esce dalla stanza in silenzio e torna con un preservativo, di quegli che danno in omaggio ai ragazzi nelle scuole, per diffondere la sicurezza sessuale tra i giovanissimi.
Se lo metto scrupolosamente, non abbiamo il lubrificante e il preservativo è così poco unto... fare entrare quel tubo di ferro non sarà facilissimo all'inizio.
Sono a pecora sul lettino.
Sputa sul mio buco e ci poggia la cappella... la muove piano piano, su e giù, lo massaggia dolcemente.
Sta entrando... sento un leggero dolore, gli dico di non fermarsi e di farlo entrare tutto e subito.
Lo affonda fino alle palle, lo sento a pieno, sta pulsando ed è davvero tosto e largo.
Mi ha proprio sfondato!
Ora comincia il vero godimento... lo muove dentro di me senza sosta ormai, sta prendendo velocità, mi sento il culo larghissimo e infuocato, brucia di piacere. Lo toglie e lo rinfila, per almeno tre volte.
Vuole farmelo sentire bene, togliersi la voglia, farmi godere, farsi ricordare.
Mi sussurra... "senti come ti sfondo... hai un culo caldissimo, accogliente... te l'ho troncato nel culo".
Dopo una ventina di minuti di stantuffo non regge più, lo sfila velocemente dal mio culo slabbrato, il mio buco rimane aperto, ha la stessa circonferenza del suo uccello ormai.
Vorrebbe sborrare in terra, masturbandosi davanti al mio culo rotto, ma glielo strappo di mano per infilarmelo in bocca. Lui soffoca un grido di piacere estremo.
Mi riempie la bocca di sperma, è denso, è tanto... troppo! Mi arriva fino in gola fino a togliermi il respiro!
Glielo risputo sulla cappella e glielo passo sui coglioni appena svuotati, ha ancora il cazzo duro... che succede? Lo prendo in mano e lo masturbo lentamente, ed ecco che arrivano altri due zampilli di sbroda potentissimi che finiscono sulla sedia, in terra e sul lettino.
Ho svuotato completamente il Dottore a quanto pare...
Ci rivestiamo senza dire una parola, leggo nei suoi occhi una specie di senso di colpa, forse nei confronti della moglie, chi lo sa. O forse era davvero esausto dopo la cavalcata!
Come niente fosse riprendiamo a parlare... mi fissa un altro appuntamento per quando sarà tornato dalle ferie, e alla fine ci salutiamo cordialmente.
Sulla soglia mi chiede: "domani sera hai da fare?"
No Dottore, sempre disponibile per lei.
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